L’arancia è il frutto dell’albero di arancio, appartenente al genere Citrus (famiglia Rutaceae), a volte anche il frutto viene chiamato come l’albero.
È un antico ibrido, probabilmente fra il pompelmo e il mandarino, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto e talea.
Originario della Cina e del sud-est asiatico, questo tipico frutto invernale sarebbe stato importato in Europa solo nel XIV secolo, probabilmente l’arancio giunse davvero in Europa per la via della seta, ma la coltivazione prese piede solo nella calda Sicilia, dove nell‘antichità veniva chiamata melarancia, dopo secoli venne riscoperto dai marinai portoghesi che la diffusero.
Nella mitologia greca le arance sono descritte come le favolose “mele d’oro” del giardino delle Esperidi. Nella “Teogonia” di Esiodo si racconta che l’albero dei frutti d’oro era stato generato in occasione delle nozze tra Zeus (Giove) ed Era (Giunone). La dote di Era, andata in sposa a Zeus, consistette in alcuni alberelli i cui frutti erano le arance, simbolo della fecondità e dell’amore. Zeus preoccupato che i ladri potessero rubare quel dono prezioso, li custodì in un giardino segreto sorvegliato dalle ninfe Esperidi.
Questi frutti furono anche i protagonisti dell’undicesima fatica di Eracle (Ercole), che appunto consisteva nel riuscire a prendere le tre mele d’oro che si trovavano nel giardino delle Esperidi abitato dalle figlie della notte, quattro belle ninfe. La difficoltà per Eracle era quella di dover, non solo prendere le mele, ma riuscire a sapere dove si trovasse questo giardino segreto. Durante il viaggio per compiere l’undicesima fatica di Eracle, l’eroe incontrò varie difficoltà ma riuscì comunque ad andare avanti fino a trovare il titano che reggeva il cielo sulle sue spalle. Egli si chiamava Atlante, ed era prigioniero del suo compito. Ercole si offrì di prendere il suo posto per un po’ in cambio Atlante avrebbe dovuto recarsi nel giardino delle ninfe e prendere i tre pomi d’oro. Atlante accettò e compì la sua missione senza grandi difficoltà. Atlante tornò con le tre mele d’oro ma disse a Eracle che non voleva più sostenere il cielo, ma tornare libero. Ercole, con astuzia, gli disse che accettava, ma aveva bisogno di un favore: gli chiese di tenere solo per un secondo il peso del cielo, in modo che lui potesse costruirsi una stuoia che alleviasse i dolori del suo compito. Ovviamente si trattò di uno stratagemma e, non appena Atlante riprese il cielo sulle sue spalle, Ercole fuggì con le tre mele d’oro compiendo l’undicesima fatica di Eracle e donando le mele d’oro agli uomini.
Gli alberi hanno una chioma compatta e possono raggiungere gli 8-12 metri di altezza. I fiori (zagare) sono bianchi e profumati, la fioritura è primaverile, mentre i frutti arrivano a maturazione nell’autunno, i primi frutti si possono raccogliere in novembre e gli ultimi a maggio.
Oggi l’arancio è l’agrume più diffuso nel mondo e se ne coltivano centinaia di varietà. Solitamente vengono suddivise in due principali gruppi: la dulcis, denominata arancia dolce e la amara, queste ultime sono utilizzate per la frutta candita e la buccia come ingrediente per liquori ed amari.
Alcuni frutti sono a polpa bionda (ovale, biondo comune, navelina, washington navel) altri a polpa rossa per via dei pigmenti antocianici in essi contenuti (moro, tarocco, sanguinello), fa parte di quest’ultime l’ Arancia rossa di Sicilia divenuta IGP.
A Ribera, in provincia di Agrigento, si coltiva l’arancia bionda e per le sua particolari qualità organolettiche è diventato un marchio DOP.
L’arancia è un frutto ipocalorico, la ricchezza in vitamina C (acido ascorbico) dona un potere di difesa del corpo umano contro i vari agenti chimici, fisici e ambientali, soprattutto d’inverno, aumentando le difese immunitarie contro virus e batteri.
Le arance rallentano forme degenerative tumorali, grazie alla forte azione antiossidante esercitata dai molti pilifenoli nei confronti dei radicali liberi.
Contiene sali minerali come il calcio, il bromo che ha effetto calmante, il magnesio per mantenere l’equilibrio del sistema nervoso, il fosforo che stimola l’attività cerebrale, lo zinco che aumenta l’azione e l’efficacia delle vitamine, il rame e il ferro che prendono parte al processo di fabbricazione dei globuli rossi, lo zolfo che rafforza legamenti e tendini.
Le arance vengono consumate come frutta fresca, come succo o in preparazioni dolci e salate, per marmellate, mostarde, gelatine, la buccia (mi raccomando biologia) si può fare candita, utilizzata per aromatizzare o per fare liquori. Il suo succo è molto utile in cucina per sgrassare ed aromatizzare volatili, carne di maiale e pesci bianchi.
Ricette con le arance:
Arance candite
Cocktail Bronx
Conservare le scorze degli agrumi
Crema all’arancia
Crostatine con marmellata di arance
Muffin o tortino all’arancia
Salsa di arance
Si mantengono per una settimana in un luogo fresco, evitare che la buccia si ammacchi e rovini anche la polpa.
Dell’arancia non si butta nulla:
Si possono usare le bucce come deodorante per il forno, cuocendole a 180 °C nel forno dopo averlo pulito.
Potete utilizzarle per creare delle decorazioni particolari e suggestive, soprattutto per il periodo natalizio, caratterizzato appunto da profumi e sapori che ci riportano indietro nel tempo come quello intenso delle arance, dei mandarini, della cannella e dei chiodi di garofano.
Potete essiccare fettine e bucce di arancia nel forno per create degli originali addobbi per l’albero, ghirlande o centro tavola.