Trappola di sangue è un thriller scritto da James Patterson e David Ellis, pubblicato il 12 luglio 2022 da Longanesi, tradotto da Massimo Gardella. Il primo romanzo con protagonista Jenna Murphy, la nuova detective, trasferitasi da poco negli Hamptons per ricominciare e dimenticare il passato.
“«Isaac, ho riesaminato gli omicidi al 7 di Ocean Drive, visto che adesso sono di nuovo “irrisolti” e… »
«Non sono irrisolti. Sappiamo chi li ha commessi, e abbiamo rimesso l’assassino in libertà, giusto, Jenna Murphy?» la interrompe lui.
«Oltre al duplice omicidio, ci sono anche quello di mio zio e l’altro di cui ci stavamo occupando io e te, la prostituta impalata nel bosco.»
«Quindi?»
«Be’, tutti e quattro gli omicidi hanno una caratteristica in comune: sono il risultato di una morte lenta, perpetrata con la tortura. Credo che significhi qualcosa…»”
Trama di “Trappola di sangue”
Hamptons. Tutti i residenti della zona conoscono la bellissima villa sul mare al numero 7 di Ocean Drive. Non solo per la singolarità della sua struttura, ma per la macabra storia che la contraddistingue. Dietro quelle mura, infatti, si sono consumati orribili fatti di sangue e da tempo la casa è disabitata. Ma quando un giorno nella villa viene trovata una coppia brutalmente assassinata, la sua triste fama torna ancora una volta sotto i riflettori.
Per quale motivo un noto agente di star di Hollywood si trovava con la sua amante in quel luogo così temuto ed evitato da tutti? A occuparsi del caso sarà la detective Jenna Murphy, trasferitasi da poco negli Hamptons per lasciarsi alle spalle un passato travagliato e per dare una svolta alla sua carriera. Ma più le indagini si intensificano e più il mistero legato alla villa si infittisce, trascinando Jenna in una pericolosa corsa contro il tempo per scoprire la verità prima che sia troppo tardi…
Incipit di “Trappola di sangue”
PROLOGO
Bridgehampton, 1995
Quando spalanca gli occhi fuori è ancora buio, l’aria fredda entra dalla finestra. Di solito resterebbe a letto per un’altra ora, ma non è quasi riuscito a dormire nell’attesa di questo giorno. O meglio, non è nemmeno sicuro di avere chiuso occhio.
Vede la custodia lunga e stretta del trombone nell’angolo della camera da letto, e il cuore comincia a martellargli nel petto. Tutte le prove, tutte quelle ore di esercizio sino a farsi male a mani e spalle, sino a farsi venire il mal di testa; tutti quei preparativi per arrivare a oggi. Il gran giorno è arrivato!
Si lava i denti alla svelta e indossa il suo costume di Halloween. Raccoglie la custodia del trombone e lo zaino scolastico e scende al piano di sotto senza fare rumore, per non svegliare sua madre.
Strappa la confezione di cellophane e infila due merendine Pop-Tart nel tostapane, poi si versa un bicchiere di latte. Lo beve ma non tocca il cibo. Il suo stomaco è già troppo in subbuglio. Mangerà più tardi, dopo l’esibizione.
Esce di casa che è sempre buio, un morso di gelo nell’aria frizzante, con lo zaino in spalla e la custodia nella mano sinistra. In fondo alla strada guarda a destra, dove mezzo miglio più in là vede la nebbia sopra l’Atlantico, nera e infinita. Sposta inevitabilmente lo sguardo sulla casa in riva all’oceano, arroccata sulla collina, la casa infestata che lo ammonisce anche a distanza.Nessuno esce vivo
dal numero 7 di Ocean DriveSi sente attraversare da un brivido. Lo scuote via e si volta a sinistra, dirigendosi a nord di Ocean Drive. Sposta la custodia del trombone dalla mano sinistra alla destra, è pesante, e non vuole che qualcosa rovini la sua esibizione.
Accelera il passo mentre si avvicina alla scuola dall’estremità sud. L’aria del mattino inizia a scaldarsi, un piacevole ristoro nel freddo. Il sole si affaccia dalla cima degli alberi. Foglie di vari colori danzano al vento. Lui sopprime l’istinto di inseguirle e scalpitare come un bambino impaziente.
Ma non è più un bambino. Non ha più otto o dieci anni.
È arrivato per primo, proprio come pianificato, solo in un acro di prato, niente altro che un campo all’aperto che conduce al diamante del campo di baseball e al parco giochi per i bambini, a sud dell’edificio di mattoni. Niente alberi, né cespugli e muretti, nessun ostacolo per circa metà della lunghezza di un campo da football.
Si gira verso il bosco sul lato est e trova il posto giusto. Apre la custodia del trombone ed estrae il fucile, già carico e pronto.
Lo stringe tra le mani e inala un profondo respiro per calmare i nervi. Il cuore gli batte in gola così forte che gli tremano gli arti.
Lancia un’occhiata al suo orologio di Star Wars, che indossa sopra il costume di Halloween. La prima campanella, quella di preavviso, sarebbe squillata tra poco. Alcuni studenti arriveranno prima degli altri, radunandosi vicino all’ingresso posteriore per poi disperdersi in gruppetti e andare a fare qualche lancio di football e frisbee. Per i ragazzini più piccoli ci sono gli attrezzi del parco giochi.
Ma non è loro che lui vuole.