I love shopping con mia sorella è il quarto capitolo della serie di romanzi chick lit “I love shopping” della scrittrice britannica Sophie Kinsella, pubblicato nel 2004, con protagonista Rebecca Bloomwood.
Becky Bloomwood, ora felicemente sposata, è di ritorno a Londra dopo una luna di miele in giro per il mondo durata dieci indimenticabili mesi. Solo qualche incrinatura qua e là, a dire il vero, qualche piccolo screzio con Luke riguardo ai suoi acquisti non sempre così necessari: le giraffe di legno intagliate comperate in Malawi, per esempio, e quel batik balinese cui non poteva proprio rinunciare e le venti vestaglie di seta cinese, tutte uguali, ma possono sempre venire utili. In fondo si tratta solo di qualche piccolo souvenir. Ma che sarà mai! Il suo matrimonio è comunque un sogno.
Purtroppo, si sa, la vita non è tutta rose e fiori, e Luke è stato categorico: basta spese inutili, d’ora in poi controllerà personalmente il budget familiare. E così quando Becky rimette piede a casa è un po’ giù. L’ex giornalista economica e personal shopper non ha più un lavoro, si sente sola e la sua adorata Suze sembra aver trovato nel frattempo una nuova amica del cuore. E in più non può spendere! Come se non bastasse i suoi genitori si comportano in modo bizzarro, sembrano quasi in imbarazzo, come se le nascondessero qualcosa. Ma quel qualcosa è in realtà una notizia incredibile! Becky ha una sorella! E per giunta quasi sua coetanea. Becky non sta più nella pelle, non vede l’ora di incontrarla. Finalmente qualcuno con cui condividere tante cose divertenti. Qualcuno con cui fare shopping, scegliere scarpe, vestiti e regali. Becky non è mai stata così entusiasta in vita sua! Perché sua sorella sarà sicuramente come lei… o no?
A chi piace questo genere le recensioni sono molto positive, io resto sempre della stessa opinione del primo romanzo: ho letto tutta la saga per puro masochismo, dicendomi “La protagonista è una cretina, la gente così andrebbe curata, non può andarle sempre tutto bene. Non è possibile!”. Fortunatamente non è uno di quei libri da cui si può estrarre una morale, ma se si potesse sarebbe: sii oca, irresponsabile e spendacciona, combinane di tutti i colori, tanto per una strana convergenza astrale tutto si sistemerà e il mondo intero ti amerà.
1.
Okay. Posso farcela. Nessun problema.
Devo soltanto lasciare che il mio io superiore prenda il controllo e raggiunga l’illuminazione, trasformandosi in un essere sfolgorante di luce bianca.
Facilissimo.
Senza farmi notare mi sposto impercettibilmente sul materassino in modo da essere rivolta verso il sole, e abbasso le spalline del top. Non vedo perché non si possa conseguire allo stesso tempo la coscienza della beatitudine somma e ottenere un’abbronzatura perfetta.
Mi trovo su una collina nel cuore dello Sri Lanka, al Blue Hills Resort and Spiritual Retreat, e il panorama è spettacolare. Colline e piantagioni di té si estendono all’infinito sino a fondersi col cielo blu cobalto. Scorgo gli abiti sgargianti dei raccoglitori di foglie nei campi e, ruotando appena il capo, noto in lontananza un elefante che si sposta lentamente fra i cespugli.
Più vicino, vedo Luke. Mio marito. È quello sul materassino azzurro, con i pantaloni di lino tagliati e la vecchia maglietta sbrindellata, seduto a gambe incrociate e occhi chiusi.
Lo so. È incredibile. Dopo dieci mesi di luna di miele, Luke si è trasformato in una persona totalmente diversa dall’uomo che ho sposato. Luke, il grande manager, è scomparso insieme ai suoi completi grigi. Al suo posto c’è un Luke abbronzato e snello, con i capelli lunghi e schiariti dal sole e ancora qualche treccina che si era fatto fare a Bondi Beach al polso un braccia
letto dell’amicizia acquistato nel Masai Mara e all’orecchio un minuscolo cerchietto d’argento.
Luke Brandon con l’orecchino! Luke Brandon seduto a gambe incrociate!
Apre gli occhi e sorride, quasi avesse avvertito il mio sguardo su di sé, e io ricambio felice il sorriso. Sposati da dieci mesi e mai una discussione.
Be’, insomma, tranne qualche piccolo dissapore di quando in quando.
“Siddhasana” cantilena Chandra, il nostro istruttore di yoga, e, ubbidiente, mi affretto a posare il piede destro sulla coscia sinistra. “Liberate la vostra mente da ogni pensiero.”
Okay. Libera la mente. Concentrati.
Non per vantarmi, ma trovo piuttosto facile liberare la mente. Non capisco perché tutti lo reputino così complicato! Voglio dire, non pensare dev’essere molto più facile che pensare, giusto?