Io confesso è un legal thriller di John Grisham edito da Mondadori, pubblicato nel 2010. Un innocente sta per essere giustiziato. Solo un criminale può salvarlo.
“Senta, reverendo, io ho fatto cose terribili, ma ce n’è una in particolare che mi tormenta da parecchi anni. Devo confidarmi con qualcuno e non ho nessun altro posto dove andare. Se io le parlo di un crimine terribile che ho commesso anni fa, lei non può dirlo a nessuno?”
Quando in una fredda mattina d’inverno uno sconosciuto si presenta nella sua parrocchia e chiede insistentemente di vederlo, il reverendo Keith Schroeder non può immaginare che quell’incontro cambierà la sua vita per sempre. L’uomo si chiama Travis Boyette, ha subito varie condanne per reati sessuali, è in libertà vigilata e sostiene di custodire da molti anni un terribile segreto che è deciso a confessare. Perché proprio adesso? Dice di avere un tumore incurabile al cervello e di volersi liberare dal peso che grava sulla sua coscienza. Con la sua testimonianza potrebbe scagionare Donté Drumm, un giovane di colore condannato a morte in una piccola città del Texas per l’omicidio di una ragazza bianca il cui corpo non è mai stato ritrovato. Donté si è sempre proclamato innocente, la sua famiglia e Robbie Flak, il suo avvocato, noto per l’impegno sociale e il carattere bellicoso, si sono battuti per nove anni con ogni mezzo per dimostrarlo; il caso ha suscitato un enorme scalpore, ma finora tutto è stato inutile. Boyette afferma di sapere chi è il vero assassino, ma non ha intenzione di rivelarlo a nessuno se non al reverendo Schroeder. Mancano quattro giorni all’esecuzione. Basteranno per salvare Donté, o almeno per una sospensione della condanna? Come può un pregiudicato convincere avvocati, giudici e politici che stanno giustiziando l’uomo sbagliato? In una spasmodica corsa contro il tempo, il reverendo e l’avvocato faranno di tutto per ottenere un rinvio. Ma, come spesso accade, la verità, se clamorosa, sembra avere vita più difficile della menzogna.
“Lo studio legale Flak divenne la meta di tutti coloro che si consideravano anche solo remotamente offesi dalla società. Chiunque fosse rimasto vittima di abusi, accuse, maltrattamenti, lesioni, tutti prima o poi si rivolgevano a Mr Flak.”
Grisham racconta una storia credibile che mettere in luce il dramma della pena di morte, le ingiustizie e la disumanità che l’accompagnano, facendo riflettere.
Ho letto altri libri di Grisham e questo non è tra i migliori, un po’ troppo lento per i miei gusti, per chi non avesse mai letto Grisham consiglio di cominciare da un’altra sua opera.
1.
Il custode della chiesa di St Mark aveva appena grattato via dieci centimetri di neve dal marciapiede, quando comparve l’uomo con il bastone. C’era il sole, ma il vento ululava e la temperatura era bloccata sullo zero. L’uomo indossava soltanto dei pantaloni da lavoro di tela, una camicia estiva, un paio di logori scarponcini da trekking e una giacca a vento leggera che poteva opporre ben poca resistenza al gelo. Ma comunque non sembrava soffrire il freddo, e neppure avere fretta. Camminava zoppicando, con una leggera inclinazione a sinistra, il lato su cui si appoggiava al bastone. Avanzò faticosamente lungo il marciapiede accanto alla cappella e si fermò davanti a un ingresso laterale contrassegnato dalla scritta ufficio in caratteri rosso scuro. Non bussò e aprì la porta, che non era chiusa a chiave. Entrò proprio mentre un’altra raffica di vento lo colpiva alle spalle.
La stanza era un’area ricevimento, con quell’aspetto polveroso e disordinato che ci si aspetta di trovare in una vecchia chiesa. Sulla scrivania al centro del locale c’era una targhetta che annunciava la presenza di Charlotte Junger, la quale sedeva poco dietro il proprio nome. «Buongiorno» salutò la donna con un sorriso.
«Buongiorno» disse l’uomo.