Un segreto nel cuore è un romanzo scritto da Nicholas Sparks nel 2001. Un romanzo tenero e commovente, un delicato acquerello in cui ognuno può ritrovare le tinte preferite dal proprio cuore, arricchito da un mistero da risolvere.
“Un tempo ero stato una persona che aveva sognato di dimostrare il proprio valore al mondo, e adesso odiavo quello che ero diventato.”
Lui ha un passato da ricostruire. Lei un passato da dimenticare. Entrambi hanno un segreto nel cuore.
Il protagonista, Miles, è uno sceriffo, che amava Missy sin dal liceo, ma un pirata della strada gliel’ha strappata per sempre, tormentato dalla morte della moglie per un incidente stradale di cui ancora non ha trovato il colpevole e che si fa forza per accudire suo figlio Jonah, che si sveglia piangendo di notte, mentre di giorno è tranquillo, troppo tranquillo.
Sarah credeva che il suo matrimonio fosse perfetto e invece, alla prima crisi, lo aveva visto crollare come un castello di sabbia, ma è rimasta la speranza di un nuovo amore, è la sua nuova maestra ed è proprio Sarah, che sa riconoscere i silenziosi campanelli d’allarme dei piccoli.
Ben presto tra lei e Miles nasce qualcosa che va oltre il comune affetto per il bimbo: è l’incontro di due anime tormentate, eppure sensibili allo sbocciare di un sentimento. Ma Miles sa che finché non avrà chiuso con il passato non potrà concedersi alla tenerezza. E anche la ragazza capisce di dover risolvere qualcosa che le impedisce di abbandonarsi al sogno di una nuova vita con chi è riuscito a riaccendere le sue emozioni…
Il Libro è ispirato al fratello che rimase vedovo, che ha dovuto crescere un figlio da solo.
“Rimasero in silenzio, confortati dalla presenza reciproca, che li proteggeva come una coperta calda nell’oscurità.”
E’ il quinto libro di Sparks che leggo, sperando di ritrovare le stesse emozioni di “Le pagine della nostra vita” e la poesia di “I passi dell’amore” e purtroppo non le ho trovate, ma è stata comunque una lettura gradevole, dove il romanticismo si mescola al mistero. La scrittura è molto fluida e ho amato la piccola cittadina di New Ben descritta nel libro, ma la cosa che ho gradito di più è stata l’assenza del finale strappalascrime che solitamente caratterizza i libri di questo autore, preferendo un finale molto equilibrato.
Dove comincia veramente una storia? Nella vita è difficile che si verifichino inizi netti, momenti precisi nei quali, a posteriori, possiamo dire che tutto sia cominciato. Tuttavia, esistono attimi in cui il destino incrocia la nostra esistenza quotidiana, mettendo in moto una serie di eventi assolutamente inaspettati e dall’esito imprevedibile.
Sono quasi le due di notte e sono sveglio. Dopo essermi infilato a letto, ieri sera, mi sono rigirato per quasi un’ora prima di gettare la spugna. Adesso sono seduto alla scrivania, con la penna in mano, a riflettere sul mio personale incontro con il destino. Mi capita spesso. Ultimamente non riesco a pensare ad altro.
La casa è immersa nel silenzio, a parte il regolare ticchettio di un orologio appoggiato sulla libreria. Mia moglie dorme di sopra e mentre fisso le righe del blocco davanti a me, mi rendo conto che non so da dove cominciare. Non perché non sia sicuro della mia storia, ma perché non riesco a capire la ragione che mi spinge a raccontarla. Che cosa si può ottenere dissotterrando il passato? Dopo tutto, i fatti che sto per raccontare accaddero tredici anni fa e credo si possa tranquillamente affermare che abbiano avuto inizio almeno due anni prima. Ma oggi, seduto qui, so con certezza che devo raccontarli, se non altro per gettarmi finalmente tutto alle spalle.
I ricordi di quel periodo sono sostenuti da una manciata di cose: il diario che avevo l’abitudine di tenere fin da ragazzo, una cartelletta di articoli di giornale ingialliti, le mie indagini e, ovviamente, i rapporti ufficiali. C’è anche il fatto che ho rivissuto gli avvenimenti di questa storia centinaia di volte nella mia mente; ormai sono incisi nella memoria. Ma la storia sarebbe incompleta, se si basasse solo su questi elementi. Altre persone vi furono coinvolte e, pur essendo stato testimone diretto di alcuni fatti, non fui sempre presente. Mi rendo conto che è impossibile ricreare le emozioni o i pensieri di un’altra persona in ogni circostanza, ma è quello che cercherò di fare, nel bene e nel male.
Questa è, prima di tutto, una storia d’amore e, come tante altre, quella di Miles Ryan e Sarah Andrews ha radici nella tragedia. Nel contempo è una storia di perdono e quando avrete finito di leggerla spero capirete le sfide che Miles e Sarah dovettero affrontare. Spero che capirete le loro decisioni, buone e cattive, come mi auguro che alla fine comprenderete anche le mie.
Voglio essere chiaro, però: questa non è semplicemente la storia di Sarah Andrews e Miles Ryan. Se c’è un inizio da qualche parte, si trova in Missy Ryan, fidanzata fin dal liceo con Miles. Come lui, anche Missy era cresciuta a New Bern. Tutti la ricordano come una ragazza estroversa e gentile, con capelli castano scuro e occhi ancora più scuri. Mi è stato detto che parlava con un accento che faceva sciogliere il cuore degli uomini. Era pronta al riso, sapeva ascoltare e spesso toccava il braccio del suo interlocutore, quasi per invitarlo a far parte del suo mondo. Come per la maggior parte delle donne del Sud, la sua volontà era più forte di quanto apparisse al principio. Era lei, e non Miles, la padrona di casa; come regola generale, gli amici di Miles erano i mariti delle amiche di Missy e la loro vita ruotava attorno alla famiglia.
Alle superiori Missy era una ragazza pompon. Era molto popolare e benvoluta e, pur conoscendo di nome Miles Ryan, non frequentavano le stesse lezioni, perché lui era di un anno più grande. Non aveva importanza. Presentati da amici comuni, cominciarono ad andare fuori a pranzo e a parlare dopo le partite, e alla fine si accordarono per partecipare insieme a una festa di fine anno. Ben presto diventarono inseparabili e quando lui la invitò al ballo scolastico qualche mese più tardi, si erano innamorati.
So che alcuni storceranno il naso all’idea che il vero amore possa nascere quando si è così giovani. Per Miles e Missy, tuttavia, in un certo senso il loro legame era più forte di quello vissuto da persone più adulte, perché non era temperato dalle durezze della vita. Uscirono insieme per tutti gli anni delle superiori e quando Miles andò all’Università della North Carolina rimasero fedeli uno all’altra. L’anno seguente Missy lo raggiunse all’università e quando, tre anni dopo, una sera a cena Miles le chiese di sposarlo, lei pianse, rispose di sì e passò l’ora successiva al telefono per dare alla sua famiglia la notizia, mentre lui finiva di mangiare da solo. Miles rimase a Raleigh finché Missy non si laureò e al loro matrimonio a New Bern partecipò praticamente tutta la città.
Missy trovò un impiego alla Wachovia Bank e Miles iniziò il tirocinio per diventare vicesceriffo. Lei era incinta di due mesi quando lui cominciò a lavorare per la contea di Craven, pattugliando strade che gli erano sempre state familiari. Come molte altre giovani coppie, acquistarono la loro prima casa e alla nascita di Jonah, nel gennaio dell’81, Missy diede un’occhiata al neonato e capì che la maternità era la cosa più bella che le fosse capitata. Sebbene Jonah non avesse dormito di notte fino a sei mesi e a volte le venisse voglia di mettersi a strillare come suo figlio, Missy lo amava più di quanto avrebbe mai creduto possibile.
Era una madre meravigliosa. Lasciò il lavoro per dedicarsi completamente a Jonah; gli leggeva storie, giocava con lui e lo portava ai giardinetti per fargli incontrare altri bambini. Era capace di passare ore a guardarlo. Quando il piccolo compì cinque anni, Missy sentì il desiderio di un altro figlio e lei e Miles cominciarono a cercare di averlo. I sette anni di matrimonio furono il periodo più felice della loro vita.
Ma nell’agosto del 1986, all’età di ventinove anni, Missy Ryan rimase uccisa.
La sua morte spense la luce negli occhi di Jonah; ossessionò Miles per due anni. Preparò la strada a quanto sarebbe avvenuto in seguito.
Come ho detto, questa è la storia di Missy, oltre che di Miles e di Sarah. Ed è anche la mia storia.
Anch’io ho avuto parte in quello che accadde.
7 commenti
E' un autore che non conosco e certamente la tua recensione non mi invoglia a conoscerlo.
io ho letto L'ultima canzone e Ricordati di guardare la luna.. a me sono piaciuti molto.. I passi dell'amore è già da un po' che ho intenzione di leggerlo ma non lo trovo mai disponibile in biblioteca quando vado, così mi butto sugli altri.. ho sentito parlare bene anche di Come un uragano e Come la prima volta.. quali sono stati i due romanzi di Sparks che hai letto oltre a I passi dell'amore, questo e Le pagine della nostra vita?
Ciao Ambra, noooo non era questo lo scopo, e poi è solo la mia personale recenzione di questo libro, l'autore vale conoscerlo, ha scritto altri bei libri.
Ciao Valy, ho letto pure le parole che non ti ho detto, il prossimo che leggerò sarà came un uragano, sto andando seguendo le pubblicazioni. Io non dico che siano brutti libri, ma è normale che non tutti i libri dello stesso autore possano piacere.
Eccoti finalmente, dov'eri finita? Scusami se non mi sono fatta sentire ma la giornata di 24 ore mi sta molto stretta in questo periodo.Comunque… mi mancaviiiiiiiiii. ciao un bacio
Ciao …del Cuore
si, sono ritornata, spero di ritrovare la grinta di prima, sono un pò silenziosa al momento, grazie per essere sempre presente 😀
Il silenzio (qualche volta) è sinonimo di riflessione… ma ci sono anche voci che ti dicono ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene, ti voglio bene, ascoltale e ti rendi conto di non essere sola.
Un bacio grosso
Ma quanto è bello ricevere certi messaggi 😀 grazie ti voglio bene anch'io.