Nei tuoi occhi è il romanzo di Nicholas Sparks, pubblicato nel 2016. L’incontro casuale, per strada, tra Colin e Maria cambierà profondamente le loro vite, tra loro nasce un difficile amore, riusciranno lei e Colin ad andare avanti nonostante il ritorno dei demoni del passato?
Lei fa tutto quello che deve per diventare una donna di successo.
Lui fa tutto quello che può per non essere più un cattivo ragazzo.
Nei loro occhi si riflette un’immagine tutta diversa.
Perché quello che vedono è la loro storia.
Per ripagare i sacrifici dei genitori, Maria ha lavorato giorno e notte fino a diventare quello che è: il ritratto del successo. Lei è bella, di quella bellezza scura e appassionata che hanno le donne latine, eppure non ha una relazione, tutta presa prima dalla laurea e poi dal posto nello studio legale più importante della zona. Qualcosa, però, mette in pericolo la sua carriera e Maria sente il bisogno di rientrare a Wilmington e cercare la protezione della sua famiglia.
Colin sta facendo del suo meglio per ridare un significato alla propria esistenza. Non ha ancora trent’anni, ma la violenza lo ha già segnato profondamente e lui non vuole più correre il rischio di finire in prigione. Le sue giornate sono scandite dallo studio, dalla palestra, e dal lavoro nel bar di Wilmington, la città dove vive ora grazie a una coppia di amici che gli fa da famiglia, proteggendolo da se stesso. È affascinante e lo sa, ma in questo momento una relazione è l’ultimo dei suoi pensieri.
Come sempre il destino mescola le carte, e lo fa in una notte di pioggia torrenziale, quando Maria rimane con una gomma a terra e Colin non può fare a meno di fermarsi ad aiutarla. È l’inizio di qualcosa, forse, una promessa di futuro. Che rischia di essere distrutto dai demoni del loro passato.
E che soltanto chiamando quella promessa amore può diventare la loro realtà. La storia di Colin e Maria.
“Provò un impeto di esaltazione al pensiero del weekend che lo aspettava: forse sarebbe stata una delle ultime volte in cui la famiglia si sarebbe riunita in un’atmosfera di normalità. Voleva vedere come si sarebbero comportati, prima che la tensione intaccasse la loro serenità… Prima che la paura si impossessasse di loro. Prima che le loro vite venissero condotte lentamente, ma inesorabilmente, verso la rovina.
Dopo tutto era venuto lì con uno scopo e il suo scopo aveva un nome.
Si chiamava vendetta.”
Le recensioni si dividono, molti amanti di questo autore non lo ritrovano in questo libro, altri hanno invece apprezzato l’unione del mistero alla storia d’amore, non ci resta che leggerlo per capire.
Prologo
Gli era bastato un giorno a Wilmington per capire che non avrebbe mai potuto vivere in una città del genere: troppo turistica e disordinata, come se fosse cresciuta senza la minima pianificazione. Nel centro storico aveva trovato le case che si aspettava, con portici e colonne e fregi elaborati, all’ombra di grandi magnolie, ma allontanandosi verso la periferia quelle incantevoli dimore avevano lasciato posto a una zona commerciale con grandi supermercati, catene di ristoranti e concessionarie d’auto. Il traffico incessante congestionava il quartiere, soprattutto d’estate.
L’area dell’università, al contrario, aveva rappresentato una piacevole sorpresa. Per qualche ragione si era immaginato un campus dall’orribile architettura degli anni Sessanta e Settanta. In effetti c’erano edifici del genere, ma il cuore dell’ateneo era un’oasi di pace: strade pedonali alberate, prati ben curati, colonnati in stile georgiano e facciate di mattoni che risplendevano nel sole del tardo pomeriggio.
Anche il parco lo aveva colpito. Al suo arrivo era rimasto a contemplare il riflesso della torre dell’orologio nel laghetto retrostante: il tempo che si rispecchiava imperscrutabile nell’acqua. Tenendo un libro aperto davanti a sé, poteva rimanere seduto a guardarsi intorno, quasi invisibile per gli studenti che si aggiravano immersi nelle proprie attività.
Il clima era caldo per essere fine settembre, le ragazze sfoggiavano shorts e canottiere. Chissà se si vestivano nello stesso modo per andare a lezione. Anche lui era lì per acquisire informazioni. Aveva fatto tre sopralluoghi in tre giorni, però c’erano ancora troppe persone in giro; troppi possibili ricordi e lui non voleva essere ricordato. Valutò l’ipotesi di spostarsi, poi decise che non ce n’era motivo. A nessuno importava chi fosse.