Lo zabaione, con la sua consistenza vellutata e il sapore avvolgente, è una prelibatezza culinaria che incanta i palati di generazioni da secoli. Questa crema dorata, spesso associata ai dolci e alle occasioni speciali, ha una storia ricca e affascinante che attraversa le tradizioni culinarie di diverse culture.
Se desiderate deliziare gli ospiti o semplicemente coccolarvi, immergetevi nel magico mondo dello zabaione e gustate questa prelibatezza senza tempo.
Origini dello Zabaione
Lo zabaione, conosciuto anche come zabajone o zabaglione, è una delle creme più classiche e apprezzate.
Il nome potrebbe derivare da zabaja, bevanda dolce consumata in passato a Venezia e proveniente dalla costa illirica.
Le sue origini sono imprecise, si narrano più storie sulla sua origine come quella che risalirebbe al 1471 a Reggio Emilia, per opera del capitano di ventura Giovan Paolo Baglioni, che arrivò alle porte della città e si accampò. A corto di viveri mandò, com’era uso a quel tempo, alcuni soldati a razziare i campi dei contadini della zona. Il raccolto però fruttò ben poco e il Capitano Baglioni si ritrovò con uova, zucchero, qualche fiasca di vino e delle erbe aromatiche. In mancanza d’altro fece mescolare il tutto e lo diede ai soldati al posto della solita zuppa. Giovan Paolo Baglioni era popolarmente chiamato ‘Zvàn Bajòun’ e la crema ne prese il nome diventando prima ‘Zambajoun’, poi Zabajone e infine Zabaglione.
Un’ altra leggenda sostiene che sia stato inventato nel XVI secolo, da un santo spagnolo, precisamente a Pasquale di Baylon giunto a Torino, dopo la battaglia di San Quintino nel 1559, al seguito di Emanuele Filiberto di Savoia. Il futuro santo fu destinato alle cucine di un convento e si racconta che un giorno non riuscendo a far montare le uova con lo zucchero, ebbe l’idea di aggiungervi del vino dolce, creando questa famosa crema che dapprima chiamata crema di San Baylon, col tempo divenne semplicemente Sambayon, tuttora in piemontese ha il nome di sanbajon.
Si racconta anche che San Pasquale Baylón, santo protettore di cuochi e pasticcieri, lo consigliava ai penitenti come rimedio per i mariti “stanchi”.
La più antica ricetta famosa è napoletana e compare in un manoscritto risalente alla metà del XV secolo, la ricetta venne riproposta in un famoso ricettario del Maestro Martino da Blenio e nel ricettario “Arte di ben cucinare” di Bartolomeo Stefani (1662), cuoco di corte della famiglia Gonzaga.
Cos’è lo Zabaione?
E’ una crema a base di uova, zucchero e liquore, generalmente Marsala secco (ma anche con Porto, Madera, Malaga, Vin Santo, Moscato, oppure con liquori profumati come il Kirsch o il Rum), montata a caldo.
Può essere gustato a solo, caldo o freddo, magari accompagnato con biscotti come le paste di meliga, le lingue di gatto o i savoiardi, ottimo accostato al gelato alla crema e alle torte di noci, è la base principale del ripieno della torta Ostiglia.
Nella cucina anglosassone esiste una bevanda simile “eggnog“, una delle bevande natalizie per eccellenza, come dicevamo è simile allo zabaione ma speziato, infatti loro amano aggiungere cannella e noce moscata e in alcune tradizioni panna fresca, loro rispetto a noi amano usare liquori meno dolci ma più corposi come rum, brandy o whisky, la sua origine sembra risalire alla Londra del 1700 ad opera di un barista di nome Carl Joannessons, per poi divenire una bevanda popolare nell’ottocento anche in molti paesi come Stati Uniti e Canada, Lussemburgo e in alcuni paesi di lingua francese è noto come “lait de poule”.
E’ una bevanda molto sostanziosa ed anche se è buona anche fredda, il meglio lo da da tiepido o addirittura caldo, spigionando un sapore inebriante perfetto per le fredde serate invernali e natalizie, noi italiani potremmo accompagnarlo con il panettone o con il pandoro.
Lo zabaione e il Natale
Molte famiglie italiane includono lo zabaione nel loro menu natalizio, servendolo da solo o accanto a dolci tipici delle festività, come il panettone o il pandoro. In molti luoghi, specialmente nelle regioni settentrionali dell’Italia, il periodo natalizio è spesso caratterizzato da temperature rigide. Lo zabaione caldo diventa quindi un tocco di comfort e calore in queste fredde giornate invernali. Preparare lo zabaione può diventare un rituale familiare durante le festività natalizie. Riunirsi in cucina per mescolare le uova, lo zucchero e il vino dolce crea un’atmosfera di condivisione e partecipazione. La fragranza avvolgente dello zabaione che si diffonde per la casa diventa un segno tangibile dell’arrivo del Natale.
Ricetta per lo zabaione
Per 1 persona
1 tuorlo
20-30 g di zucchero (1 cucchiaio)
30 ml di marsala (2 cucchiai)
Battere il tuorlo con lo zucchero e poi poco alla volta unire il marsala.
Cuocere a bagnomaria mescolando fino a quando si addensa.
Si può sostituire il marsala col caffè.
Si può aggiungere al marsala anche del vino bianco dolce.
Se volete una crema più densa potete aggiungere 5 g si fecola di patate per ogni tuorlo.
Per un eggnog aggiungere a fine cottura 100ml di panna fresca scaldata con le spezie (noce moscata e cannella o quelle che preferite)
Per preparare uno zabaione perfetto, è essenziale seguire alcune regole chiave. Utilizzare uova freschissime, preferibilmente a temperatura ambiente, e scegliere un vino dolce di buona qualità. La costanza nella mescolanza è fondamentale, così come la cuocitura a fuoco basso per evitare che le uova si cuociano troppo rapidamente, l’acqua non deve mai bollire, perché potrebbe provocare dei grumi nella crema.