La grande Seduzione è un poema scritto da Giuseppe Anastasi, pubblicato nel 2016. Narra le vicende del paradiso antecedente ad Adamo ed Eva, dalla creazione degli angeli alla caduta di Lucifero per spiegare la natura del peccato.
Il testo è corredato da dieci tavole a china realizzate appositamente dall’illustratrice Giada Bognolo e le guide alla lettura della curatrice Assunta Spiegapié.
“Canto del mondo che non ha passato, fuori dal tempo perché non decade, in alcun luogo del cosmo ubicato, antagonista perenne dell’Ade; della battaglia tra grazia e peccato… come da luce nel buio si cade.” prologo vv. 1-6
Lucifero: Cherubino o Serafino? E’ quasi certo che questa breve cantica di 666 versi oggi esista proprio grazie a questa domanda. Nonostante il ventunesimo secolo sia ormai iniziato da tempo, Giuseppe Anastasi non riesce a seguire mode e tendenze, scegliendo di raccontare la storia delle storie, l’inizio di ogni cosa, come ormai non si faceva più da secoli, ovvero con un poema epico.
La prima seduzione di questo insolito scritto è facilmente individuabile nella musicalità dei versi che, seguendo un’accentazione dantesca, ma in un italiano più accessibile dell’arcaico volgare, guida il lettore al senso delle parole mediante il loro suono, almeno inizialmente. I primi tre canti, fortemente descrittivi e solenni, cioè le schiere angeliche, la trinità divina e il paradiso obbligano il lettore a visualizzare prima possibile personaggi e scenario: si ha come l’impressione che durante la lettura dei bagliori illuminino le scene che il lettore riesce a mettere a fuoco, per poi lasciare il posto a sei successivi canti spiccatamente narrativi e addirittura avvincenti, con colpi di scena e suspense.
L’ultimo canto? Indubbiamente una grande provocazione… in tutti i sensi!
Poema mistico liberamente ispirato? Proto-apocalisse cosmogonica? Follia pura e semplice?
Qualsiasi sia l’esatta descrizione o definizione de La Grande Seduzione, viene da domandarsi perché chi vi si accosta la definisce complessa e difficilmente accessibile, ma chi la legge per intero chiede di leggere l’eventuale seguito.
“Non v’era forza, materia o sostanza,
né tantomeno calore o colore,
quando l’Eterno creò la distanza
ed il contorno del proprio bagliore,
onde sancire così sudditanza,
mista al contempo ad un gesto d’amore.”
Giuseppe Anastasi nasce a Messina il 21 giugno del 1978. Con una formazione tecnica e nessuno studio accademico, liberamente e da autodidatta, il giovane siciliano sceglie il proprio bagaglio culturale spaziando da Hesse a Dante, da Proust a Pirandello. Poeta pluripremiato in ambito cittadino e vincitore della XXVII edizione del premio nazionale “Poesia da Contatto” 2016 (sez. lingua), esordisce con il suo primo poema epico.
Quarta di copertina:
Quante domande ci ossessionano sulla lotta tra il bene ed il male. Qual è l’origine del male? Come gli è stato concesso di sopraffare le nostre vite? Giuseppe Anastasi riesce, con eleganza dantesca, dovizia di particolari e minuzia certosina, a ritrarre il teatro dello scontro tra due Grandi, come in un quadro immaginifico, la cui cornice è un paradiso pre-adamitico caratterizzato da esseri mitologici, mentre le figure dominanti sono angeli ed arcangeli.
La grande seduzione non è una semplice narrazione in rima, ma un vero racconto nel racconto, in cui la voce narrante svelerà la propria identità soltanto all’ultimo canto.
Una lettura di non facile interpretazione, ma di grande impatto narrativo e visivo.
Prof.ssa Monia Cannistraci
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