Qualche giorno fa la struttura sanitaria Humanitas di Milano ha chiesto a Roberto Piumini, scrittore per ragazzi e pedagogo bresciano, considerato l’erede di Gianni Rodari, di parlare del coronavirus ai bambini con rigore e leggerezza, per capire perché non si possano vedere i nonni e si debba restare a casa lontani da asili e scuole, dai parchi e dagli amici, per fare in modo che la paura non li assalga e con la fiducia che tutto passerà presto. La penna esperta di Piumini fa danzare le parole in rima e crea questa filastrocca:
Che cos’ è che in aria vola?
C’ è qualcosa che non so?
Come mai non si va a scuola?
Ora ne parliamo un po’ .
Virus porta la corona,
ma di certo non è un re,
e nemmeno una persona:
ma allora, che cos’ è?
È un tipaccio piccolino,
così piccolo che proprio,
per vederlo da vicino,
devi avere il microscopio.
È un tipetto velenoso,
che mai fermo se ne sta:
invadente e dispettoso,
vuol andarsene qua e là.
È un’ idea straordinaria,
dato che è chiusa la scuola,
fino a che, fuori, nell’ aria,
quel tipaccio gira e vola.
E gli amici, e i parenti?
Anche in casa, stando fermo,
tu li vedi e li senti:
state insieme sullo schermo.
Chi si vuole bene, può
mantenere una distanza:
baci e abbracci adesso no,
ma parole in abbondanza.
Le parole sono doni,
sono semi da mandare,
perché sono semi buoni,
a chi noi vogliamo amare.
Io, tu, e tutta la gente,
con prudenza e attenzione,
batteremo certamente
l’ antipatico birbone.
E magari, quando avremo
superato questa prova,
tutti insieme impareremo
una vita saggia e nuova.
Foto di Giada Negri, dalla “Storia di un coronavirus” di Francesca Dall’Ara, ideata da il www.policlinico.mi.it per i bambini.