Il richiamo del corvo è un romanzo d’avventura e storico, scritto da Wilbur Smith, pubblicato il 19 novembre 2020, da HarperCollins. Una storia sul destino e la brutalità della natura umana. Attraverso il passato del protagonista Mungo St John, ci racconta la barbarie dello schiavismo in America e della potenza dei sentimenti che possono farci crescere, oppure distruggerci.
“«Entrerete nel Preventative Squadron, vero? Sarete pagato per catturare navi negriere.»
«Sì.»
«Una professione magnifica e nobile» sottolineò Mungo, «ma se mai riuscirete a eliminare il traffico di schiavi resterete senza lavoro, quindi è nel vostro interesse garantire che prosegua.»
Fairchild lo fissò orripilato. «Discutere con voi è come discutere con il diavolo in persona» si lamentò. «Il bianco è nero e il nero è bianco.»”
Figlio di un influente proprietario terriero della Virginia, Mungo St John ha sempre dato per scontati la ricchezza e il lusso in cui è vissuto grazie ai privilegi di cui godeva la sua famiglia. Finché non riceve la notizia che il padre è morto e, una volta tornato a casa dall’università, scopre che il subdolo Chester Marion, l’avvocato che da sempre si occupa delle proprietà dei St John, li ha mandati in rovina e si è appropriato con l’inganno della sua eredità e di tutto ciò che gli spetta di diritto. E come se non bastasse ha costretto Camilla, la giovane schiava di cui lui è innamorato da sempre, a diventare sua amante. Spinto dalla rabbia e dall’amore, Mungo giura di vendicarsi e da quel momento in poi dedica la propria esistenza a distruggere Marion… e a salvare Camilla. Mentre lei, che in quanto schiava non ha modo di sottrarsi alle angherie del suo brutale padrone, deve piegarsi al proprio destino e imparare a sopravvivere come può, Mungo lotta contro ogni sorta di avversità, spinto dalla sete di vendetta e dalla volontà di riconquistare il proprio status. Ma fino a che punto sarà disposto a spingersi per sopravvivere e ottenere ciò che desidera?
“«A chiudere per l’opposizione adesso chiamo Mr Mungo St John.»
L’uomo rimasto comodamente seduto al primo banco si alzò. Nessuno applaudì, ma una nuova energia sembrò pervadere la sala. Su nella galleria le crinoline frusciarono e le stecche dei busti scricchiolarono quando alcune giovani signore di buona famiglia, autorizzate a osservare il procedimento purché restassero in silenzio, si allungarono in avanti per vedere meglio.
Era impossibile ignorare quel ventenne che superava di mezza testa tutti gli altri presenti. La folta chioma scura gli copriva il colletto e la pelle abbronzata sfoggiava una lucentezza che nessun fiacco sole inglese avrebbe mai potuto produrre. Il taglio dell’abito ne metteva in risalto la figura caratterizzata da vita stretta e da spalle muscolose più da pugile che da studente di Cambridge.
Se lui si accorse dell’ostilità di cui era oggetto, non le permise comunque di cancellargli il sorriso disinvolto; parve anzi cibarsi dell’energia della folla.”
Segnalo l’uscita di questo libro con protagonista uno dei personaggi più controversi creati dall’autore, Mungo St John, che abbiamo già conosciuto in “Quando vola il falco“, primo capitolo del ciclo dei “Ballantyne”, dove troviamo il giovane e fascinoso avventuriero che prospera con il turpe commercio degli schiavi. Non ho trovato recensioni visto il poco tempo trascorso dalla sua uscita, spero di poterne fare una a breve. Non ci resta che leggerlo.
Caro Lettore,
sono passati quarant’anni dalla pubblicazione di Quando vola il falco, il primo romanzo della fortunata serie dei Ballantyne, in cui compare un personaggio che i miei fan amano e amano odiare: Mungo St John.
Qualcuno potrebbe considerarlo il diavolo incarnato, è uno schiavista che rapisce indigeni africani e li vende ai proprietari di piantagioni degli Stati Uniti, ma Mungo, affascinante, intelligente e irresistibile per chiunque gli stia intorno, uomo o donna che sia, mostra compassione verso i propri schiavi e persino un pizzico di dubbio sul proprio ruolo in quel buio capitolo della storia dell’umanità. La sua complessa personalità spinge la bellissima e risoluta Robyn Ballantyne a interrogarsi su cosa prova per lui e a concedersi di considerarlo qualcosa di diverso da uno schiavista. Come tutti i personaggi riusciti, Mungo è ricco di contraddizioni: è sia malvagio sia eroico, un personaggio complesso che riflette l’epoca storica in cui è vissuto.
Da quando ho aperto la mia pagina Facebook molti lettori mi hanno chiesto: «Continuerai la storia di Mungo St John?». Sono tornato a visitare Quando vola il falco e mi sono scoperto nuovamente attratto da quest’uomo, che era sia Dr Jekyll sia Mr Hyde. Da dove arrivava? Quali erano le sue motivazioni? Cosa lo aveva reso ciò che è in quel romanzo?
Il richiamo del corvo rappresenta la mia risposta a queste domande. È senza dubbio il romanzo storico più interessante su cui abbia lavorato da parecchio tempo, perché mi ha spinto a interrogarmi sulla storia dello schiavismo e sul suo impatto sul razzismo mondiale. In quale modo la malvagità diventa accettabile per la società? Ha senso che qualcuno tenga un altro essere umano come sua proprietà?
Ho avuto la fortuna di collaborare con un co-autore perfetto per il compito di aiutarmi a esplorare la New Orleans e la Virginia del decennio 1840-1850: Corban Addison, un valente romanziere che risiede in Virginia, ha contribuito a dare vita al mondo di Mungo.
Speriamo che giudicherete Il richiamo del corvo un’affascinante esplorazione degli ultimi giorni dello schiavismo. Sembra un importante contributo alla nostra comprensione di un periodo storico che continua a proiettare lunghe ombre sugli aspetti più oscuri dell’animo umano.Con affetto
Wilbur Smith