Il vampiro di Blackwood è un romanzo gotico della scrittrice statunitense Anne Rice, nono libro della saga Cronache dei vampiri, pubblicato nel 2002, dalla signora del brivido, la storia di un Nosferatu triste e malinconico alla ricerca della felicità.
“I libri offrono una speranza, perché tra le loro pagine si può spalancare un intero universo, e in quel nuovo universo ci si può salvare.”
Benvenuti a Blackwood Farm: svettanti colonne bianche, saloni senza fine, giardini inondati di sole e l’oscura, densa striscia di una palude maledetta…
È il mondo di Quinn Blackwood, eccentrico e affascinante giovane tormentato, sin dagli anni dell’infanzia, da un inquietante doppio, Goblin, spirito malvagio che a tratti s’impadronisce di lui. Finché una notte, mentre Quinn vaga fra quelle acque limacciose illuminate dalla pallida luce della luna, ha un incontro drammatico che porrà presto fine alla sua vita terrena, segnando l’inizio della sua esistenza come vampiro. Da quell’istante Goblin assumerà su di lui un controllo terrificante… In una disperata corsa avanti e indietro nel tempo, dagli anni in cui era bambino al presente di New Orleans, dall’antica Atene alla Napoli del XIX secolo, Quinn si mette alla ricerca del vampiro Lestat, il solo che, forse, potrebbe liberarlo dallo spettro che sembra volerlo risucchiare nella nera palude e nei suoi terribili segreti…
“Ma amavo Blackwood Manor dell’amore irrazionale e possessivo che soltanto le magnifiche case riescono a suscitare in noi; case che dicono: mi trovavo qui prima che tu nascessi e rimarrò qui dopo di te; case che rappresentano tanto una responsabilità quanto un ricettacolo di sogni.
La storia di Blackwood Manor, al pari della sua presuntuosa magnificenza, esercitava su di me un forte ascendente. Avevo abitato a Blackwood Farm e nella villa tutta la vita, se si eccettuavano le magnifiche avventure all’estero.
Non riuscivo a capire il motivo per cui così tanti parenti avessero lasciato Blackwood Manor nel corso degli anni, ma questi sconosciuti che se n’erano andati al Nord e tornavano a casa solo saltuariamente in occasione dei funerali non avevano alcuna importanza per me. La casa mi teneva in sua balia.”
Altro libro scritto con la solita maestria alla quale ci ha abituato la Rice, qui raggiunge uno stile straodinario. La storia è ricchissima di colpi di scena, al solito un po’ prolissa nelle descrizioni, ma altamente emozionante.
Per apprezzare appieno il romanzo è consigliabile aver già letto le precedenti “Cronache dei vampiri” e la saga delle streghe Mayfair, a causa dei numerosi collegamenti inseriti nella trama, comunque le vicende sono godibili anche per chi non ha mai letto Anne Rice, certamente da non perdere per gli amanti del genere.
Lestat,
se, come spero ardentemente, troverai questa lettera nella tua casa di rue Royale, capirai subito che ho infranto le tue regole.
So che New Orleans è off limits per i cacciatori di sangue e che annienterai chiunque di loro venga trovato lì. E, contrariamente a molti vagabondi invasori che hai già eliminato, io comprendo benissimo le tue ragioni. Non vuoi che veniamo visti da membri del Talamasca. Non vuoi una guerra con il venerabile ordine degli investigatori del paranormale, tanto per il loro bene quanto per il nostro.
Ma ti prego, ti supplico, prima di venirmi a cercare leggi quanto ho da dire.
Mi chiamo Quinn, ho ventidue anni e sono un cacciatore di sangue – per usare l’espressione prediletta dal mio Creatore – da poco meno di un anno. Sono un orfano, dal mio punto di vista, ed è a te che mi rivolgo in cerca di aiuto.
Prima di esporre il mio caso, tuttavia, ti prego di capire che conosco il Talamasca, che lo conoscevo ancor prima che mi venisse dato il Sangue Tenebroso, che so della sua intrinseca bontà e leggendaria neutralità riguardo al soprannaturale e ho fatto di tutto per evitarne i membri lasciando questa lettera nel tuo appartamento.
È evidente che tieni sotto controllo New Orleans telepaticamente. Sul fatto che troverai la lettera non ho dubbi.
Se deciderai di giustiziarmi seduta stante per la mia disobbedienza, promettimi, ti prego, che farai del tuo meglio per annientare uno spirito che è stato mio compagno sin da quando ero bambino. Questa creatura, un mio doppio che è cresciuto insieme a me sin da quando io ricordi, rappresenta ormai un pericolo tanto per gli umani quanto per me.
Lasciami spiegare.