Cosa ne sarà delle librerie?
La crisi che stiamo vivendo non aiuta questo settore che già deve fare i conti con uno scenario editoriale in rapido cambiamento.
Il libro cartaceo ancora detiene il primato sul digitale, ma i tempi cambiano come già si è visto, il pesce grande mangia il pesce piccolo, le librerie indipendenti sono state fagocitate dalle librerie di catene, le quali hanno dovuto fare i conti e tenere testa alle librerie online.
C’è da chiedersi se tutto questo sia un bene o un male, a volte abbiamo troppa paura del cambiamento, ma altre volte la paura ci obbliga a ragionare un po’ di più e questo ci evita di fare grossi errori.
Penso che la varietà di scelta sia sempre da preferire, se solo fossimo noi a decidere liberamente dove e cosa acquistare, ma purtroppo credo che ormai l’editoria non guardi che il proprio bussines, rivolgendo le proprie energie verso quel settore nel qual ci vede un guadagno e questo lo posso pure capire, ma non capisco l’abbandono degli altri settori, perché non curare entrambi in modo tale da lasciare sempre a noi consumatori la scelta, la mia paura è quella che un giorno, spero sia così lontano da non vederlo, che per leggere un libro dovrò per forza acquistare un lettore, il progresso è una cosa meravigliosa, ma deve essere un arricchimento non un togliere, spero un giorno di poter continuare a leggere un libro sfogliando le pagine e sentendo il suo profumo sotto il piumone in una serata invernale, come spero di poter sceglie di portare con me in vacanza i miei libri preferiti, senza per questo portare con me una valigia in più, spero di poter continuare ad entrare in una libreria e sentire la sua magica atmosfera innamorandomi di un libro solo per la sua copertina, come spero di poter scegliere di acquistare comodamente da casa scegliendo con calma, spulciano trama per trama.
Spero di non perdere la scelta.
La classifica di questa settimana non ci lascia molta scelta rispetto a quella della settimana scorsa, solo una nuova entrata per il resto tutte riconferme (compresi gli 0,99 di Austen e Seneca, se li si calcolasse).
1.
Riconferma il primo posto ZeroZeroZero, di Roberto Saviano.
La cocaina: la merce più usata, trafficata, desiderata del nostro tempo. Il sogno dell’eccesso senza limiti che corrode le nostre vite e la nostra società. Il petrolio bianco che accende i corpi ma distrugge le menti. Le infinite vie del narcotraffico. Dal Messico alle spiagge di Miami, dalla Colombia alla Russia, dall’Africa alle strade di Milano, New York, Parigi. Il viaggio di un grande scrittore nei gironi infernali del mondo contemporaneo. Dove la ferocia dilaga incontrastata ma i boss hanno imparato tutte le regole più sofisticate del business. Le radici profonde della crisi economica attuale, il dilagare del capitalismo criminale, l’assalto mafioso ai santuari della finanza da Wall Street alla City. Il bisogno di raccontare, la potenza delle storie. Uno straordinario romanzo-verità, il capolavoro di uno degli autori più importanti e più amati.
2.
Anche la seconda posizione è una riconferma con il romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D’Avenia.
Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori “una specie protetta che speri si estingua definitivamente”. Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c’è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l’assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell’amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l’ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.
3
Andrea Camilleri conferma la sua popolarità salendo un gradino e piazzandosi al terzo posto con La rivoluzione della luna.
Racconto veritiero di una storia solo in parte supposta, il romanzo cresce e concresce scortato dalla luna. Tutto era lecito allora, nel Seicento, a Palermo, fuorché ciò che era lecito. Dal ben sedere veniva il mal pensare. Vigeva una normale mostruosità di governo, ora fastosa ora miserrima. Lunghe erano le mani, corte le coscienze. Tra le pompe di un dovizioso apparato, con maggiordomi, paggi, maestri di casa e scacazzacarte, e in mezzo a uno strisciar di riverenze, di ludi e di motteggi, era tutto un rigirar di scale e porte: un far complotti, ordire attentati, muover coltelli e insanguinar le mani; violar le leggi, collezionar prebende, metter tangenti, dispensar favori e accudir parentele; abusare, predare e ladroneggiare, intorbidar le acque; industriarsi nel vizio, puttaneggiare e finger compassione e trepida carità per il sesso più giovane, e derelitto, mentre un’enfasi scenica e profanatoria provvedeva ai corrotti desideri con burlesques di tonache coi fessi aperti dietro e dinanzi. L’illegalità lavorava a pieno servizio. Era il predicato forte della politica del Sacro Regio Consiglio, e delle sue mosse proditorie, dapprima alle spalle di un Viceré che la malattia aveva reso tardo e lento, grave di carne tremolosa, dirupato e assopito sul suo carcassone; e poi contro la sua vedova, donna Eleonora di Mora, senza paragone diversa, lucidamente ferma e decisa nella difesa delle leggi e della giustizia sociale, da lui designata a sostituirlo in caso di morte improvvisa. Fu così che, nel 1677, la Sicilia ebbe un Viceré «anomalo». Un governatore donna.
4.
Anche Violetta con le sue avventure raccontate in Il mio diario resta immobile in quarta posizione.
La storia, le confidenze, i sogni e le riflessioni della sedicenne Violetta su amore, amicizia, musica e famiglia, qui raccolti nel suo diario segreto. Tratto dall’omonima serie tv di Disney Channel.
5.
Sale invece al quinto posto Quattro etti d’amore, grazie, di Chiara Gamberale.
Quasi ogni giorno Erica e Tea s’incrociano tra gli scaffali e le casse di un piccolo supermercato. Erica ha 33 anni, un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli che crescono. Tea Fidelibus è l’attrice protagonista della serie tv di culto “Testa o cuore”, ha un passato complesso, un padre ingombrante, una carriera lanciatissima, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light e il sushi in vaschetta. Erica osserva il carrello di Tea, la star della tv, e sogna la libertà di una ragazza senza figli, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un grande amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un ideale per il suo ideale. E invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome, ma fra sé e sé l’ha ribattezzata “la signora Cunningham”. Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata ed è convinta sia una donna realizzata. In un gioco di equivoci a tratti disperato a tratti esilarante, Erica e Tea si spiano e si aggrappano a piccoli indizi che per ognuna raccontano la felicità dell’altra ma nello stesso tempo sottolineano il malessere che le fa sentire distanti rispetto alla vita che conducono. L’appello all’esistenza dell’altra diventa così l’occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe nelle case di entrambe…
6.
Uscito i primi di aprile e si conquista la sesta posizione diventando l’unica novità di questa settimana Jonathan Holt con il suo thriller Sconsacrato, primo volume della Carnivia Trilogy.
Quale segreto scorre nei sotterranei di Venezia?
Un thriller ambientato fra i labirinti della Venezia contemporanea e quelli di Internet. Con inevitabili connessioni verso il passato, la religione, l’esoterismo, la mafia e chi più ne ha più ne metta.
7.
Ormai ci accompagna da quasi un anno Massimo Gramellini con Fai bei sogni che ci racconta con passione e delicata ironia la lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono.
La storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. “Fai bei sogni” è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. “Fai bei sogni” è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti.
8. 9.
Scendono i solo un gradino le opere che parlano del nuovo Papa.
All’ottavo posto Papa Francesco, pubblicato in Argentina nel 2010, questo libro è in realtà un’interessante conversazione tra il Papa appena eletto, all’epoca allora ancora Cardinale di Buenos Aires, con due giornalisti. Leggerlo permette di conoscere meglio le sue opinioni e le sue idee, espresse con estrema semplicità.
Mentre al non posto Papa Francesco, Aprite la mente, conservando lo stile di Sant’Ignazio di Loyola, Jorge Maria Bergoglio, non ancora Papa Francesco, riuniva in questo volume una serie di esercizi spirituali, rivelando la sua profonda conoscenza della teologia e una grande capacità di rendere attuali le parole di Gesù, con uno stile di scrittura semplice, che rende quest’opera fruibile da tutti.
10.
Scivola in decima posizione il racconto di Nicolai Lilin Educazione Siberiana, che ha ispirato l’omonimo film di Gabriele Salvatores.
Nicolai Lilin ha ventotto anni, vive in Italia da qualche anno facendo il tatuatore, ma quando viveva in Russia era un criminale. Ha vissuto delle esperienze inimmaginabili e in questo libro le racconta senza nascondere nulla. Per farlo, usa un italiano insolito e uno stile tutto suo: intenso, feroce, straordinariamente espressivo. Spiazzante. Morale. Ma anche tenero, o decisamente comico, in momenti di distensione che attraversano le pagine come la vita. L’infanzia in Transnistria – terra di nessuno, crocevia di traffici internazionali – dove una grossa parte della comunità criminale siberiana è stata deportata nel primo Novecento. L’apprendistato del male e del bene: vale a dire di come si fa a diventare un ossimoro, e cioè un «criminale onesto». I codici complessi che regolano la vita della comunità criminale siberiana, e che vengono trasmessi dai vecchi con pazienza e rigore. La scuola della strada, i conflitti tra bande. I valori come l’amicizia, la lealtà, la difesa dei deboli, la condivisione dei beni. La cultura del tatuaggio, della pelle che parla di un uomo e del suo destino. Infine il carcere minorile: un inferno di adolescenti guerrieri. Poi la Cecenia, ma questa è – e sarà – un’altra storia…
Fonte: Classifica di “Tuttolibri” del “La Stampa” realizzata dalla Società Nielsen Bookscan.
1 commento
Possiamo anche avere paura dei cambiamenti, ma la vita è dinamismo. Può darsi che qualcosa resti immutato per secoli, ma un giorno anche quella cosa crolla.