Mentre state leggendo questo post branchi di lupi stanno correndo a lunghi balzi attraverso le foreste e nelle lande selvagge. Fiutando il vento, cacciano e giocano, si nutrono e riposano, proprio come hanno fatto i loro antenati per milioni di anni.
Il lupo, Canis lupus un tempo era il mammifero terrestre più ampiamente distribuito nel mondo, si poteva trovare in tutto l’emisfero settentrionale, ovunque fossero presenti i grandi mammiferi che è in grado di cacciare. Ora la specie è estinta, o quasi, in gran parte del suo habitat naturale.
La persecuzione del lupo è stata attuata con un accanimento particolare a causa della componente simbolica-culturale che questo animale ha sempre evocato, da divinità pagana a simbolo del male, o meglio incarnazione di tutti i mali e soprattutto della parte più malvagia dell’uomo, vittima di leggende e falsi simbolismi, paura che l’uomo ha per ciò che non conosce .
Il lupo svolge un ruolo ecologicamente rilevante mediante il controllo delle specie predate, è un superpredatore e come tale ha un ruolo ecologico di prioritaria importanza nel controllo e regolazione dell’intera zoocenosi (ossia di tutta la componente animale di un ecosistema).
Nonostante le iniziative in campo legale a favore del lupo, la persecuzione diretta da parte dell’uomo costituisce ancora oggi il principale fattore di mortalità del lupo in Italia. Ogni anno vengono rinvenuti in Italia circa 60 lupi uccisi dall’uomo, di solito tramite veleno o arma da fuoco.
Facciamo in modo che il lupo viva nella sua libertà e nella sua fierezza, quella libertà e quella fierezza che l’uomo, prigioniero e schiavo delle proprie convenzioni, forse inconsciamente invidia…