Giovedì 7 luglio durante la serata finale della 76esima edizione del Premio Strega, che si è svolta al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, la giuria ha decretato il vincitore: Spatriati di Mario Desiati (Einaudi). La serata è stata trasmessa in diretta televisiva da Rai Tre, condotta da Geppi Cucciarie e con Emanule Trevi, vincitore del Premio Strega 2021, serata un po’ bagnata e piena di imprevisti e problemi audio che ha fatto andare di matto la simpatica e preparata presentatrice. C’è staro anche l’omaggio a Raffaele La Capria che vinse lo Strega nel 1961 con Ferito a morte, purtroppo scomparso il 26 giugno. “La Capria è stato un maestro della leggerezza e mi piace ricordarlo con il suo sorriso sornione, felpato” ha detto il regista Roberto Andò.
Il vincitore del Premio Strega 2022
Spatriati di Mario Desiati (Einaudi), presentato da Alessandro Piperno, con 166 voti.
Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano più. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Milano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi. Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d’Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo “Candore” torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell’indagare i dettagli più ruvidi dell’istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici. «A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato». Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell’atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l’acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull’appartenenza e l’accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.
Mario Desiati è nato Locorotondo, il 13 maggio 1977), è uno scrittore, poeta e giornalista italiano. È cresciuto a Martina Franca occupandosi di cronaca politica e sportiva su giornali locali tra cui «Il Corriere della Valle d’Itria». In seguito alla laurea in Giurisprudenza conseguita a Bari nel 2000 ha lavorato in uno studio legale e pubblicato saggi sulla responsabilità civile. Nel 2003 si è trasferito a Roma, dove è stato caporedattore della rivista «Nuovi Argomenti» ed editor junior della Arnoldo Mondadori Editore. Dal 2008 a ottobre 2013 si è occupato della direzione editoriale di Fandango Libri confluita oggi nel gruppo indipendente Fandango editore. Ha scritto e pubblicato poesie, antologie, saggi e romanzi. Collabora con «La Repubblica» e «L’Unità». Da un suo romanzo è stato tratto il film Il paese delle spose infelici.
Gli altri finalisti del Premio Strega 2022 erano:
Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti (Rizzoli), presentato da Renata Colorni, con 90 voti.
E poi saremo salvi di Alessandra Carati (Mondadori), presentato da Andrea Vitali, con 83 voti.
Niente di vero di Veronica Raimo (Einaudi), presentato da Domenico Procacci, con 62 voti.
Randagi di Marco Amerighi (Bollati Boringhieri), presentato da Silvia Ballestra, con 61 voti.
Nova di Fabio Bacà (Adelphi), presentato da Diego De Silva, con 51 voti.
Nina sull’argine di Veronica Galletta (minimum fax) presentato da Gianluca Lioni, con 24 voti.
Potete trovare in dettaglio i libri nel post Premio Strega 2022: i 7 finalisti
Ricordiamo anche gli altri premi del circuito Strega:
La nona edizione del Premio Strega Giovani 2022, da una giuria composta da ragazze e ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni. Ha vinto Niente di vero di Veronica Raimo (Einaudi), con 96 preferenze su 573 voti.
La quinta edizione del Premio Strega Off 2022, uno dei voti collettivi che contribuiscono a eleggere il vincitore del Premio Strega. Al Monk di Roma, la sera del 6 luglio il pubblico ha votato il proprio preferito tra i libri in finale. Ha vinto Niente di vero di Veronica Raimo (Einaudi).
Il miglior libro d’esordio 2022 è stato vinto da Antonia Murgo, autrice di Miss Dicembre e il Clan di luna (Bompiani).
Le terzine finaliste del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2021, Categoria 6+ (6-7 anni); Categoria 8+ (8-10 anni) e Categoria 11+ (11-13 anni), saranno annunciate a settembre, all’inizio del nuovo anno scolastico.
La nona edizione del Premio Strega Europeo. Vincono ex aequo Amélie Nothomb, con il romanzo Primo sangue (Voland) e Mikhail Shishkin, con il romanzo Punto di fuga (21lettere). Il riconoscimento è stato assegnato anche alle traduttrici Federica Di Lella e a Emanuela Bonacorsi, per sottolineare l’importanza che hanno le traduzioni.
Potete incontrate il vincitore nel tour del Premio Strega:
8 luglio a Lonato del Garda, Fondazione Ugo da Como;
12 luglio a Roma, Letterature Festival, Stadio Palatino;
22 luglio a Vieste, Festival Il libro possibile;
29 luglio a Marciana Marina (Isola d’Elba);
7 agosto a Lecce, Chiostro degli Agostiniani;
13 agosto a Cortina, Una montagna di libri;
25-31 agosto a Benevento Città Spettacolo.
Il logo di questa edizione è stato realizzato da Olimpia Zagnoli.
“Ho immaginato una strega contemporanea che nella mia interpretazione è un individuo che racchiude più identità. Questa molteplicità viene enfatizzata dalle linee del disegno che come un’onda creano dei pieni e dei vuoti che la contengono”.
Il Premio Strega è un premio letterario assegnato annualmente all’autore di un libro pubblicato in Italia.
E’ stato istituito a Roma nel 1947 dalla scrittrice Maria Bellonci e da Guido Alberti, proprietario della casa produttrice del Liquore Strega, che dà il nome al Premio e si ricollega alle storie sulla stregoneria a Benevento (che risalgono ai tempi dell’antichità classica). Nel dopoguerra il Premio diventa un traino per il mondo della cultura italiana, logorato da oltre vent’anni di dittatura fascista e dal recente conflitto. Il primo scrittore a ricevere il Premio Strega, nel 1947, è stato Ennio Flaiano, con il libro Tempo di uccidere. Dal 1986 il premio è organizzato e gestito dalla Fondazione Bellonci.
“Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”, Maria Bellonci
La giuria è composta dai 400 Amici della domenica, di 200 votanti all’estero selezionati da 20 Istituti italiani di cultura, di 40 lettori forti selezionati da 20 librerie associate all’ALI, e di 20 voti collettivi di biblioteche, università e circoli di lettura, per un totale di 660 aventi diritto.