Il Premio NebbiaGialla per la letteratura noir e poliziesca è il concorso letterario che si svolge ogni anno nell’ambito del Suzzara Noir Festival, ideato dallo scrittore Paolo Roversi, nasce dalla passione per questo genere letterario, ma anche per la letteratura in generale.
Il vincitore di questa nona edizione, decretato il 15 settembre, da una giuria popolare composta da 50 lettori, è Barbara Baraldi con Aurora nel buio. a lei è stata assegnata un’opera realizzata dall’artista Massimo Bassi.
Aurora nel buio di Barbara Baraldi (Giunti, 19 voti).
Aurora Scalviati era la migliore, fino al giorno di quel conflitto a fuoco, quando quel proiettile ha raggiunto la sua testa. Da allora, la più brava profiler della polizia italiana soffre di un disturbo bipolare che cerca di dominare attraverso i farmaci e le sedute clandestine di una terapia da molti considerata barbara: l’elettroshock.
Quando per motivi disciplinari Aurora viene trasferita in una tranquilla cittadina dell’Emilia, si trova di fronte a uno scenario diverso da come lo immaginava. Una donna viene uccisa proprio la notte del suo arrivo, il marito è scomparso e l’assassino ha rapito la loro bambina, Aprile, di nove anni. Su una parete della casa, una scritta tracciata col sangue della vittima: “Tu non farai alcun male”.
Aurora è certa che si tratti dell’opera di un killer che ha già ucciso in passato e che quella scritta sia un indizio che può condurre alla bimba, una specie di ultimatum. Ma nessuno la ascolta. Presto Aurora capirà di essere costretta ad agire al di fuori delle regole, perché solo fidandosi del proprio intuito potrà dissipare la coltre di nebbia che avvolge ogni cosa. Solo affrontando i demoni della propria mente potrà salvare la piccola Aprile ed evitare nuove morti…
Barbara Baraldi, nata a Mirandola, il 17 febbraio 1975, è una scrittrice e fumettista italiana, autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti, tra cui la serie «Dylan Dog». Il suo esordio nella letteratura poliziesca avviene sulle pagine de «Il Giallo Mondadori» con La bambola di cristallo. In contemporanea con l’uscita del romanzo in Inghilterra e negli Stati Uniti, viene scelta dalla BBC tra i protagonisti del documentario Italian noir sul giallo italiano. www.barbarabaraldi.it
Non ti faccio niente di Paola Barbato (Piemme, 14 voti).
1983. L’uomo seduto nella macchina blu è nuovo di quelle parti, ma Remo non ha paura, non sa che cosa sia un estraneo. L’uomo ha tra le mani un passerotto caduto dal nido, almeno così dice, e chiede a Remo di aiutarlo a prendersene cura.
Il bambino, sette anni passati quasi tutti per strada, che i genitori hanno altri pensieri, non esita neppure per un attimo. E sale. Tre giorni dopo viene restituito alla famiglia, illeso nel corpo e nell’anima; racconta di un uomo biondo, bellissimo, che lo ha riempito di regali e che ha giocato con lui, come nessun adulto aveva mai fatto.
Non è la prima volta che succede e non sarà l’ultima. Trentadue bambini in sedici anni. Tutti tenuti per tre giorni da un uomo che cerca di realizzare i loro desideri e li restituisce alla famiglia, felici. Quando la polizia comincia a collegare i rapimenti lampo, l’uomo scompare. 2015. Il padre di Greta non è mai arrivato una sola volta in ritardo a prenderla. Ma lo sgomento negli occhi della maestra gli fa capire che qualcosa non va, perché Greta a scuola non è mai entrata.
Scompare così, la figlia di Remo Polimanti, come lui era scomparso trent’anni prima. Anche lei viene subito restituita alla famiglia, ma priva di vita. Greta non è che la tappa iniziale di una scia di sangue che collega i figli dei bambini rapiti anni prima. Ma perché il rapitore “buono” si è trasformato in un assassino? O forse c’è qualcuno che intende emularlo. O sfidarlo. O punirlo.
Paola Barbato, nata a Milano, il 18 giugno 1971) è una fumettista e scrittrice italiana. Fa parte dello staff di sceneggiatori del fumetto italiano Dylan Dog edito dalla Sergio Bonelli Editore.Vive a Verona con il compagno, tre figlie e tre cani. Ha pubblicato Bilico, Mani nude (vincitore del Premio Scerbanenco), Il filo rosso, Non ti faccio niente e Io so chi sei (il primo titolo di una trilogia). Ha scritto e co-sceneggiato per la Filmmaster la fiction Nel nome del male, con Fabrizio Bentivoglio. www.paolabarbato.it
Nessuna notizia dello scrittore scomparso di Daniele Bresciani (Garzanti, 8 voti).
Quando in redazione arriva la notizia della scomparsa di Pietro Severi, celebre autore del bestseller “I sette cerchi”, Emma finge indifferenza e spera di non dover essere lei a scrivere un articolo sul caso.
La sua storia d’amore con lo scrittore, finita molto tempo prima, deve rimanere un segreto com’è sempre stata, nonostante la preoccupazione per Pietro che tutti ormai considerano morto. Ma non restare coinvolta in quel mistero sarà molto, molto difficile: prima qualcuno le mette a soqquadro l’appartamento, poi riceve per posta uno scritto di Pietro.
Un racconto che sembra indicare nel padre l’ispirazione reale per il thriller che l’ha reso famoso. Ora solo Emma è in grado di seguire gli indizi e di capire – anche a rischio della vita – chi sta cercando a tutti i costi di coprire un passato sanguinoso e inconfessabile.
Daniele Bresciani, nato a Milano, nel 1962, è giornalista. Dopo otto anni alla “Gazzetta dello Sport”, è stato vicedirettore di “Vanity Fair”e “Grazia”. Con questo suo primo romanzo l’autore ha vinto il Premio Rhegium Julii 2013 – Sezione opera prima, il Premio letterario città di Rieti 2014 e il Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical 2014.
Malanottata di Giuseppe Di Piazza (Harper Collins, 7 voti).
È una primavera ancora fredda, quella del marzo siciliano 1984. In un angolo di un quartiere residenziale di Palermo viene trovata, buttata vicino a un mucchio disordinato di foglie di magnolia, una donna in fin di vita.
È stata orribilmente sfigurata con l’acido e picchiata selvaggiamente, ma ancora respira. Non è una donna qualsiasi, è la escort più famosa della città, Veruska, una cecoslovacca arrivata in Italia per far fortuna, con il mito di Raffaella Carrà. Bella come il mare tiepido sul corpo nudo. Libera come un vento che non sopporta confini. Forse troppo.
Leo Salinas, detto Occhi di sonno, giovane giornalista alle prime armi, è l’unico presente nella redazione del quotidiano più importante della città quando arriva la notizia. Poco più che ventenne, acuto osservatore, molto sensibile al fascino femminile, il volto costantemente segnato dalle poche ore di sonno, Leo sa che deve correre per accaparrarsi l’esclusiva per il giornale. Schizza in Vespa fino all’ospedale, giusto in tempo per vedere Veruska morire portandosi il nome dell’assassino nella tomba.
Ma chi può avere avuto il coraggio di massacrare la ragazza più amata della città? Amante di boss, nobiluomini, rampolli borghesi. Tutti inconsolabili come vedovi. Tutti convinti di essere ricambiati nel loro amore. Ma è un delitto passionale oppure di mafia? Occhi di sonno comincia a indagare, ma non è semplice, perché le ultime ore di Veruska sono avvolte nel mistero e tutti gli indizi portano a dei vicoli ciechi. O forse a una verità che nessuno vuole vedere.
Giuseppe Di Piazza, nato a Palermo, il 16 agosto 1958, è un giornalista, fotografo e scrittore italiano.
Dal marzo 2012 è al Corriere della Sera come responsabile del sistema Corriere Innovazione. Su Corriere.it conduce “Controluce”, rubrica video di interviste. Dal 2012 al 2015 ha tenuto la rubrica video “La Confessione” su Corriere.it. Insegna al Master in giornalismo presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM. Nel 2011 ha esordito come fotografo con la mostra “Io non sono padano”. Nel gennaio 2012 ha pubblicato il primo romanzo “I quattro canti di Palermo” (Bompiani). Il 17 aprile 2013 è uscito il nuovo romanzo “Un uomo molto cattivo” (Bompiani). www.dipiazza.eu
Sono stati assegnati i premi per le sezioni riservate agli inediti:
Premio Nebbiagialla RACCONTO INEDITO, in collaborazione col Giallo Mondadori, a
Giulio Roffi per Come un miraggio nel deserto.
Premio Nebbiagialla ROMANZO INEDITO, in collaborazione con Laurana – Calibro 9, a
Franco Foschi e Maurizio Matrone con il romanzo a quattro mani Lassù all’infinito.
Fonte: www.milanonera.com