La collana “Live” lanciata dalla Newton Compton a 99 centesimi è l’episodio editorialmente più stimolante di questo 2013.
I supereconomici della Newton Compton sono anche i più venduti, ma non risulta, infatti secondo tanti articoli di rinomati giornali se i libri di questa nuova collana venissero catalogati nella classifica principale nove posizioni su dieci sarebbero occupate da un’unica casa editrice e Camilleri resterebbe nella top ten ma scivolerebbe al settimo posto, cedendo il primato al vecchio Seneca, Freud e Jane Austen.
Perchè la collana «Live» è stata esclusa dalla graduatoria dei libri più venduti?
Se è vero che la Newton Compton è riuscita a piazzare nove best seller su dieci il fenomeno dovrebbe esse preso in considerazione e conosciuto.
E’ scontato il fatto che alcuni librai e molti editori concorrenti non vedono di buon occhio la collana Newton Compton, affermando che è dannosa alla diffusione della lettura e al mercato stesso.
Anni fa la stessa casa editrice era diventata famosa per una collana economica “cento pagine mille lire” di cui la mia casa ne è piena, ricordo bene la mia gioa di ragazzina senza tanti soldi in tasca nel potermi permettere di acquistare tanti libri, libri che non avrei mai letto se non fosse stato per questa casa editrice.
Una riflessione sulle classifiche è comunque necessaria. Sono tantissime le novità che caratterizzano e trasformano quasi completamente la classifica di questa settimana.
1.
Che l’interesse di tutto il mondo, non solo dei cattolici, fosse rivolto alla figura di Jorge Mario Bergoglio, eletto Papa con il nome di Francesco, era evidente, ma che ben quattro libri che lo riguardano potessero arrivare nel gruppo dei primi dieci più venduti in Italia, forse non se lo sarebbe mai immaginato nessuno. Probabilmente la crisi politica ed economica che attanaglia soprattutto il nostro Paese, apre la strada ad un nuovo bisogno di spiritualità, oppure è piaciuto il suo modo di compartarsi, fatto sta che al primo posto, da ottavo che era, svetta Francesco, un Papa dalla fine del mondo, scritto da Gianni Valente e interamente dedicato al racconto della vita del Pontefice, prima che diventasse tale.
2.
Al secondo posto si piazza Andrea Camilleri con la storia di Eleonora De Moura raccontata in La rivoluzione della luna.
Camilleri con questo romanzo rende omaggio alla donna, riconoscendole straordinarie doti di coraggio e intelligenza. E sembra quasi suggerire l’importanza di un suo ruolo centrale nella politica dove le eccezionali capacità possono tradursi in una concreta azione di cambiamento. «Anche se solo per ventisette giorni, a partire dal 16 aprile 1677 la Sicilia vivrà l’esperienza di essere governata da una donna, la Viceregina donna Eleonora de Moura, vedova del Viceré Aniello de Gusman marchese di Castel Roderigo, il quale in punto di morte nomina suo successore la giovane moglie». Questa la notizia storica nella quale Camilleri si è imbattuto, appassionandosi alla figura di donna Eleonora, che assolse al suo compito con eccezionali capacità e senso dello stato. Era una donna intelligente e indipendente e dei giorni in cui rimase alla guida della Sicilia approfittò per varare dei provvedimenti clamorosi: la riduzione del prezzo del pane, la creazione del magistrato del commercio, l’alleggerimento delle tasse per chi aveva una famiglia numerosa. Rivoluzionarie furono le misure a favore delle donne: rimise in piedi il conservatorio delle vergini pericolanti e quello delle «repentite», ex prostitute che volevano cambiare vita, creando anche una dote regia per le ragazze di famiglia povera che si sposavano. Un simile atteggiamento non poteva che scontrarsi con gli interessi locali e con il potere della Chiesa che sentiva minacciata la propria supremazia. Ma il fatto storico è solo il punto di partenza per Camilleri che costruisce attorno alla figura della Viceregina un romanzo pieno di suspense. Ci ritroviamo così immersi nel clima della Palermo del 1676, città decimata dalla miseria e dalla carestia, teatro di feroci rivolte contro la corona. «Questo regno non riconosce né Dio né la Vostra Maestà, – aveva scritto il Viceré D’Ossuna al re di Spagna agli inizi del secolo – tutto si vende per denaro, comprese le vite e i beni del povero, e persino la Giustizia». Così tra intrighi di palazzo, tentativi di delegittimare la Viceregina, delitti che si consumano nel parco della Favorita, passaggi segreti nel Palazzo Reale, tradimenti e corruzioni, si dipana il romanzo. Sono soprattutto i potenti feudatari, il vescovo della città e il Tribunale del Santo Uffizio a tramare, trovando alla fine un appiglio giuridico che segnerà la fine di quella brevissima stagione e costringendo il re di Spagna a richiamare in patria donna Eleonora. Con il suo allontanamento da Palermo, finisce quel momento rivoluzionario durato il tempo di un ciclo lunare.
La terza, quarta e quinta posizione sono rispettivamente occupate da Umiltà, la strada verso Dio, Aprite la mente al vostro cuore e Guarire dalla corruzione, saggi scritti da papa Francesco quando ancora viveva in Argentina e aiutava i poveri delle favelas e editi per la prima volta in Italia. In particolare, il volume entrato al terzo posto offre delle sue riflessioni su un testo di San Doroteo di Gaza, considerato uno dei padri della Chiesa del VI secolo d. C., quello al quarto è una raccolta di esercizi spirituali e il libro che occupa il quinto è dedicato a cosa avviene quando il cuore umano si convince che il denaro è al di sopra di ogni altra cose e ne fa il proprio idolo. Anche se i libri non sono recentissimi, i temi trattati sono senz’altro molto attuali.
6.
Probabilmente spinto dall’uscita nelle sale cinematografiche del film omonimo che ne è stato tratto, torna tra i libri più venduti Bianca come il latte rossa come il sangue, di Alessandro D’Avenia, e si appropria della sesta posizione. Questo romanzo del 2010, racconta la storia di Leo, un sedicenne che rimarrà così colpito dalle parole e dall’insegnamento di un suo professore di filosofia da scoprire in sé una forza che non sapeva di avere ed un coraggio che si rivelerà indispensabile per affrontare le dure prove che la vita non gli risparmierà.
7.
Scende al settimo posto il crudo e a tratti paradossalmente ironico Educazione siberiana, di Nicolai Liliin.
La vita di un ragazzo siberiano educato da un’intera comunità criminale a diventare una contraddizione vivente, e cioè un «criminale onesto». Le avventure di strada, le giornate al fiume, gli scontri tra adolescenti guerrieri. E soprattutto il sapere dei vecchi, che portano l’esistenza tatuata sulla pelle e trasmettono con pazienza e rigore il loro modo di capire il mondo. La Transnistria, terra di tutti e di nessuno, crocevia di traffici internazionali e di storie d’uomini. Una grande epopea criminale raccontata da chi l’ha vissuta, con una forza che ti agguanta e non ti lascia più. Nicolai Lilin ha solo ventinove anni, ma ha da raccontare una vita straordinaria e un universo che non assomiglia a nessun altro: anche per questo Educazione siberiana è un libro unico, senza paragoni possibili. Cosa significa nascere, crescere, diventare adulti in una terra di nessuno, in un posto che pare – e non è – fuori dal mondo? Pochi forse hanno sentito nominare la Transnistria, regione dell’ex Urss autoproclamatasi indipendente nel 1990 ma non riconosciuta da nessuno Stato. In Trans-nistria, ai tempi di questa storia, la criminalità era talmente diffusa che un anno di servizio in polizia ne valeva cinque, proprio come in guerra. Nel quartiere Fiume Basso si viveva seguendo la tradizione siberiana e i ragazzi si facevano le ossa scontrandosi con gli sbirri o i minorenni delle altre bande. Lanciando mini molotov contro il distretto di polizia, magari: «Quando le vedevo attraversare il muro e sentivo le piccole esplosioni seguite dalle grida degli sbirri e dai primi segni di fumo nero che come fantastici draghi si alzavano in aria, mi veniva da piangere tanto ero felice». La scuola della strada voleva che presto dal coltello si passasse alla pistola. «Eravamo abituati a parlare di galera come altri ragazzini parlano del servizio militare o di cosa faranno da grandi». Ma l’apprendistato del male e del bene, per la comunità siberiana, è complesso, perché si tratta d’imparare a essere un ossimoro, e cioè un «criminale onesto». E quest’altra scuola, ben più importante di quella della strada, passa soprattutto attraverso i vecchi, i criminali anziani a cui la comunità riconosce lo specialissimo ruolo di «nonni» adottivi. Sono loro, giorno dopo giorno, a trasmettere valori che paiono in conflitto con quelli criminali: l’amicizia, la lealtà, la condivisione dei beni. L’amore per i disabili, che i siberiani chiamano «Voluti da Dio». E anche la cultura del tatuaggio, della pelle che dice il destino di ognuno. «Nonno Kuzja – scrive Lilin – non mi educava facendo lezioni, ma raccontando le sue storie e ascoltando le mie ragioni. Non parlava della vita dalla posizione di uno che la osserva dall’alto, ma da quella di un uomo che sta in piedi sulla terra e cerca di restarci il più a lungo possibile». Grazie alla forza della narrazione, quel mondo incredibile, tragico, dove la ferocia e l’altruismo convivono con naturalezza, diventa a poco a poco familiare e vero. Come lo stile, che è intenso ed espressivo, anche in virtù di una buona ma non perfetta padronanza dell’italiano, che risulta ora sgrammaticato, ora fin troppo esatto, ora contaminato. Uno stile a tratti spiazzante, con una sua dimensione etica, oppure decisamente comico, nei momenti di distensione che attraversano le pagine come la vita.
8.
Si ferma in ottava posizione lo struggente Fai bei sogni di Massimo Gramellini.
La storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. Fai bei sogni è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. Fai bei sogni è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
9.
Siamo sicuri che stiamo vivendo la vita che avremmo sempre voluto vivere? Ciò che stiamo facendo oggi, è esattamente quello che sognavamo quando eravamo bambini? Se lo chiede Chiara Gamberale, che, con Quattro etti d’amore, grazie, racconta la vita di due donne, che si incontrano e si scrutano mentre fanno la spesa in un supermercato raggiungendo la nona posizione della classifica. Erica lavora in banca, ha un marito e due figli, Tea è un’attrice, protagonista di un telefilm di successo ed è innamorata di un uomo che non sembra affatto ansioso di ricambiare il suo sentimento. Inaspettatamente, l’una invidia il modo di vivere dell’altra, fatto che farà sicuramente riflettere il lettore su se stesso e l’eventuale mancata realizzazione delle proprie aspirazioni.
10.
Era tanto che non accadeva: entrando al decimo posto, ha l’onore di chiudere la classifica un libro per bambini, che ha come protagonista uno dei personaggi attualmente più amati dai piccoli lettori. Si tratta di Peppa Pig, un cartone animato inglese che racconta le avventure della simpatica Peppa e dei suoi amici animali, tra i quali la coniglietta Rebecca e la pecora Suzy. Questo libro, curato da Silvia D’Achille, contiene figure da colorare già comprese in una piccola cornice, così da poter essere ritagliate ed appese come vere opere d’arte.
Travolti da tutte le novità, ci salutano Il veleno dell’oleandro di Simonetta Agnello Hornby, Il cacciatore di teste, di Jo Nesbo, Gli onori di casa di Alicia Giménez Bartlett, Vendetta di sangue, di Wilbur Smith e La crisi dell’Impero vaticano, di Massimo Franco.