Un libro ci permette di trasformarci in ciò che vogliamo e possiamo essere bellissimi, come dice il motto della campagna di promozione alla lettura promossa da GoodBook.it e puntando i riflettori sulle librerie indipendenti e sull’ importanza di vivere la propria libreria di quartiere.
Con #BelloChiLegge per tutto il mese di maggio si può seguire questa iniziativa dimostrando che la lettura può diventare “cool”, e partecipare a tanti giochi che ti permetteranno di vincere tanti libri in omaggio.
La classifica dei libri più venduti di questa settimana è stata influenzata dal 25 aprile appena trascorso, scopriamole insieme:
1.
Per la gioia di tutti gli amanti della scienza, continua il trionfo di Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli che spiega alcune importanti leggi che regolano il funzionamento dell’universo con un linguaggio finalmente non riservato agli addetti ai lavori.
La fisica è una materia spesso poco amata dagli studenti, eppure tutto ciò che ci circonda è governato dalle sue leggi. E’ inoltre soggetta a costanti evoluzioni, dovute alle continue scoperte scientifiche che avvengono in questo campo. Con questo libro, Carlo Crivelli vuole rendere più fruibile la conoscenza di certe leggi e teorie, alle quali si devono importanti scoperte che portano avanti il genere umano sulla via della conoscenza di tutto quello che ci circonda.
2.
Ritroviamo in seconda posizione Francesco Piccolo con Momenti di trascurabile infelicità, convinto che l’ironia aiuta a sopportare le piccole seccature della vita.
Dopo aver analizzato le piccole cose che ci rendono felici, decide di indagare su tutte quelle seccature che, per quanto piccole, sono comunque in grado di rovinarci la vita. Lo fa però in un modo così gradevolmente leggero, da riuscire a far sorridere nonostante l’argomento.
3.
Conseguenza dell’appena trascorso 25 aprile in terza posizione troviamo la prima novità Possa il mio sangue servire. Uomini e donne della Resistenza di Aldo Cazzullo. La Resistenza a lungo è stata considerata solo una “cosa di sinistra”: fazzoletto rosso e Bella ciao. Poi, negli ultimi anni, i partigiani sono stati presentati come carnefici sanguinari, che si accanirono su vittime innocenti, i “ragazzi di Salò”. Entrambe queste versioni sono parziali e false. La Resistenza non è il patrimonio di una fazione; è un patrimonio della nazione. Aldo Cazzullo lo dimostra raccontando la Resistenza che non si trova nei libri. Storie di case che si aprono nella notte, di feriti curati nei pagliai, di ricercati nascosti in cantina, di madri che fanno scudo con il proprio corpo ai figli. Le storie delle suore di Firenze, Giuste tra le Nazioni per aver salvato centinaia di ebrei; dei sacerdoti come don Ferrante Bagiardi, che sceglie di morire con i suoi parrocchiani dicendo “vi accompagno io davanti al Signore”; degli alpini della Val Chisone che rifiutano di arrendersi ai nazisti perché “le nostre montagne sono nostre”; dei tre carabinieri di Fiesole che si fanno uccidere per salvare gli ostaggi; dei 600 mila internati in Germania che come Giovanni Guareschi restano nei lager a patire la fame e le botte, pur di non andare a Salò a combattere altri italiani. La Resistenza fu fatta dai partigiani comunisti come Cino Moscatelli, ma anche da quelli cattolici come Paola Del Din, monarchici come Edgardo Sogno, autonomi come Beppe Fenoglio. E fu fatta dalle donne, dai fucilati di Cefalonia, dai bersaglieri che morirono combattendo al fianco degli Alleati…
4.
Scende al quarto posto il fantasy per ragazzi, Il sangue dell’Olimpo. Eroi dell’Olimpo. Vol.5, scritto da Rick Riordan.
L’equipaggio della Argo II, la nave volante guidata dai semidei greci e romani, sfreccia verso nuove eroiche imprese, ma non è ancora riuscito a sconfiggere la minaccia più temibile: la divina Gea e il suo pernicioso esercito di giganti. Ad Atene la festa della Speranza è alle porte, e la perfida dea della Terra ha intenzione di celebrarla in gran stile: sacrificando due semidei per tornare in vita, Percy Jackson e la sua ciurma devono fermarla, ma hanno visioni sempre più frequenti di una terribile battaglia che minerà la pace tra il Campo Mezzosangue e il Campo Giove, mettendo a rischio la riuscita dell’impresa. Mentre una legione romana guidata da Ottaviano vuole portare ad Atene la statua di Athena Parthenos per usarla come arma segreta, i semidei tentano di condurla a New York, dove potrebbe fermare la guerra tra i due Campi, Riusciranno a evitare il disastro e a sconfiggere Gea una volta per tutte?
5.
Perde solo una posizione Marie Kondo che ci insegna a essere più sereni con Il magico potere del riordino.
Il disordine fa male e non solo per ovvie questioni igieniche. Fa male al nostro spirito, non aiuta la mente a pensare e ci abbrutisce. Basandosi sulla filosofia Zen, l’autrice giapponese Marie Kondo, dimostra come il semplice atto del mettere a posto una stanza, scateni energie positive notevoli, capaci di farci vivere meglio.
6.
Stabile in sesta posizione La Sposa giovane di Alessandro Baricco, oggi al quarto posto.
Una famiglia benestante degli inizi del ’900, si ritrova a accogliere la giovane promessa sposa del loro figlio maschio, assente per lavoro. In attesa del suo ritorno, la ragazza avrà modo di conoscere meglio quelle persone, e soprattutto di fare i conti col mistero che aleggia in quella casa: pare che lì la notte porti, con sé, qualcosa di strano e terribile.
7.
Ritorna in classifica in settima posizione L’amica geniale di Elena Ferrante.
Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava intanto nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati…
8.
Va giù all’ottavo posto Sangue e neve di Jo Nesbø, scrittore norvegese che grazie alla sua bravura nel creare thriller mozzafiato, ha ormai conquistato tanti lettori in tutto il mondo.
Olav è quello che molti definirebbero un imbranato. Cerca di farsi strada nel mondo della malavita come protettore di prostitute, ma non ci riesce perché si affeziona, vorrebbe provare a esigere i crediti dei malavitosi, ma non riesce a tenere i conti, insomma, l’unica cosa che riesce a fare è uccidere. Ma quando Daniel Hoffmann, il boss della droga, gli chiede di uccidergli la moglie e lui se ne innamora, capisce che potrebbe aver commesso l’ultimo errore della sua vita.
9.
Perde posizioni anche Il paese dei coppoloni, scritto da Vinicio Capossela.
“Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori. Luoghi e personaggi suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani. E poi ci sono la musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere “sponzati come baccalà”, la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da resa dei conti.
10.
Al decimo posto troviamo I misteri della montagna di Mauro Corona, che racconta un po’ di sé, pur senza scrivere un’autobiografia, lascia che il lettore scopra qualcosa della sua storia.
Non tutti hanno la capacità immediata di comprendere fino in fondo i segreti della montagna. Vedono le cime come blocchi turriti, pilastri di roccia scabri e senza valore, ammassi di pietre inutili sorti qua e là per capriccio del tempo. Basta, però, alzare lo sguardo ed essere sovrastati dall’imponenza del mare verticale, con i suoi milioni di granelli di sabbia, per sentire nascere lo stupore. Lo stupore che genera domande. Le domande che generano misteri: chi ci sarà lassù? Vi abita qualcuno? E, se esiste, come sarà fatto? Nei boschi, tra le rocce, dentro l’alba, sotto le foglie, sulle vette ancora inesplorate. Lì dormono i segreti della montagna. E Mauro Corona ci accompagna ancora una volta a scoprirli, tendendoci la mano, aiutandoci a salire. Ci esorta a giocare con il rimbalzo dell’eco, che vuole sempre l’ultima parola, ad ascoltare la voce del vento, che non sapremo mai da dove nasce. Ci conduce lungo i ruscelli a spiare le ninfe dai lunghi capelli d’acqua, ci indica il sentiero per raggiungere il grande abete bianco – adagiando l’orecchio al tronco, sentiremo il suo cuore battere. La montagna è viva, ha cinque sensi protesi a conoscere il mondo. E come tutti gli esseri speciali ha anche un senso in più: la percezione. Grazie a lei, può scoprire in anticipo le barbare intenzioni dei politici che vogliono ferirla, strizzarla, spremerla fino a distruggerla, pur di incassare moneta sonante.