La leggenda del Ponte Arcobaleno fa parte della mitologia norrena, è il passaggio dalla terra al cielo, ha il nome di Bilrǫst, la «via dai molti colori» e furono gli dei stessi a costruirlo, con arte e profonda sapienza.
L’uomo vive molto più dei suoi amici animali e purtroppo ad un certo punto deve affrontare la loro perdita, che sia inaspettata o no, resta comunque un momento di forte intensità emotiva.
Questa leggenda può aiutare ad alleviare il dolore per la scomparsa del nostro amico peloso e il senso di vuoto che si prova, dona speranza e metaforicamente ci aiuta a capire che il nostro amico rimane nel nostro cuore e li sarà sempre felice.
La leggenda del Ponte Arcobaleno
La leggenda narra che alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte Arcobaleno.
Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra, quella creatura va al Ponte Arcobaleno.
E’ un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme.
Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi, e così i nostri cari amici sono felici, se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano invalidi o infermi qui ritornano ad essere sani e forti così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati.Qui i nostri amici che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto speciale che ha dovuto lasciarsi indietro.
Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano a correre velocemente verso l’orizzonte, sempre più veloce.Ti ha riconosciuto e quando finalmente sarete insieme, lo stringerai tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso, le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e i tuoi occhi incontreranno di nuovo i suoi sinceri che tanto ti hanno cercato, per tanto tempo assenti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore.
E allora insieme attraverserete il Ponte Arcobaleno per non lasciarvi mai più.
Potremmo chiederci che fine fanno invece gli animali che non hanno trovato nessuno che li ha amati sulla terra ed allora la leggenda prosegue così:
Un giorno sul Ponte Arcobaleno, l’alba fece capolino in modo diverso rispetto agli altri giorni, così pieni di sole; quel giorno era freddo e grigio, il giorno più triste che si possa immaginare. Coloro che erano appena arrivati non sapevano cosa pensare, non avevano mai visto un giorno del genere in quel posto. Ma gli animali che erano lì da più tempo, in attesa dei loro cari, sapevano perfettamente cosa stesse succedendo e si avvicinarono al cammino che conduce al Ponte per osservare.
Aspettarono un po’, finché non arrivò un animale molto anziano, con la testa bassa e trascinando la coda per terra. Gli animali che erano là da più tempo conoscevano la sua storia, perché avevano visto verificarsi questo fenomeno molte volte. Il nuovo animaletto si avvicinò con estrema lentezza e provava un forte dolore emotivo.
Diversamente dagli altri animali sul Ponte, questo non ridiventò giovane, né riprese la sua piena salute e allegria. Mentre avanzava verso il Ponte, si sentiva osservato dagli altri animali. Sapeva che quello non era il suo posto e che era meglio attraversare il Ponte quanto prima, per trovare la felicità. Ma non era così che funzionava, quando si avvicinò al Ponte, apparve un angelo che, con l’aria triste, gli chiese scusa e gli disse che non poteva avvenire quel magico collegamento. Solo gli animali accompagnati dai loro cari potevano attraversare il Ponte Arcobaleno.
Senza un posto dove andare, l’animale anziano fece dietrofront e vide, su un prato, un gruppo di altri animali come lui, alcuni molto anziani, altri deboli. Non stavano giocando, erano semplicemente distesi sull’erba, con lo sguardo rivolto verso il cammino che portava al Ponte. Allora si unì a loro, osservando a sua volta il cammino e rimase ad aspettare.
Uno degli animali appena arrivati al Ponte non comprese ciò che aveva appena visto e chiese delle spiegazioni. «Vedi quel povero animale e gli altri accanto a lui? Sono animali che non hanno mai avuto una persona. Quello lì almeno è stato in un rifugio; vi era entrato così com’è adesso, con il pelo grigio e la vista piuttosto annebbiata. Ma non riuscì mai ad uscirne e morì con il solo affetto del volontario che se ne prendeva cura e che ha atteso con lui che se ne andasse dalla terra. Dato che non aveva una famiglia che gli desse amore, ora non ha nessuno che lo accompagni per attraversare il Ponte».
Il primo animale rimase a riflettere per un secondo, poi chiese: «E ora che succede?». Prima che la risposta si facesse sentire, le nuvole si sparpagliarono perché un vento molto forte le allontanasse. Si intravedeva una persona che, da sola, si avvicinava al Ponte; tra gli animali anziani, un gruppo intero venne improvvisamente bagnato da una luce dorata e divenne così nuovamente giovane, sano e pieno di vita. «Aspetta e vedrai», disse allora l’animale più esperto.
Un altro gruppo tra gli animali in attesa si avvicinò al cammino e abbassò la testa mentre quella persona si avvicinava. Passando davanti a quelle teste, l’individuo li toccava uno ad uno, li accarezzava o grattava loro le orecchie in modo affettuoso. Gli animali rinvigoriti si misero in fila e seguirono quella persona verso il Ponte, dopodiché guadarono il Ponte assieme.
«E questo che significa?», chiese l’animale inesperto. L’altro gli rispose: «Quell’individuo era un grande amante degli animali e lavorava per difenderli. Gli animali che hai visto abbassare la testa in segno di rispetto sono quelli che, grazie agli sforzi di persone come lui, hanno trovato una nuova casa. Ovviamente, tutti quegli animali attraverseranno il Ponte quando sarà il loro momento, quando giungeranno coloro che formavano la loro nuova famiglia. Ma quelli che hai visto dapprima anziani e poi ringiovaniti sono quelli che non hanno mai trovato casa e, non avendo una famiglia, non possono attraversare il Ponte. Quando arriva una persona che sulla terra ha lavorato per aiutare gli animali abbandonati, viene concesso loro un ultimo atto di riscatto e amore. A tutti quei poveri animali che non hanno avuto una famiglia sulla terra, viene concesso di accompagnare quei bravi volontari affinché anche loro possano attraversare il Ponte Arcobaleno».
Dedicato ai nostri amici ormai lontani, ma per sempre dentro i nostri cuori.