Gli Oscar 2016 sono stati consegnati, il tappeto rosso è stato arrotolato e possiamo scoprire le pellicole candidate che si sono aggiudicate l’Oscar tratte da libri, perché c’è sempre stato un legame profondo tra cinema e letteratura:
Revenant – Redivivo diretto da Alejandro González Iñárritu, con protagonista Leonardo DiCaprio che interpreta Hugh Glass, vince gli oscar per la Miglior regia, Miglior attore protagonista consegnato a DiCaprio, e Miglior fotografia.
Il film è basato sull’omonimo romanzo di Michael Punke, del 2003, parzialmente ispirato alla vita del cacciatore di pelli Hugh Glass, che, nel 1823, durante una spedizione commerciale lungo il Missouri, fu abbandonato in fin di vita dai suoi compagni, riuscendo a sopravvivere.
Costretti a lasciare il territorio incontaminato e sconosciuto del Nord Dakota dove stavano cacciando pelli e pellicce a causa di un attacco indiano che li ha decimati, i sopravvissuti della spedizione si affidano al leggendario esploratore Hugh Glass per trovare una via di fuga sicura e tornare al loro forte. Quando Glass viene ridotto in fin di vita dall’attacco di un’orsa, e il gruppo è costretto a separarsi e lo abbandona il ferito al suo destino, considerandolo spacciato. Ma Glass riesce a non soccombere, percorrerà oltre 300 chilometri in un viaggio simile a un’odissea, attraverso il grande e selvaggio West.
Room diretto da Lenny Abrahamson con Brie Larson, vincitrice dell’Oscar 2016 come migliore attrice protagonista.
Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo Stanza, letto, armadio, specchio (Room), scritto da Emma Donoghue nel 2010, la storia è raccontata dal punto di vista di Jack, un bambino di cinque anni tenuto prigioniero in una piccola stanza con la madre, Joy, una donna che da sette anni vive chiusa in una stanza dopo che un uomo l’ha rapita e rinchiusa lì. L’uomo abusa regolarmente di lei Il libro è stato ispirato dalla storia del piccolo Felix del Caso Fritzl.
Room racconta la straordinaria storia di Jack, un bambino vivace di 5 anni che viene accudito dalla sua amorevole e devota Ma’. Come ogni buona madre, Ma’ fa di tutto affinché Jack sia felice ed al sicuro, ricoprendolo d’amore e calore e passando il tempo a giocare e raccontare storie. La loro vita però, è tutt’altro che normale – sono intrappolati- confinati in uno spazio senza finestre di 3 metri x 3, che Ma’ eufemisticamente chiama “Stanza”. All’interno di questo ambiente Ma’ crea un intero universo per Jack, e fa qualsiasi cosa per garantire al figlioletto una vita normale ed appagante anche in un luogo così infido. Ma di fronte ai crescenti interrogativi di Jack circa la loro situazione, e la ormai debole resistenza di Ma’, decidono mettere in atto un piano di fuga molto rischioso, che potrebbe metterli però di fronte ad una realtà ancora più spaventosa: il mondo reale.
Il ponte delle spie diretto da Steven Spielberg, con protagonista Tom Hanks, vince l’oscar come Miglior attore non protagonista Mark Rylance che interpreta Rudolf Abel.
Il film è tratto dal romanzo La verità sul caso Rudolf Abel di James B. Donovan, racconta la storia vera di Donovan, un avvocato che all’inizio degli anni Sessanta negli Stati Uniti accettò di difendere la spia del KGB Rudolf Abel, e che fu poi incaricato di negoziare con l’Unione Sovietica lo scambio dell’agente della CIA Francis Gary Powers.
Il titolo del film, Il ponte delle spie, fa riferimento a un ponte realmente esistente a Berlino, che un tempo univa la zona est e quella ovest, oggi noto come Ponte di Glienicke. Il soprannome gli viene dal fatto di essere stato spesso teatro di scambi di prigionieri tra i servizi segreti americani e quelli della Germania Est. Il ponte delle spie racconta la storia di James Donovan, un famoso avvocato di Brooklyn che si ritrova al centro della Guerra Fredda quando la CIA lo ingaggia per un compito quasi impossibile: la negoziazione per il rilascio di un pilota statunitense, Francis Gary Powers, abbattuto nei cieli dell’Unione Sovietica mentre volava a bordo di un aereo spia U2.
The Danish Girl diretto da Tom Hooper, con Eddie Redmayne nei panni di Lili Elbe, vince l’oscar come Miglior attrice non protagonista Alicia Vikander, che interpreta Gerda Wegener.
Il film è tratto dal romanzo La danese di David Ebershoff, scritto nel 2000. La storia narra della vita della pittrice Gerda Wegener e del marito Einar Wegener, un artista paesaggista di gran talento, che sacrifica la propria carriera per aiutare la moglie, assumendo, in un iniziale gioco, il ruolo di sua modella preferita. Ma a un certo punto Einar, che prima si rivolge a medici che lo riconoscono schizofrenico e malato di mente sottoponendolo a cure anti-devianza, conosce un medico che lo aiuta a liberarsi del corpo nel quale non si riconosceva, fu la prima persona nella storia, nel 1930, a sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale e ad essere identificata come transessuale, mutando il proprio nome in quello di Lili Elbe.
La grande scommessa diretto da Adam McKay, vincitore dell’Oscar come Sceneggiatura non originale.
Il film è basato sul libro di Michael Lewis, The Big Short (Il grande scoperto), sia il film che il libro narrano la storia vera di un gruppo di investitori, interpretati da Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling e Brad Pitt, che hanno intuito cosa stava per succedere sul mercato prima dello scoppio della crisi finanziaria del 2007-2008.
Scommettere contro il sistema e guadagnarci. È quello che ha fatto un piccolo gruppo di speculatori visionari che hanno intuito che cosa stava succedendo sul mercato prima dello scoppio della crisi mondiale nel 2008 e ne hanno approfittato, facendo a volte precipitare gli eventi e uscendone vincenti. La Grande Scommessa è la storia della crisi dal loro punto di vista, quello di personaggi fuori dagli schemi, “eroi” dai caratteri difficili, sconosciuti ai più ma fondamentali per capire che cosa è successo veramente. Una coppia di ragazzi partita con 100 mila dollari da un garage; un medico che gioca a investire a tempo perso nelle (pochissime) ore libere e divulga consigli finanziari in un forum; il finanziere arrogante che pensava di saperne una più degli altri… e che scoprirà di aver ragione. In comune, una certa “eccentricità” che li ha portati a non ascoltare il senso comune, che spingeva tutto il resto del mercato a pensare che i rendimenti sui mutui e sui derivati non sarebbero mai finiti…
The Martian – Sopravvissuto diretto da Ridley Scott, con l’attore Matt Damon nel ruolo del protagonista. Non ha vinto nessun Oscar, ma ha ricevuto sette candidature ai premio ed il Golden Globe per il miglior film commedia o musicale.
Il film è basato sul romanzo L’uomo di Marte di Andy Weir, inizialmente autopubblicato come ebook nel 2011 e quindi in edizione cartacea nel 2014.
Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo. A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.
Carol diretto da Todd Haynes, con Cate Blanchett, non ha vinto nessun oscar, ma è stato candidato come Miglior sceneggiatura non originale, Miglior fotografia, Migliori costumi e Miglior colonna sonora originale.
Il film è basato sul romanzo The price of salt (conosciuto anche come Carol) della scrittrice americana Patricia Highsmith, inizialmente pubblicato con lo pseudonimo di Claire Morgan nel 1952, ma venne censurato. Il film ambientato nella New York del 1952 segue la storia di una giovane aspirante fotografa, Therese Belivet e la sua relazione romantica con Carol Aird, una donna sposata alle prese con un difficile divorzio. Sfidando i tabù imposti dalla morale dell’epoca, che condannano la loro innegabile attrazione, vivranno la loro storia d’amore, a dimostrazione della forza e della capacità di resistenza dei sentimenti.
Therese Belivet è una ventenne che lavora come impiegata in un grande magazzino a Manhattan sognando una vita più gratificante. Un giorno incontra Carol, una donna attraente intrappolata in un matrimonio di convenienza e senza amore. Tra loro scatta immediatamente un’intesa, e l’innocenza del loro primo incontro piano piano svanisce al progressivo approfondirsi del loro legame.
Brooklyn diretto da John Crowley, non ha vinto nessun oscar, ma è stato candidato come Miglior film, Miglior sceneggiatura, Miglior attrice protagonista.
Il film è basato sull’omonimo romanzo di Colm Tóibín, racconta una storia d’amore fatta di passioni e cadute; e la vertigine di Eilis, nella scelta fatale tra senso del dovere, appartenenza alla famiglia e desiderio di libertà, in quella linea d ombra tra l’adolescenza e l’età adulta.
Eilis ha sempre vissuto nella piccola cittadina di Enniscorthy, in Irlanda, dove tutti sanno gli affari di tutti, finché non viene spedita in America grazie a sua sorella che vuole aiutarla a realizzarsi. Sentendosi come un’esule, arriva nel caos multiforme di Brooklyn avendo già nostalgia di casa. Ma non appena Eilis impara con destrezza ad adattarsi alla vita newyorkese, incontra un pretendente spiritoso, dolce e carismatico che vuole conquistarla a tutti i costi. Proprio mentre sembra sul punto di iniziare una nuova vita, una tragedia familiare la riporta in Irlanda e alla vita che si è lasciata alle spalle costringendola a prendere una decisione che potrebbe segnare il suo futuro per sempre. Con il cuore diviso in due, Eilis affronta uno dei dilemmi più incredibili e complicati che caratterizzano il nostro mutevole mondo moderno: trovare il modo di far coincidere il luogo da cui proveniamo con quello in cui sogniamo di andare.
Citiamo anche gli altri vincitori che hanno vinto l’Oscar 2016:
Miglior film, Miglior sceneggiatura originale: Il caso Spotlight
Miglior film straniero: Il figlio di Saul
Miglior film d’animazione: Inside Out
Miglior montaggio, Miglior scenografia, Migliori costumi, Miglior trucco e acconciature, Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro: Mad Max Fury Road
Migliori effetti speciali: Ex Machina
Miglior colonna sonora originale: The Hateful Eight, composta dal grande Ennio Morricone, premiato con un Golden Globe per la migliore colonna sonora e un premio BAFTA.
Miglior canzone: Writing’s On the Wall – Spectre
Miglior documentario: Amy
Miglior corto documentario: A Girl in the River: The Price of Forgiveness
Miglior cortometraggio: Stutterer
Miglior cortometraggio d’animazione: Bear Story