Starà la tua anima disperata e sola
fra i bui pensieri d’una grigia lapide —
Non uno, in tanta folla, verrà a spiarti
in quella tua più segreta ora.
Non dir nulla in quella solitudine
che non è però desolazione — perché, allora,
gli spiriti di quelli che in vita
ti precedettero incontrerai, nella morte,
di nuovo intorno a te – ed il loro volere
porrà in ombra il tuo: ma tu, non dir parola.
La notte t’apparirà accigliata e greve —
e le stelle non più occhieggeranno
dai loro alti troni celesti, con luce
di vaghe speranze offerte ai mortali —
ma le loro rosse sfere, prive d’ogni raggio,
al tuo languente occhio si mostreranno
come incendio e ardore
che per sempre t’investiranno.
Avrai pensieri che non potrai bandire –
visioni che mai più svaniranno –
che mai più da te saran disgiunte –
come le gocce di rugiada dall’erba.
La brezza – l’alito di Dio – è caduta –
e la nebbia sulla collina –
un’ombra — un’ombra che non si squarcia,
è un simbolo, è un segno –
già per come incombe sugli alberi,
mistero dei misteri!
Edgar Allan Poe, poesia pubblicata nel 1927
Il passagio tra i due monti:
La tua anima si ritroverà sola tra le oscure attenzioni della grigia tomba … Rimani in silenzio in quella solitudine che non è desolazione, perchè gli spiriti dei morti che ti accompagnavano in vita sono ancora accanto a te nella morte … Ci sono pensieri che non puoi scacciare, ci sono visioni che non svaniranno mai, ma accanto al tuo spirito non passeranno più, sono come gocce di rugiada nei prati.
Tutto è immobile, ma vivo nello stesso tempo: mistero dei misteri!