Il giorno della giustizia è un thriller di James Patterson, in collaborazione con la scrittrice Maxine Paetro, pubblicato in Italia il 7 febbraio 2023, da Longanesi, traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani. Come suggerisce il titolo originale, The 20th Victim, questo è il 20esimo capitolo della serie Le Donne del Club Omicidi, con protagonista Lindsay Boxer, detective della polizia di San Francisco, che deve fermare prima che sia troppo tardi un gioco letale, un tiro al bersaglio che getta nel panico gli Stati Uniti.
«Hanno sparato a uno mentre accompagnava il figlio a scuola. A Los Angeles. Gli hanno sparato in mezzo agli occhi. A lui e a nessun altro.» «A che ora?» «Non ho chiesto. Se stava accompagnando il figlio a scuola, saranno state le otto e mezzo» rispose Brady. «La stessa identica ora dell’omicidio dei Baron» commentai.
Trama di Il giorno della giustizia
Tre omicidi che avvengono contemporaneamente a Chicago, San Francisco e Los Angeles, tutti alle stesse ore e tutti i bersagli hanno una doppia vita legata al narcotraffico. La detective Lindsay Boxer, a cui viene affidata l’indagine a San Francisco. Nonostante la sua abilità nell’indagine, la ruota della morte continua a girare e il numero delle vittime aumenta sempre di più. L’opinione pubblica è divisa tra chi condanna gli omicidi e chi ne condivide la matrice giustizialista. Le vittime sono un uomo che accompagnava il figlio a scuola, un produttore discografico e un giocatore di baseball. La scelta dei bersagli è studiata nei minimi dettagli nonostante l’apparente innocenza.
Nel frattempo, le altre donne del Club Omicidi, tra cui l’avvocato Yuki Castellano e il medico legale Claire Washburn, stanno vivendo giorni frenetici. Yuki cerca di salvare un giovane ingenuo di nome Clay Warren dalla condanna, mentre Claire sta lottando contro un nemico invisibile e subdolo. Inoltre, i media stanno creando scandali pubblici sui vari omicidi, mettendo sotto pressione il Club Omicidi.
Le recensioni
Poche recensioni, ma tutte positive, questa serie piace molto, è una di quelle rare serie di lunga durata che improbabilmente migliora con l’età. Non ci resta che leggerlo e sperare di confermare le recensioni.
Incipit di Il giorno della giustizia
1
Cindy Thomas si stava districando nel traffico del venerdì mattina per andare al lavoro al San Francisco Chronicle.
Aveva il radioscanner sintonizzato sulle frequenze della polizia e, dopo un quarto d’ora di scambi di ordinaria amministrazione tra il centralino e le volanti in servizio in città, intercettò qualcosa di interessante.
Il Whistler TRX-1 incominciò a gracchiare furiosamente e Cindy sentì un susseguirsi di voci diverse e codici che ben conosceva: 406, richiesta di soccorso urgente da parte di un agente; 408, richiesta di ambulanza; 410, soccorso in arrivo.
Cindy era una giornalista di cronaca nera e quelle richieste di intervento non erano rivolte a lei, ma decise di andare a vedere. Lo scanner serviva proprio a questo: arrivare sul posto prima della concorrenza.
Avevano sparato a qualcuno in Duboce Avenue, davanti al Taco King. Cindy svoltò a destra da Otis Street e si diresse verso il Duboce Triangle, vicino al centro di San Francisco, fra i quartieri di Mission, Castro e Lower Haight.
Grazie alle sirene delle volanti che la precedevano e all’urlo dell’ambulanza alle sue spalle, Cindy non aveva bisogno dell’indirizzo esatto. Accostò per lasciar passare l’ambulanza e poi la inseguì ignorando i limiti di velocità.
L’ambulanza si fermò davanti al Taco King sull’angolo fra Duboce Avenue e Guerrero Street. Gli agenti avevano chiuso tre corsie su quattro e stavano deviando il traffico, mentre i pedoni si dileguavano spaventati, urlando.
Cindy parcheggiò la Honda lungo il marciapiede e corse verso il ristorante, arrivando giusto in tempo per vedere due paramedici che caricavano una barella sull’ambulanza. Provò a chiedere che cos’era successo, ma quelli le risposero bruscamente di farsi da parte e lasciarli lavorare.
Attraverso i portelloni ancora aperti dell’ambulanza, Cindy li guardò mentre scoprivano il petto del ferito e gli applicavano gli elettrodi del defibrillatore: «Libera!» Ebbe appena il tempo di vedere il ferito sussultare, poi i portelloni si chiusero e l’ambulanza partì a gran velocità lungo Guerrero Street verso il Metro Hospital.
La polizia aveva bloccato l’accesso a quel tratto di strada, al ristorante e al parcheggio. Di guardia, lungo il nastro teso a sbarrare il passaggio, c’era un agente in divisa che Cindy conosceva: Al Sawyer. Era un amico del suo compagno, Richard Conklin, ispettore della squadra Omicidi.
Cindy lo andò a salutare, con penna e taccuino a portata di mano. «Ciao, Al. Cos’è successo?»
«Ciao, Cindy. Devi aspettare. Fra poco ci sarà un comunicato stampa.»
Cindy grugnì.
Al Sawyer rise.
«Avevo sentito che sei un pitbull, nonostante l’aria da angioletto.» Cindy aveva una gran testa di riccioli biondi, un fermaglio di brillantini, occhioni azzurri ed espressione determinata. Non era un look studiato per manipolarlo, però…
«Senti, Al, ti sto solo chiedendo di dirmi cosa hanno visto e sentito tutti quelli che erano dentro e fuori il Taco King. Avete una quarantina di testimoni oculari, dico bene? Mi basta che mi confermi questo e mi dai qualche piccolo dettaglio. Parlerò di ’fonti anonime interne alla polizia’ o qualcosa del genere. Okay?»
«Posso dirti soltanto che hanno sparato al conducente di quel SUV. Il proiettile ha trapassato il parabrezza» disse Sawyer.
Indicò un Porsche Cayenne grigio metallizzato, ultimo modello.
«La moglie era seduta a fianco. Se ho ben capito, è incinta. Non ha riportato ferite e non ha visto chi ha sparato. Ma è ancora tutto da confermare, Cindy. La stanno portando via su quella volante. Mi sembra di averti fatto un bel favore. Adesso fammi riflettere, così ti dico come puoi ricambiare.»
Cindy non gli diede neanche il tempo di finire la frase. «Il nome della vittima? Qualcuno ha visto chi gli ha sparato?»
«Smettila, Cindy.»
«Sono o non sono un pitbull?»
Sawyer sorrise. «Hai visto il SUV?»
«Sì.»
«Guardalo bene. E magari fotografa il retro con il cellulare.»
«Certo. Grazie del consiglio.»
«Ma lo scoop è che la vittima è un personaggio abbastanza famoso» aggiunse. «Se muore, sarà su tutti i giornali.»