L’invisibilità delle donne nell’arte è cosa ben accertata, per secoli nascoste tra le mura di casa o di un convento, dedite alle arti cosiddette minori quali il ricamo, la tessitura, la miniatura. Sembra pazzesco, ma è solo a partire dal Novecento che “il diritto all’arte” viene esercitato in modo paritario.
Per secoli la figura femminile è stata celebrata, le donne sono state ritratte, rappresentate, interpretate, raccontate, iconizzate, raffigurate in mille modi possibili, ma la storia dell’arte è stata per secoli una disciplina maschilista, non solo per quanto riguarda la produzione, anche per ciò che concerne il mondo dell’arte in genere, sfortunatamente la lotta delle donne per i loro diritti ha arricchito anche il mondo dell’arte portando alla luce opere meravigliose.
“Poiché le donne sanno benissimo dare alla luce (creare) gli uomini, non c’è da meravigliarsi che vogliano poter anche creare,con la stessa facilità (disinvoltura) degli uomini a partire dalla pittura.”
Giorgio Vasari
Partendo dal periodo classico si possono citare secondo il catalogo di Plinio il Vecchio:
Timàrete, pittrice (forse 4º sec. a. C.), figlia di Micone il minore; Plinio la pone al principio del catalogo di pittrici, ricordandone un quadro di Artemide in Efeso, che giudica di stile molto arcaico, ma che forse era solo arcaizzante.
Kalypso, pittrice greca, Plinio le attribuisce il ritratto di un vecchio, del prestigiatore Theodoros e del ballerino Alkisthenes, forse ricordato a Delfi in una iscrizione del 200 circa a. C.
Aristarete, pittrice greca di cui si ignorano sia l’età in cui visse, sia il luogo di origine. Fu figlia e allieva del pittore Nearkos.
Plinio ne ricorda un suo quadro raffigurante Asklepios.
Iaia, pittrice di Cizico, vissuta a Roma e a Napoli alla fine del sec. 2º a. C. Plinio dice di lei che dipingeva velocemente, anche sull’avorio, che i suoi quadri erano venduti a caro prezzo e che prediligeva il genere ritrattistico; ne menziona un autoritratto e una figura di vecchia.
Andando avanti nei secoli le maggiore artiste rappresentative del tempo sono tutte ecclesiastiche.
Catarina dei Vigri, fondatrice e prima badessa del monastero delle clarisse del Corpus Domini di Bologna, è stata canonizzata da papa Clemente XI il 22 maggio 1712. Dipinse vari quadri di soggetto religioso, che sono custoditi nel Santuario del Monastero del Corpus Domini. Uno dei suoi quadri, che ritrae Sant’Orsola con le sue compagne, e Santa Caterina stessa inginocchiata davanti a loro, si trova alla Pinacoteca nazionale di Venezia.
Nel Rinascimento italiano emerge la signora della pittura, la gentildonna cremonese, la ritrattista per eccellenza Sofonisba Anguissola.
Nel 1559 approdò alla corte di Filippo II di Spagna, come dama di corte della regina, Isabella. Fu la ritrattista della famiglia reale fino alla morte, nel 1568, della sua protettrice.
Il barocco portoghese ci regala la splendida pittura di Josefa de Óbidos (1630 – 1684) , che si dedicò con maestria anche all’incisione dei metalli.
La massima esponente del barocco italiano è la leggendaria Artemisia Gentileschi (1593 – 1653), diventata il simbolo del femminismo internazionale, in seguito alla nota vicenda che la vide accusare il suo violentatore, ribellandosi così al potere maschile, ai pregiudizi sociali dell’epoca, contribuendo a creare attorno alla sua figura l’immagine di una donna impegnata a perseguire la sua indipendenza.
Rosalba Carriera (1673 – 1757) è stata una pittrice e ritrattista italiana.
Cominciò la sua carriera artistica dipingendo le tabacchiere con quelle figure di damine graziose che divennero poi la sua fortuna trasposte nelle miniature su avorio. Fu la prima che utilizzò l’avorio nelle miniature dandogli quella lucentezza caratteristica delle sue opere. Fu inoltre la prima a non seguire le regole accademiche che volevano la miniatura dover essere realizzata con tratti e punti brevi e ben amalgamati: lei invece vi trasportò il tratto veloce caratteristico della pittura veneziana.
Lucrina Fetti (1600 – 1651) è stata una pittrice italiana di età barocca. Sorella del pittore Domenico diventa suora di clausura a Mantova.
I temi religiosi, ovviamente, caratterizzavano le opere di Lucrina essendo gli stessi esposti nel convento e nella chiesa di Sant’Orsola. Altra specializzazione riguardava la ritrattistica tanto che negli appartamenti privati di Margherita Gonzaga erano conservati ed esposti sette dipinti aventi per soggetto la stessa Margherita e altre donne della famiglia Gonzaga.
Plautilla Nelli al secolo Polissena de’ Nelli (1524 – 1588) è stata una religiosa e pittrice italiana. Figlia del pittore fiorentino Luca Nelli, entrò nel convento di Santa Caterina da Siena all’età di 14 anni e vi diverrà priora. All’interno del convento realizzò le sue opere, tra cui due tavole per la chiesa del monastero e un affresco con L’Ultima Cena.
Tante furono figlie d’arte: la miniaturista fiamminga Lavinia Benning Teerlinc (1502 ca-1576) a servizio alla corte di Edoardo VI, Lucrezia Quinistelli della Mirandola allieva di Alessandro Allori, la veneta Irene di Spilimbergo (1541-1559) fu allieva di Tiziano e ammirò molto l’opera d Sofonisba Anguissola, sfortunatamente morì molto giovane.
Caterina van Hemessen (1528-2587), pittrice fiamminga del rinascimento, figlia di un pittore, Jan van Hemessen, fece il suo apprendistato artistico sotto la guida del padre. Famose sono una serie di piccoli ritratti femminili.Caterina Van Hemessen (1528-1587)è una delle prime artiste fiamminghe di cui si hanno sicuramente opere autografe.
Diana Scultori Ghisi (Mantova, 1547 – Roma, 5 aprile 1612) è stata un’artista italiana manierista. Il suo nome di famiglia è spesso erroneamente dato in vecchie fonti come “Ghisi”, a causa di una errata convinzione che un altro incisore mantovano, Giorgio Ghisi, che a volte aveva utilizzato il nome “Mantovano”, fosse suo fratello.
Lavinia Fontana (1552-1614), pittrice italiana del tardo manierismo. Figlia del pittore manierista Prospero Fontana, nella cui bottega poté attingere, accanto agli insegnamenti del padre, ad una vasta gamma di esperienze pittoriche.
Appassionata di pittura in un’epoca in cui anche l’arte era una libertà malvista per le donne, fra le clausole del matrimonio fece scrivere che il marito non si sarebbe opposto al suo lavoro. Presto si guadagnò il favore delle signore delle famiglie nobili di Bologna per le quali fece molti ritratti.
La veneziana Marietta Robusti, detta “la Tintoretta”, era la primogenita di Jacopo Robusti, il Tintoretto, nata (nel 1554 o nel 1560) da una sua relazione precedente al matrimonio con Faustina. Fin da bambina, accompagnava il padre in bottega vestendosi da maschietto. Il padre la portava con sé ovunque, le insegnò l’arte di dipingere e disegnare, facendone il suo maggiore aiuto, che l’assistette in varie opere. Oltre che pittrice Marietta fu una valente musicista, sia strumentale che vocale, fu un’artista davvero completa.
Fede Galizia (Milano, 1578 – Milano, 1630) è stata una pittrice italiana attiva durante il Barocco che si distinse nel genere delle nature morte. Figlia del pittore di miniature Nunzio Galizia, iniziò a dipingere già all’età di 12 anni.
Louise Moillon (1610-1696), figlia di un pittore, cominciò a dipingere presto nature morte, in prevalenza cesti di frutta. Il suo stile, vicino a quello di J. Linard e S. Stoskopff, la qualifica tra i migliori rappresentanti della pittura di genere del Seicento.
Elisabetta Sirani (Bologna, 8 gennaio 1638 – Bologna, 28 agosto 1665) è stata una pittrice e incisore italiana, di stile barocco. Fu la prima dei quattro figli di Giovanni Andrea Sirani, affermato pittore bolognese, primo assistente di Guido Reni e mercante d’arte. Studiò alla scuola paterna dove dimostrò subito talento e maestria realizzando alcuni ritratti già all’età di diciassette anni.
Maria Sibylla Merian (Francoforte sul Meno, 2 aprile 1647 – Amsterdam, 13 gennaio 1717) è stata una naturalista e pittrice tedesca.
Il padre muore quando ha tre anni e la madre si risposa con Jakob Marell, pittore di fiori, che le insegnerà il disegno, la pittura ad olio, l’acquerello e l’incisione; a tredici anni cominciò a dipingere immagini d’insetti e di piante presi direttamente dalla natura.
Luisa Roldán, conosciuta come La Roldána (Siviglia, 8 settembre 1652 – Madrid, 10 gennaio 1706), è stata una scultrice spagnola, esponente del barocco andaluso. Figlia del celebre scultore sivigliano Pedro Roldán, adolescente, entrò nella bottega paterna, dove apprese le basi del mestiere. Al termine del periodo di formazione, sposò contro il volere paterno lo scultore Luís Antonio de los Arcos.
Maria Anna Catharina Angelika Kauffmann (Coira, 30 ottobre 1741 – Roma, 5 novembre 1807) è stata una pittrice svizzera, specializzata nella ritrattistica e nei soggetti storici. Il padre pittore la iniziò alle belle arti, anche accompagnandola, ai fini di una più completa formazione, nel corso di viaggi in Italia, dove il suo talento si mise in mostra. In seguito si recò anche a Londra; fu l’unica donna fra i fondatori della Royal Academy of Arts.
Élisabeth-Louise Vigée-Le Brun (Parigi, 16 aprile 1755 – Louveciennes, 30 marzo 1842) è stata una pittrice francese, considerata una delle più grandi ritrattiste del suo tempo. Fu riportata a Parigi a sei anni, e messa in collegio al convento della Trinità. Qui si notò che la piccola Louise-Élisabeth disegnava dappertutto, sui muri della scuola non meno che sui suoi quaderni.
Berthe Marie Pauline Morisot (Bourges, 14 gennaio 1841 – Parigi, 2 marzo 1895) è stata una pittrice impressionista francese.
Berthe fu quindi portata a dipingere interni e scene domestiche, con donne eleganti della media e alta borghesia ritratte in casa o in giardino, in varie ore della giornata.
Mary Stevenson Cassatt (Pittsburgh, 22 maggio 1844 – Château de Beaufresne, 14 giugno 1926) è stata una pittrice statunitense. Amica ed allieva di Degas, realizzò molti dipinti che ritraggono la vita sociale e privata delle donne della sua epoca, ponendo una particolare attenzione all’intimo legame che si realizza tra le madri e i loro bambini.
Eva Gonzales (1849 – 1883), d’origini spagnole e modella di Manet; tuttavia non fece in tempo a veder riconosciute le sue doti d’artista essendo morta di parto, a trentaquattro anni, nel 1883.
Natal’ja Sergeevna Gončarova (Negaevo, 4 giugno 1881 – Parigi, 17 ottobre 1962) è stata una pittrice russa. L’artista dedicherà tutto il resto della vita, senza abbandonare mai completamente la pittura, alla decorazione teatrale ed all’illustrazione di libri.
Aleksandra Aleksandrovna Ekster (Białystok, 6 gennaio 1882 – Fontenay-aux-Roses, 17 marzo 1949) è stata una pittrice, scenografa e costumista russa. Appartenne al movimento dell’Avanguardia russa. I suoi lavori, all’inizio, furono influenzati dal geometrismo di Cézanne, poi dal cubismo-futurismo russo-ukraino.
Marie Laurencin (Parigi, 31 ottobre 1883 – Parigi, 8 giugno 1956) è stata una pittrice e incisore francese. Il suo stile è caratterizzato da un impiego particolare di colori fluidi e dolci, da una composizione semplice, e da una predilezione per certe forme femminili longilinee e graziose. Questo le permetterà di occupare presto un posto privilegiato nel cuore della Parigi mondana degli anni venti. Divenne ritrattista ufficiale dell’ambiente mondano femminile (Nicole Groult, Coco Chanel)
Sonia Terk Delaunay (Hradyz’k, 14 novembre 1885 – Parigi, 5 dicembre 1979) è stata una pittrice ucraina. Dipinse opere ispirate a Paul Gauguin e a Vincent Van Gogh e dove, nel 1910, sposò il pittore Robert Delaunay.
Georgia O’Keeffe (Sun Prairie, 15 novembre 1887 – Santa Fe, 6 marzo 1986) è stata una pittrice statunitense. La sua attività artistica è associabile al precisionismo. Le sue creazioni degli anni Dieci sono caratterizzate da un astrattismo lirico creato da armoniose linee, figure e colori; queste opere, principalmente serie di illustrazioni a carboncino e acquerelli, sono fra le più innovative di tutta l’arte statunitense del periodo. Negli anni Venti abbandonò la tecnica dell’acquerello per realizzare pitture a olio di grande formato con forme naturali e architettoniche in primo piano ispirate agli edifici di New York, come viste tramite una lente d’ingrandimento. Queste opere contribuirono al suo successo, tanto che alla metà degli anni Venti era considerata una delle artiste più importanti d’America.
Ljubov’ Sergeevna Popova, (Ivanovo, 6 maggio 1889 – Mosca, 25 maggio 1924), è stata una pittrice e scenografa russa e sovietica, esponente dei movimenti dell’avanguardia russa sviluppatisi nei primi anni del Novecento: cubismo, cubofuturismo, costruttivismo e suprematismo.
Jeanne Hébuterne (Meaux, 6 aprile 1898 – Parigi, 25 gennaio 1920) è stata una pittrice francese. Desiderosa di una carriera nelle arti, si iscrisse all’Académie Colarossi dove, nella primavera del 1917, conobbe Amedeo Modigliani con il quale andò a vivere, divenendone anche principale soggetto artistico.
Tamara de Lempicka, pseudonimo di Tamara Rosalia Gurwik (Varsavia, 16 maggio 1898 – Cuernavaca, 18 marzo 1980), è stata una pittrice polacca, appartenente alla corrente dell’Art Déco. Il suo famoso autoritratto diventata immagine simbolo di un’epoca, emblema della donna indipendente.
Frida Kahlo, all’anagrafe Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón (Coyoacán, 6 luglio 1907 – Coyoacán, 13 luglio 1954), è stata una pittrice messicana. Il rapporto con il suo corpo martoriato, a causa di un terribile incidente, caratterizza fortemente la sua arte. Diventa un’attivista del partito comunista partecipando a molteplici manifestazioni. Nel 2001 viene emesso un francobollo negli Stati Uniti che riporta l’effige di Frida Kahlo, il primo francobollo che ritrae una donna ispanica.
Felicita Frai, all’anagrafe Felice Frai (Praga, 20 ottobre 1909 – Milano, 14 aprile 2010), è stata una pittrice ceca naturalizzata italiana.
Si dedica alla pittura di figura e alla natura morta ma anche all’incisione e all’illustrazione di libri quali Viaggio attraverso lo specchio (1947) di Lewis Carroll e L’albero del riccio (1948) di Antonio Gramsci.
Leonora Carrington (Lancaster, 6 aprile 1917 – Città del Messico, 25 maggio 2011) fu una scrittrice e pittrice britannica, gran parte della cui produzione si ascrive al periodo passato in Messico, in cui visse quasi settant’anni. Si impegnò nel movimento clandestino di intellettuali antifascisti.