I Premi Vittorio De Sica sono stati istituiti da Gian Luigi Rondi nel 1975, un anno dopo la morte del regista, viene attribuito annualmente a personalità sia italiane che straniere che si siano distinte, nella loro intera carriera come nel corso dell’anno in esame, nel cinema e nelle altre arti, ma anche nell’ambito della cultura, delle scienze e nella società, il vincitore viene materialmente premiato con una medaglia realizzata dallo scultore Pericle Fazzini.
Quest’anno il premio era stato destinato allo scrittore e poeta bolognese Stefano Benni, ma lo scrittore ha rifiutato scrivendo la sua motivazione su facebook:
Gentili responsabili del premio De Sica e gentile Ministro Franceschini, vi ringrazio per la vostra stima e per il premio che volete attribuirmi.
I premi sono uno diverso dall’altro e il vostro è contraddistinto, in modo chiaro e legittimo, dall’appoggio governativo, come dimostra il fatto che è un ministro a consegnarlo.
Scelgo quindi di non accettare. Come i governi precedenti, questo governo (con l’opposizione per una volta solidale), sembra considerare la cultura l’ultima risorsa e la meno necessaria.
Non mi aspettavo questo accanimento di tagli alla musica, al teatro, ai musei, alle biblioteche, mentre la televisione di stato continua a temere i libri, e gli Istituti Italiani di Cultura all’estero vengono di fatto paralizzati. Non mi sembra ci sia molto da festeggiare.
Vi faccio i sinceri auguri di una bella cerimonia e stimo molti dei premiati, ma mi piacerebbe che subito dopo l’evento il governo riflettesse se vuole continuare in questo clima di decreti distruttivi e improvvisati,privilegi intoccabili e processi alle opinioni. Nessuno pretende grandi cifre da Expo,ma la cultura (e la sua sorgente, la scuola) andrebbero rispettate e aiutate in modo diverso. Accettiamo responsabilmente i sacrifici, ma non quello dell’intelligenza.
Comprendo il vostro desiderio di ricordare il grande Vittorio De Sica, e voi comprenderete il mio piccolo disagio.
Un cordiale saluto e buon lavoro
Stefano Benni
Per quanto mi riguarda, questa scelta è coraggiosa, dimostra il vero amore e passione per la cultura, voi cosa ne pensate? Avreste avuto la forza di non accontentare l’ego e ribellarsi ai tagli governativi fatti a danno della cultura?
Sperando di rivedere nuovamente qualche libro del grande Benni in questa classifica dei libri più venduti, diamo un occhiata a quella di questa settimana ci regala qualche novità, soprattutto il grande King:
1.
Conquista il trono La ragazza del treno di Paula Hawkins, un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile, tra una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama.
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?
2.
La seconda posizione è tutta di Stephen King con Chi perde paga, secondo capitolo della trilogia crime-thriller iniziata con quel Mr. Mercedes che ha convinto pubblico e critica, aggiudicandosi anche il prestigioso Edgar Award.
Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal pubblico – reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold – che però non pubblica più da vent’anni. L’uomo che lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere, ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di lui facendogli saltare l’illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nasconde un tesoro ben più prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non sa che passeranno trent’anni prima che possa recuperarli. A quel punto, però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe melanconico di “Mr. Mercedes”, e i suoi inseparabili aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson. Come in “Misery non deve morire”, King mette in scena l’ossessione di un lettore per il suo scrittore, un’ossessione spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo.
3.
Scende in terza posizione After. Come mondi lontani di Anna Todd, sembrava che nulla potesse separarli, ma l’amore tra Tessa e Hardin ora è più tormentato che mai, così prosegue con il terzo volume la serie Young Adult più popolare del web.
La vita di Tessa non è mai stata così complicata. Nulla è come lei pensava che fosse. Né la sua famiglia. Né i suoi amici. L’unico su cui dovrebbe poter contare, Hardin, sembra sempre pronto, con il suo carattere scontroso, a rovinare tutto. Non appena scopre l’enorme segreto che lei gli ha nascosto, diventa furioso e, invece di provare a essere comprensivo, cerca di ostacolarla in tutti i modi. Così, mentre la partenza per Seattle si avvicina, per Tessa è arrivato il momento di fare una scelta e affrontare la più dolorosa delle domande: Hardin sarà mai in grado di cambiare per lei? Tessa sa che lui la ama e farà di tutto per proteggerla, ma c’è una bella differenza tra non poter vivere senza una persona e amarla. La spirale di gelosia, rabbia e perdono che li lega è esasperante. Eppure Tessa non ha mai provato niente di così intenso per qualcuno, nessun bacio è mai stato così eccitante né un’attrazione così irrefrenabile. L’amore finora è bastato per tenerli insieme. Ma il bisogno che provano l’uno per l’altra sarà più forte di tutti gli ostacoli?
4.
Perde un gradino Quello che non uccide, il quarto capitolo delle avventure di Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander, i protagonisti della saga di Millennium che tornano dopo più di dieci anni dalla morte del loro ideatore, Stieg Larsson, con un nuovo autore Davide Lagercrantz.
Da qualche tempo “Millennium” non naviga in buone acque e Mikael Blomkvist, il giornalista duro e puro a capo della celebre rivista d’inchiesta, non sembra più godere della popolarità di una volta. Sono in molti a spingere per un cambio di gestione e lo stesso Mikael comincia a chiedersi se la sua visione del giornalismo, per quanto bella e giusta, possa ancora funzionare. Mai come ora, avrebbe bisogno di uno scoop capace di risollevare le sorti del giornale insieme all’immagine – e al morale – del suo direttore responsabile. In una notte di bufera autunnale, una telefonata inattesa sembra finalmente promettere qualche rivelazione succosa. Frans Balder, un’autorità mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale, genio dell’informatica capace di far somigliare i computer a degli esseri umani, chiede di vederlo subito. Un invito che Mikael Blomkvist non può ignorare, tanto più che Balder è in contatto con una super hacker che gli sta molto a cuore. Lisbeth Salander, la ragazza col tatuaggio della quale da troppo tempo non ha più notizie, torna così a incrociare la sua strada, guidandolo in una nuova caccia ai cattivi che punta al cuore stesso dell’Nsa, il servizio segreto americano che si occupa della sicurezza nazionale. Ma è un bambino incapace di parlare eppure incredibilmente dotato per i numeri e il disegno a custodire dentro di sé l’elemento decisivo per mettere insieme tutti i pezzi di quella storia esplosiva che Millennium sta aspettando.
5.
In discesa di un gradino anche Prometto di sbagliare, scritto da Pedro Chagas Freitas, il caso editoriale che ha scalato le classifiche urlando al mondo che «l’amore è fatto di mille sfumature e sono i nostri sbagli a creare i colori più belli».
Il locale è affollato e rumoroso. L’uomo è seduto vicino alla finestra e guarda il cielo grigio, annoiato come ogni lunedì mattina. Improvvisamente si volta e lei è lì, di fronte a lui. Gli occhi carichi di stupore e l’imbarazzo tradito dal tremito delle dita che afferrano la borsa. Sono passati anni dall’ultima volta che l’ha vista, il giorno in cui l’ha lasciata. Senza una spiegazione, senza un perché, se n’è andato spezzandole il cuore. Da allora, lei si è rifatta una vita, e anche lui. Eppure solo ora si rende conto di non avere smesso di amarla neanche per un secondo. Per questo, quando lei cerca di fuggire da lui, troppo sconvolta dalle emozioni che la scuotono, l’uomo decide di fermarla. E nel loro abbraccio, in mezzo ai passanti, prometterle di tentare, agire, cadere, sbagliare di nuovo. Amarla. Davvero e per sempre. Questa sembrerebbe la fine, ma non è che l’inizio della loro storia. Perché ogni loro gesto, ogni lettera che si scrivono, ogni persona che incontrano, ha un universo da raccontare. E l’amore è il filo rosso che lega tutto. Quante volte ci siamo chiesti com’era l’amore da cui siamo nati? Come si è sentito nostro padre la prima volta che ci ha tenuto in braccio? L’emozione più grande è quella di ritrovare quello che si è perso e amarlo di nuovo, come se fosse la prima volta.
6.
Sale invece Anna Todd con After, primo volume della serie omonima, oggi in sesta posizione.
Ogni storia d’amore lascia un segno. Ma soltanto una ti cambia davvero la vita.
Acqua e sapone, ottimi voti e con un ragazzo perfetto che l’aspetta a casa, Tessa ama pensare di avere il controllo della sua vita. Al primo anno di college, il suo futuro sembra già segnato… Sembra, perché Tessa fa a malapena in tempo a mettere piede nel campus che subito s’imbatte in Hardin. E da allora niente è come prima. Lui è il classico cattivo ragazzo, tutto fascino e sregolatezza, arrabbiato con il mondo, arrogante e ribelle, pieno di piercing e tatuaggi. È la persona più detestabile che Tessa abbia mai conosciuto. Eppure, il giorno in cui si ritrova sola con lui, non può fare a meno di baciarlo. Un bacio che cambierà tutto. E accenderà in lei una passione incontrollabile. Una passione che, contro ogni previsione, sembra reciproca. Nonostante Hardin, per ogni passo verso di lei, con un altro poi retroceda. Per entrambi sarebbe più facile arrendersi e voltare pagina, ma se stare insieme è difficile, a tratti impossibile, lo è ancora di più stare lontani. Quello che c’è tra Tessa e Hardin è solo una storia sbagliata o l’inizio di un amore infinito?
7.
In discesa pure La targa di Andrea Camilleri, che ci regala un piccolo capolavoro di ritmo, umorismo e intelligenza, che è anche un inno alla libertà.
Vigata, 1940. La sera dell’11 giugno, il giorno dopo l’entrata in guerra dell’Italia salutata dal paese intero come “la vincita di una quaterna al lotto”, al circolo Fascio & Famiglia ricompare d’improvviso, dopo cinque anni di confino in quanto “diffamatore sistematico del glorioso regime fascista”, Michele Ragusano. Nessuno, com’è inevitabile, lo saluta, ma gli animi in un attimo si riscaldano e volano male parole: fin quando a don Emanuele Persico, novantaseienne tutto pelle e ossa, squadrista della primissima ora, prende letteralmente un colpo. Tutto perché Ragusano gli ha chiesto con tono di sfida: “Il nomi di Antonio Cannizzaro vi dice nenti?”. Qualcuno si inginocchia, avvicina l’orecchio al cuore del vecchio e sentenzia: “Morto è”. Comincia così un esilarante circo di celebrazioni postume, di opportunismi e di verità sepolte, in cui ognuno eserciterà quell’arte sottile che è propria degli italiani d’ogni epoca: l’arte del revisionismo e del compromesso.
8.
Ritorna L’amica geniale di Elena Ferrante, oggi all’ottavo posto.
Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L’autrice scava intanto nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati…
9.
Sale al nono posto Le ultime diciotto ore di Gesù di Corrado Augias.
Tutto si è svolto in un pugno d’ore, da diciotto a venti. Dal tramonto di un giorno, al primo pomeriggio del successivo. In modo convulso. Per lo piú nottetempo o alle deboli luci dell’alba. Un processo celebrato in base a quali accuse? Secondo quale rito? Chi aveva ordinato l’arresto e perché? Soprattutto chi aveva il potere di convalidare il provvedimento emettendo la sentenza finale? Unendo i suoi piú recenti studi teologici a una splendida penna da narratore, Augias dà vita a un’originale indagine sulle ultime ore di vita di Gesú di Nazareth viste – probabilmente per la prima volta – dall’inedita prospettiva degli occupanti romani. Che effetto facevano quei profeti esaltati di Dio agli occhi disincantati dei padroni del mondo? I personaggi: un Ponzio Pilato politicamente debole, collerico e incerto, la misteriosa e tormentata moglie Claudia Procula, Caio Quinto Lucilio intellettuale deluso, acuto testimone degli eventi, il fariseo Nicodemo discepolo di Gesú e membro del Sinedrio, Giuda forse vittima predestinata di un disegno divino, ingiustamente colpevolizzato, Maddalena la discepola donna, Erode Antipa un re fantoccio nelle mani dei romani, l’adultera senza nome che Gesú salva dalla lapidazione, Giuseppe e Maria che assistono disperati alla morte del figlio amato, la mutevole folla di Gerusalemme. Pagina dopo pagina, Corrado Augias tiene il lettore col fiato sospeso ricostruendo una vicenda che crediamo, non sempre a ragione, di conoscere. E sintetizza in modo affascinante decenni di discussioni storiche e teologiche, lasciando aperte delle domande ma fornendo insieme nuovi e inaspettati punti fermi da cui, ancora e ancora una volta, ripartire.
10.
Entra al decimo posto L’età del caos. Viaggio nel grande disordine mondiale di Federico Rampini, dalle teorie matematiche alla geopolitica, l’analisi del disordine in questo saggio.
Vista dagli Stati Uniti, l’Italia fa notizia perché è quel piccolo paese dove approdano ondate di disperati, costretti ad attraversare il Mediterraneo per fuggire a devastazioni molteplici: l’avanzata dello Stato Islamico, le guerre civili, la miseria. La Germania è un colosso economico dai piedi d’argilla, prepotente e timida al tempo stesso, incapace di dare all’Europa un progetto nuovo, forte e convincente. La Nato si riarma per far fronte a Vladimir Putin, ma gli europei hanno altro a cui pensare: i figli senza lavoro o sottopagati, i tagli alle pensioni, i servizi pubblici in declino, l’insicurezza sociale. Non sta molto meglio la “mia” America. Dopo sei anni di crescita, la maggioranza continua a pensare che “il paese è sulla strada sbagliata”. Anche qui molti giovani, pur avendo sbocchi professionali migliori dei loro coetanei in Europa, non possono aspirare al tenore di vita dei genitori. Pesa anche la perdita di una missione. La nazione leader non crede più possibile una pax americana nel mondo. Insomma, siamo i primi testimoni di un evento epocale, la fine del dominio dell’uomo bianco sul pianeta. Il pendolo della storia torna dove l’avevamo lasciato cinque secoli fa, quando il baricentro del mondo era Cindia, l’area più ricca e avanzata, oltre che più popolosa. Ma il pendolo della storia è lento. Siamo ancora in uno di quei periodi instabili e pericolosi in cui l’ordine antico sta franando e del nuovo non c’è traccia.