Lo stato dell’unione. Scene da un matrimonio è il nuovo romanzo di Nick Hornby, pubblicato il 3 ottobre 2019, che racconta la vita coniugale al tempo della Brexit in un romanzo conversazione ironico, pungente ma anche profondo: la storia di una crisi… o forse di un grande amore.
“Abbiamo milioni di cose di cui parlare. Il tuo lavoro. Il mio lavoro. Le difficoltà di nostro figlio a scuola. La morte di tua madre. Porca miseria. A pensarci, è come la Brexit: due anni di chiacchiere solo per individuare i problemi.”
Tom, critico musicale disoccupato, e Louise, gerontologa, sono sposati da anni e pensano di avere costruito una relazione solida, finché un «piccolo sbaglio» non li spinge sull’orlo della rottura. Andare da una consulente matrimoniale sembra essere l’unica soluzione.
Prima di ogni seduta, per mettere a fuoco i punti salienti di cui discutere, marito e moglie si incontrano al pub. Ed è proprio qui, al solito tavolo, davanti a una birra e a un bicchiere di vino, che i due sviscerano il loro rapporto in un fitto, divertentissimo dialogo botta e risposta. Fra ardite metafore mediche che vedono il matrimonio come un paziente moribondo, e analogie sportive tra la vita sessuale e le prestazioni di un centometrista, prende forma una domanda capitale: e se il matrimonio fosse come un computer? E se, dopo averlo aperto e smontato per capire come funziona, il risultato fosse una marea di piccoli pezzi impossibili da rimettere insieme?
PRIMA SETTIMANA
MaratonaQuando Louise arriva, Tom è già a metà della sua birra, e sta facendo le criptiche parole crociate del Guardian.
«Ciao» dice Louise.
«Ah» dice Tom. «Ciao. Ti ho preso un bicchiere di vino.»
«Grazie.»
Lei solleva il bicchiere e ne beve un sorso.
«Grazie di essere venuto» dice.
«Oh, figurati.»
«Sei qui da molto?»
«No, no» risponde lui. «Questa è solo la quarta.»
Louise ha l’aria allarmata.
«Non è vero, non è la quarta.»
«Già. Uff.»
Lei ridacchia senza allegria.
«È la seconda, però.»
«Sei autorizzato a berne due» dice lei. «Ma poi non dovrai fare una pausa pipì?»
«Spero bene. E la farò durare più a lungo che posso.»
«Ma allora sembrerà che tu stia facendo… quell’altra cosa.»
«Oh, diavolo. Allora annuncerò fin dall’inizio che non potrei mai fare… quell’altra cosa in casa d’altri.»
Louise cerca di essere gentile, emettendo un altro verso per esprimere divertimento.
«Credo che oggi potrei dire qualunque cosa e tu rideresti comunque» dice Tom. «Nei limiti della ragione.»
«Bene. Evitiamo di verificare questa teoria.»
«Sì però… quali sarebbero i limiti della ragione? È un buon argomento di discussione.»
«Probabilmente abbiamo sufficienti argomenti di discussione senza dover scavare nella storia della filosofia occidentale» dice Louise.
«Certo certo. Chi era il filosofo della ragione? Mi verrebbe da dire Kant. Mi verrebbe da dire e lo dico. Kant. Ecco, l’ho detto. Devo controllare?»
Tom tira fuori il cellulare.
«Per favore, no. Abbiamo soltanto pochi minuti.»
«Sicura? Ci vuole un secondo.»
«Sì, sono sicura. Però grazie. I ragazzi stanno bene? Christina si è ricordata che oggi deve fermarsi anche il pomeriggio?»
«Tutto a posto» risponde Tom. «Dylan ha preso un’altra nota.»
«Oh, accidenti. Per cosa, questa volta?»
«Ha fatto l’imitazione di qualcuno che non ho mai sentito, durante l’ora di geografia.»
«Che stupido. Vogliamo parlare di…»
«Sul serio, letteralmente mai sentito» dice Tom. «Uno YouTuber, un trucido… Va’ a sapere. E Otis si sentiva ‘un po’ meglio’ quando sono uscito. Sorpresa, sorpresa.»
«Stai cercando di occupare il tempo finché arriva l’ora di andare?»
«Penso di sì. Un po’. Sono nervoso.»
«Mi dispiace» dice Louise. «Se non fosse per me, non ci troveremmo qui.»
«No.»
Louise lo guarda.
«No e basta?»
«Sì. No e basta. Se non fosse per te, non ci troveremmo qui. Triste ma vero.»
«Tu non intendi prenderti neanche un po’ di responsabilità?»
«No» dice Tom. «E perché?»
«Perché… Perché la strada che ci ha portato qui è lunga e complicata. Non credi?»
«Be’, dipende da che punto di vista la guardi. C’è la strada lunga e complicata e poi c’è… la distanza in linea d’aria.»
«Quale sarebbe la distanza in linea d’aria, secondo te?» dice Louise.
«Tu sei andata a letto con un altro, ed eccoci qua.»
Louise beve un altro sorso di vino e poi fa un respiro profondo.
«Ma c’è qualcosa di più, non credi?» dice.
«Quale strada vuoi fare, allora?»
«In linea d’aria?»
«In linea d’aria.»
«Bene. Tu hai smesso di venire a letto con me, e io ho cominciato ad andare a letto con qualcun altro.»
«Questa… questa è una versione molto abbreviata. E molto rozza, se mi passi l’espressione.»
«In realtà la mia versione è più lunga della tua» dice Louise.
«La mia spiega perché siamo qui. La tua è una versione parziale del lungo casino che c’è stato prima.»
Louise sospira e tenta di raccogliere i suoi pensieri.
Dal libro è stata tratta la miniserie TV interpretata da Rosamund Pike e Chris O’Dowd, vincitrice di 3 Emmy Awards, scritta da sempre da Nick Hornby. Trasmessa su LaF.