Nell’Antico Egitto il gatto nero era considerato un animale che portava fortuna, anzi era persino sacro. Durante l’ inquisizione medievale, uno dei periodi storici tra i più vergognosi del genere umano, ha avuto origine la diceria che i gatti neri incarnassero il male e fossero i compagni diabolici delle streghe.
Nel Medioevo non si conosceva il tapetum lucidum, uno strato posto snella retina degli occhi negli animali notturni, che ha il compito di riflettere la luce verso la retina, aumentando la quantità di luce che può essere catturata dalla retina stessa e questo ne aumenta la capacità visiva in condizioni di bassa luminosità, questa luce negli occhi e le sue capacità confermavano la presenza del male nel gatto.
Nel 1233 Papa Gregorio IX° emanò la bolla “Vox in Rama”, nella quale il gatto nero fu indicato come l’incarnazione di Satana e chi lo possedeva era considerato un seguace del demonio.
Nel 1484, il Papa Innocenzo VIII° continuò l’opera scomunicando tutti i gatti nella bolla papale “Summis Desiderantes”
Dopo tre anni, nel 1487, viene pubblicato il “Malleus Malificarum”, una sorta di manuale della caccia alle streghe utilizzato dalla santa inquisizione nel quale si elencavano tutte le caratteristiche che facevano sospettare una donna di stregoneria: grossi nei, scope e…gatti neri.
Possedere un gatto nero era un motivo più che sufficiente per finire sul rogo!
Probabilmente il fatto che il gatto nero sia poco visibile di notte faceva spesso imbizzarrire i cavalli, facendo cadere di sella il cavaliere e da questo nasce l’orrenda diceria che il gatto nero che ci attraversa la strada porta sfortuna, in realtà gli unici a rischiare sono i gattini che spesso finiscono sotto le automobili.
I pirati turchi portavano a bordo delle navi dei gatti neri per cacciare i topi che infestavano le stive, spesso li sceglievano neri perché erano meno visibili nel buio e quindi ritenuti più idonei. Quando i pirati approdavano nelle città spesso per saccheggiarle, lasciavano liberi i gatti di conseguenza vedere nei paraggi un gatto nero era sinonimo di sventura imminente.
Oggi questa credenza stupida continua a fare vittime innocenti, ogni anno circa 60 mila di questi piccoli felini vengono uccisi, l’ Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa), indetto il 17 Novembre il “Gatto nero day”, nata per sensibilizzare e condannare il problema dei maltrattamenti di gatti neri, diventando anche la giornata contro la superstizione.
Un gatto nero è protagonista di un celebre racconto di Edgar A. Poe appunto intitolato ”Il gatto nero” (Titolo originale “The Black Cat”). Sembrerebbe che Poe per scrivere il racconto si sia alla sua amatissima gattina Cattarina, dal pelo a squama di tartaruga che amava stare acciambellata sulle spalle dello scrittore.
I gatti tutti, ma specialmente quelli neri sono degli animali meravigliosi.
Non porto sfortuna, ma l’ignoranza si!
Zecchino d’Oro – Volevo un gatto nero