Il 22 maggio, al Circolo dei lettori di Torino, è stato decretato il vincitore della 31esima edizione del Premio Italo Calvino, il principale premio di narrativa per aspiranti scrittori in Italia. La giuria, composta da Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Maria Teresa Giaveri, Vanni Santoni e Mariapia Veladiano, ha assegnato il premio a:
L’inverno di Giona del veronese Filippo Tapparelli, nato nel 1974, ha studiato letteratura inglese e russa all’Università di Verona. È impiegato in un’azienda metalmeccanica veneta. Ha letto molto, appassionato di noir psicologici.
“per la sua grande forza visionaria: nel testo, con stile rarefatto, un allucinato mondo mentale si trasforma in un mondo fisico insieme minuziosamente reale e sottilmente simbolico. Un potente e struggente giallo analitico in cui la verità si sfrangia in tanti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento”.
Congratulazioni anche a tutti gli altri finalisti, scelti tra 720 opere pervenute:
Il Grande Vuoto di Adil Bellafqih, menzione speciale della Giuria.,
“per l’originale capacità di mescolare tra loro generi diversi come il noir e la distopia, con un suggestivo uso di cliché e di citazioni provenienti da un immaginario visivo squisitamente contemporaneo. E, in modo obliquo, il romanzo e il suo giovane autore gettano sull’oggi un perturbante e pungente sguardo radicale.”
Il Faraone di Riccardo Luraschi, seconda menzione della giuria.
“un’estesa e impeccabile costruzione narrativa chiaramente ispirata alle vicende italiane degli ultimi venticinque anni e al loro ancora non tramontato protagonista. La non facile materia è affrontata in un’inedita prospettiva, con un’eccellente scrittura dall’amplissima e perfettamente dominata tastiera di registri e di lessici.”
Sinfonia delle nuvole di Giulio Nardo, speciale menzione Treccani.
“per la capacità di trovare nella linearità e nella precisione una personale cifra di libertà, attraverso l’adozione di una lingua che piegandosi allo svolgersi del racconto, lontana dalla tentazione di virtuosismi ma allo stesso tempo mai placida, rimane creativa e imprevedibile, capace, attraverso un’accorta differenziazione dei registri lessicali, di portare il lettore dentro il romanzo accompagnandone la lettura in un equilibrio dinamico fra trama e parola”.
Elena di Sparta di Loreta Minutilli
Omeocrazia di Maurizio Bonino e Valentina Drago
La sartoria di via Chiatamone di Marinella Savino
Talib, ovvero la curiosità di Bruno Tosatti
Trovami un modo semplice per uscirne di Nicola Nucci
Il Premio Italo Calvino fu fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, come omaggio allo scrittore italiano che nella sua vita fu impegnato nella scoperta di nuovi talenti letterari, infatti il premio svolge un ruolo importante tra di ponte tra gli scrittori inediti e il mondo dell’editoria.
Oggi il premio è conosciuto anche con la sigla “PIC”, nata e diffusa sul web.