Il 27 maggio sono stati decretati i 5 finalisti del Premio Campiello 2016, assegnato ad un’opera di narrativa italiana edita nell’anno di riferimento:
Le regole del fuoco di Elisabetta Rasy (Rizzoli)
La prima verità di Simona Vinci(Einaudi)
Gli ultimi ragazzi del secolo di Alessandro Bertante (Giunti)
Le cose semplici di Luca Doninelli (Bompiani)
Il giardino delle mosche di Andrea Tarabbia (Ponte alle Grazie)
La classifica dei libri di questa settimana ci racconta di una nuova scalata al vertice e alcune novità, scopriamole:
1.
Sale in prima posizione Caffè amaro, scritto da Simonetta Agnello Hornby.
Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala – che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote – e, in maniera meno evidente, all’amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore. Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d’azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell’esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. Attraverso l’eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l’apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l’ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d’amore che copre più di vent’anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.
2.
Scende al secondo posto Scusate il disordine, scritto da Luciano Ligabue.
Tasso è un uomo con un piolo conficcato in testa, un po’ lento (direbbe sua madre), ma molto sensibile alle attenzioni della signora Pilar. Anchise è disposto a pagare di tasca propria per poter continuare a suonare ogni sabato con la sua band, e scambiare quello sguardo di profondissima intesa con Diana, la bassista, prima che lei torni dal marito. E poi c’è una Polaroid che a un certo punto comincia a catturare non solo le immagini ma anche i pensieri, e una sala d’attesa in cui perdere la cognizione del tempo mentre aspetti invano che l’Assegnatore chiami il tuo numero. Insomma, questi racconti – cosi diversi fra loro e cosi inseparabili, quasi una classe scolastica eterogenea ma affiatata – sono un tripudio di fantasia e vividezza. E soprattutto irrompono sulla scena due elementi nuovissimi nella scrittura di Ligabue: la cornice surreale e la musica. La musica in tutte le sue declinazioni. La musica che, come il sesso e l’amore, sfugge fortunatamente a ogni tentativo di imbrigliarla. Perché solo nell’ abbandono, nell’ accettazione del mistero, nello stupore che ci afferra ogni volta come fosse la prima, possiamo sperimentare la loro – e la nostra – quotidiana spettacolare magia.
3.
Risale in terza posizione il giallo La battaglia navale di Marco Malvaldi, che ci porta di nuovo nelle avventure divertenti e noir del Bar Lume. Fa molto caldo e nell’immaginaria Pineta della Toscana tutti si riversano sulle spiaggie colme di gente, di rumore, di bambini, di amori. Ogni cosa però improvvisamente si ferma quando sul bagnoasciuga viene ritrovato il cadavere di una ragazza. Il corpo è distrutto dalle onde del mare: evidentemente è rimasto in acqua per diversi giorni. Nessuno è in grado di riconoscerlo, fino a quando a farsi avanti è Marino, un mafioso locale, che riconosce nella giovane morta proprio Olga, la badante di sua madre. Ma perché è stata uccisa? E’ arrivata alla Pineta da poco e non sembrava conoscere nessuno. I vecchietti del Bar Lume però saranno, anche in questo caso, pronti a collaborare alle indagini, a condurre un’inchiesta parallela e decisamente all’oscuro dalle fonti ufficiali. Riusciranno a compiere il loro abile lavoro poliziesco anche senza il consueto ritrovo al loro storico bar? Il Bar Lume è infatti chiuso per restauro e allora questo club di arguti e simpatici vecchietti dovrà ritrovarsi, proprio come tutti i loro coetanei, in un parco pubblico. Proprio lì scopriranno che tante cose si vengono a sapere e che le voci passano di panchina in panchina, soprattutto quelle su una badante.
4.
Al quarto posto troviamo la prima novità, Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol.
Mi chiamo Giacomo Mazzariol, ho diciotto anni. Vivo in una cittadina del Veneto con i miei genitori, le mie sorelle Chiara e Alice e mio fratello Giovanni. Io sono il secondogenito, Giovanni è il più piccolo; ci togliamo sei anni. Ci sono alcune cose che dovete sapere, di Giovanni. Lui è uno che, se va a prendere il gelato e gli chiedono: “Cono o coppetta?”, risponde: “Cono!”, e se io gli faccio notare che poi il cono non lo mangia dice: “Be’, neanche la coppetta la mangio!” Giovanni è uno che paga, prende il resto e lo butta via con lo scontrino. È uno che ruba il cappello a un barbone e scappa. Che ama i dinosauri e il rosso. Che va al cinema con una compagna di classe, torna a casa e annuncia che si è sposato. Che balla in mezzo alla piazza, da solo, al suono della musica di un artista di strada, e uno dopo l’altro i passanti cominciano a imitarlo: Giovanni è uno che fa ballare le piazze. Per lui il tempo è sempre venti minuti, mai più di venti minuti: se uno va in vacanza per un mese, è stato via venti minuti. Ogni giorno va in giardino e porta un fiore alle sorelle, e se è inverno e non ne trova, porta loro foglie secche. Giovanni sa essere estenuante, logorante. Giovanni ha dodici anni e un sorriso più grande dei suoi occhiali. È molto meno bravo di me in matematica, però è più simpatico. Giovanni ha un cromosoma in più.
5.
Al quinto posto un’altra novità, Il calcio in giallo, una raccolta di racconti gialli scritti da Esmahan Aykol, Gian Mauro Costa, Alicia Giménez-Bartlett, Marco Malvaldi, Antonio Manzini, Francesco Recami, Gaetano Savatteri.
Lo chiamano il gioco più bello del mondo: una miscela esplosiva di emozione, spettacolo, entusiasmo, orgoglio; capace di precipitarti dall’esaltazione più sfrenata all’inferno della delusione. E ora che sta per arrivare l’appuntamento con gli Europei i tifosi si preparano. Dal 10 giugno 2016 e per un mese 24 squadre di calcio si contenderanno il titolo. Cosa non succederà in quel fatidico mese? Gli investigatori della scuderia Sellerio, i personaggi letterari che hanno conquistato i lettori, questa volta si sono dati appuntamento allo stadio, o negli spogliatoi, o addirittura sui campi di gioco. Sono tifosi di calcio, sostenitori magari di squadre di infima serie, e si ritrovano in questa antologia accomunati da un’unica passione. Fanno parte della partita gli indisciplinati vecchietti del BarLume capitanati dal barrista Massimo; Saverio Lamanna e il suo scudiero Piccionello preoccupato di non apparire troppo provinciale; il vicequestore Rocco Schiavone, una volta tanto lontano dalla sua odiata Vallée, e il pensionato Amedeo Consonni in rappresentanza del condominio della casa di ringhiera. All’elettrotecnico Baiamonte, una volta tanto la sua esperienza in fatto di calcio minore potrà tornare utile; da Barcellona arrivano i collaudatissimi Petra e Fermín e da Istanbul Kati Hirschel è pronta a sostenere la sua Turchia. Tutti tifosi, tutti intenditori, affamati di goal, per una squadra di seconda categoria sono pronti a scannarsi, ma dovranno misurarsi con ben altre avventure che delle partite di calcio.
6.
In discesa in sesta posizione Un anno per un giorno di Bisotti Massimo, un romanzo meraviglioso scritto col suo stile inconfondibile, una storia incantata che riflette sui sentimenti umani, sull’intreccio tra speranza e destino.
Alex è un cantante famoso. Dalla vita ha avuto la gloria, l’ammirazione dei fan, premi e ricchezze. Ma gli è mancata Greta, il grande amore con cui non si è mai trovato al momento giusto, qualcosa ha sempre impedito loro di stare insieme. Finché un giorno, fuori da una fermata del metrò di Parigi, la città dove vive, Alex fa amicizia con una ragazza che vende tubi con cui fare le bolle di sapone. Chiacchierano, lui le racconta la sua storia con Greta, come, dal primo incontro a Napoli in poi, si siano sempre sfiorati, senza mai riuscire davvero ad affidarsi l’uno all’altra. La ragazza lo ascolta, gli porge in dono un tubo dei suoi e gli propone un patto che sembra impossibile. Ogni volta che soffierà nel cerchio e formerà le bolle di sapone, Alex potrà tornare in un giorno del suo passato, per cambiarlo. Ma per ogni viaggio nel tempo, dovrà rinunciare a un anno di vita. Alex rientra nella camera d’albergo, la sua casa parigina, guarda e riguarda il tubo. È possibile che quello che ha detto la ragazza sia vero? Potrà davvero modificare il corso degli eventi e vivere la sua storia d’amore con Greta?
7.
Stabile in settima posizione La strategia di Bosch di Michael Connelly, una giovane ‘rookie’ senza nessuna esperienza di omicidi, a cui Bosch deve fare da tutore. Una bella sfida. Appassionante come al solito, incalzante e veloce.
Due ‘cold cases’ che, dopo anni di stasi, diventano improvvisamente urgenti. Uno perché la vittima muore con dieci anni di ritardo rispetto alle intenzioni dell’aspirante omicida. Era riuscita a resistere tutto quel tempo con un proiettile nella schiena, senza che si riuscisse a trovare chi glielo aveva piantato, ma la sua morte riporta il caso alla ribalta. L’altro perché un nuovo elemento apre d’improvviso una finestra sulla strage di bambini avvenuta nel corso di un incendio doloso. E chi gli danno come partner?
8.
In ottava posizione scende Dopo di te di Jojo Moyes, il seguito di Io prima di te.
Quando finisce una storia, ne inizia un’altra. Come si fa ad andare avanti dopo aver perso chi si ama? Come si può ricostruire la propria vita, voltare pagina? Per Louisa Clark, detta Lou, come per tutti, ricominciare è molto difficile. Dopo la morte di Will Traynor, di cui si è perdutamente innamorata, si sente persa, svuotata. È passato un anno e mezzo ormai, e Lou non è più quella di prima. I sei mesi intensi trascorsi con Will l’hanno completamente trasformata, ma ora è come se fosse tornata al punto di partenza e lei sente di dover dare una nuova svolta alla sua vita. A ventinove anni si ritrova quasi per caso a lavorare nello squallido bar di un aeroporto di Londra in cui guarda sconsolata il viavai della gente. Vive in un appartamento anonimo dove non le piace stare e recupera il rapporto con la sua famiglia senza avere delle reali prospettive. Soprattutto si domanda ogni giorno se mai riuscirà a superare il dolore che la soffoca. Ma tutto sta per cambiare. Quando una sera una persona sconosciuta si presenta sulla soglia di casa, Lou deve prendere in fretta una decisione. Se chiude la porta, la sua vita continuerà così com’è: semplice, ordinaria, rassegnata. Se la apre, rischierà tutto. Ma lei ha promesso a se stessa e a Will di vivere, e se vuole mantenere la promessa deve lasciar entrare ciò che è nuovo.
9.
Al nono posto entra in classifica Solo la mente può bruciare i grassi di Raffaele Morelli.
Questo libro è dedicato al “principio dimagrante” che dimora in ciascuno di noi. Si tratta di un’energia nascosta nel cervello che, se non la ostacoliamo, ci porta inesorabilmente al dimagrimento: un nutrizionista personale celato nel profondo. Siamo “abitati” da un processo dimagrante e non lo sappiamo: anzi, facciamo di tutto per allontanarlo da noi, per combatterlo, per indebolirlo. Questo principio è una vera e propria “dea della magrezza”, che ha bisogno soltanto di poter agire e usare la sua energia. Il nostro atteggiamento mentale è un fattore decisivo: al di là di quello che si dice, è il cervello che dirige la danza del dimagrimento. Bisogna tenere presenti alcune semplici “anti-regole” che mettono la nostra psiche nelle condizioni di aiutare nel modo migliore il nostro principio dimagrante. Le persone che ce l’hanno fatta hanno percorso questa strada.
10.
In decima posizione un’alta nività Le mele di Kafka di Andrea Vitali, ispirato da un aneddoto legato a un soggiorno a Lucerna del grande scrittore praghese.
Abramo Ferrascini, quello della ferramenta di Bellano, è un giocatore di bocce. Come individuale non va bene, ma boccia come dio comanda e in coppia con un buon accostatore diventa imbattibile. È stato tirato su a puntino dal gestore del Circolo dei Lavoratori, Mario Stimolo, allenatore per passione e perché tre anni fa, nel 1955, ha perso il braccio destro sotto una pressa e perciò di giocare non se n’è più parlato. Ora il Ferrascini ha tutte le carte in regola per vincere le semifinali del Campionato provinciale in programma a Cermenate domenica prossima. Ma c’è un intoppo. Suo cognato, l’Eraldo, quello che vive a Lucerna, sta male. Quarantotto ore gli hanno dato i medici di là, svizzeri, precisi. E adesso la moglie di Abramo, Rosalba, vuole a tutti i costi raggiungere la sorella, ma soprattutto dare all’Eraldo un ultimo saluto, magari un ultimo bacio. Ma ce la faranno ad andare e a tornare in tempo per le semifinali? Dipende. Se l’Eraldo muore entro martedì, mercoledì al massimo, si può fare. Bon, via allora. Un’occhiata al 1100, olio freni gomme; carta d’identità rinnovata all’ultimo minuto; prima tappa il passo del San Bernardino, poi giù dritti fino a Lucerna: basta seguire i cartelli, anche se sono in tedesco, perché il nome di quella città lì si capisce lo stesso.