L’ex avvocato è un legal thriller di John Grisham edito da Mondadori e pubblicato nel 2013. Considerata l’importanza del loro ruolo, le controversie che spesso nascono intorno ai loro atti e le persone violente con le quali a volte hanno a che fare, è interessante notare come nella storia di questo paese siano stati assassinati solo quattro giudici federali. L’onorevole Raymond Fawcett è appena diventato il numero cinque.
“Io non conoscevo il giudice Fogletree, ma so chi lo ha ucciso e perché. Sono un avvocato e ora sono in prigione. È una lunga storia.”
Chi è Malcolm Bannister? E cosa ha a che fare con la morte del giudice Fawcett?
Quando un lunedì mattina il giudice non si presenta a un processo, i suoi collaboratori, preoccupati, chiamano l’FBI. Il corpo viene ritrovato nel seminterrato del suo cottage sul lago insieme a quello della giovane segretaria. La cassaforte aperta e svuotata. Nessuna impronta, nessun segno di scasso né di colluttazione, tranne piccole bruciature sul cadavere della donna.
Solo Malcolm Bannister sa chi è stato e cosa è realmente successo. Apprezzato avvocato di colore, anzi, ex avvocato radiato dall’albo della Virginia perché coinvolto in una vicenda di riciclaggio di denaro, è attualmente detenuto nel Federal Prison Camp, nel Maryland, dove dispensa consigli legali ai compagni. Ha già scontato metà della sua condanna, ma vuole a tutti i costi uscire il prima possibile, e ora sa come fare: la sua libertà in cambio del nome del colpevole. Non avendo alcuna pista da seguire, l’FBI è interessato ad ascoltare le sue rivelazioni, anche perché Bannister sembra essere informato su molte altre cose, per esempio sul contenuto della cassaforte.
Ma tutto ha un prezzo, soprattutto notizie così scottanti come quelle relative agli eventi che hanno portato alla morte del giudice Fawcett. Bannister è deciso a giocare le sue carte fino in fondo, e non è certo nato ieri. Ma niente è come sembra: i ruoli si capovolgono, gli scenari si alternano, in una sfida in cui ogni mossa è studiata nel minimo dettaglio.
Un libro avvincente ed appassionante che ci riporta il vecchio John Grisham, forse un pizzico meno legal e più action.
Ho quarantatré anni e ho già scontato metà dei dieci che mi sono stati comminati da un incapace e ipocrita giudice federale di Washington, DC. Tutti gli appelli hanno fatto il loro corso e nel mio arsenale legale, ormai esaurito, non restano altri strumenti, procedure, oscuri cavilli, tecnicismi, scappatoie o Ave Maria da utilizzare. Non ho più niente. Dato che conosco la legge, potrei fare quello che fanno alcuni detenuti, e cioè intasare i tribunali con valanghe di mozioni, istanze e altre inutili carte, senza che tutto questo giovi alla mia causa. Niente gioverà alla mia causa. La realtà è che non ho speranze di uscire da qui per altri cinque anni, meno forse qualche pidocchiosa settimana che alla fine potrebbe essermi condonata per buona condotta. E la mia condotta è sempre stata esemplare.
Non dovrei definirmi un avvocato perché tecnicamente non lo sono più.
2 commenti
E’ un genere che amo molto, che serve ad alleggerirmi dei pesi di ogni giorno e non impegnativo. Di lui ho letto L’uomo della pioggia” e “L’ultimo appello”. Proverò anche questo.
Anche a me piace molto questo genere e si vede, anche se gli ultimi lavori si questo autore non sono stati un granchè, non si può essere sempre al top, credo che questo ultimo ne valga la pena.