Il 5 ottobre è stato assegnato il Premio Strega Poesia 2023, il vincitore della prima edizione del premio è Vivian Lamarque, scelta dagli Amici della poesia, un gruppo di circa cento appassionati di cultura poetica, tra cui rientrano anche gli esperti di letteratura italiana all’estero.
“Se è vero che la poesia è un continuo approssimarsi a qualcosa che non sappiamo, Vivian Lamarque compie la sua approssimazione in libri di lievissima crudeltà come quest’ultimo, L’amore da vecchia. Con una grazia senza pietà, l’autrice trattiene il timbro cristallino dell’infanzia, arriva a mettere nero su bianco la rasserenante uguaglianza fra persona e persona.
La vincitrice del Premio Strega 2023
Vivian Lamarque con L’amore da vecchia (Mondadori, voti 33)
In questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un’opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l’autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all’apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all’incanto e agli spunti più vari dell’immaginazione.
Confondere i nomi degli amanti.
Confondere i bei nomi
degli amanti? Pronunciarli al momento
giusto con il nome sbagliato?
Chiedo perdono all’Olmo
quando lo chiamo Faggio
e al Frassino quando lo chiamo
Acacia, quanto si offese il Carpino
quando non lo riconobbi
a voltarsi di là umiliato l’aiutò il vento.
Mi perdoni il Larice che l’ho chiamato Abete
e l’Abete che l’ho chiamato
Pino, alle conifere tutte chiedo scusae perdono chiedo ai fidanzati.
Tutti dimenticati?
No, i loro nomi ho ancora dentro bene
incisi, ma come per nebbia
confondo un poco rami e mani, colore
delle foglie e dei capelli.
Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull’idea dell’amore «inventato», propone narrazioni, in un’ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà animale e vegetale, o la città con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le è consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell’esperienza.
Ma è ben presente, in “L’amore da vecchia”, un generale senso di provvisorietà del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero». E a tutto questo si aggiunge, nell’età dell’inverno, di cui l’autrice sente il progredire, l’attenzione al presente, con le sue nuove, impreviste minacce. Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza. ACQUISTA
Vivian Lamarque è nata il 19 aprile 1946 a Tesero, una località nella provincia di Trento. Di discendenza valdese, il suo nonno Ernesto Comba, un pastore, è noto per aver scritto un’importante opera intitolata “Storia dei Valdesi”, pubblicata nel 1935. La sua infanzia è stata segnata dal fatto di essere stata data in adozione, all’età di nove mesi, a una famiglia cattolica milanese a causa della sua condizione di illegittimità.
A soli quattro anni, ha subito la perdita del suo giovane padre adottivo, un vigile del fuoco. A dieci anni, ha scoperto di avere due madri e ha iniziato a scrivere le sue prime poesie. Attualmente, risiede a Milano, dove è madre di una figlia e ha due nipoti. “Lamarque” è il suo cognome da sposata.
Durante la sua carriera, ha insegnato italiano agli stranieri e materie letterarie in licei privati. Inoltre, ha svolto traduzioni di opere di autori come La Fontaine, Valéry, Prévert e Baudelaire. Dal 1992, ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera. Gran parte delle sue creazioni poetiche è stata raccolta nell’Oscar Mondadori Poesie 1972-2002.
Gli altri finalisti del Premio Strega Poesia
Umberto Fiori con Autoritratto automatico (Garzanti, voti 24). ACQUISTA
il gioco rischia di cambiare aspetto.
Tu che non sei il soggetto di questo crollo,
tu che non hai collo né capelli,
né età, segui tranquillo
il cammino delle immagini
Silvia Brè con Le campane (Einaudi, voti 17). ACQUISTA
È l’origine
Noi ci industriamo, ma siamo senza voce
verso lei,
senza più armi
come le stelle contro il loro buio
in pace
dentro una differenza che uguaglia
la parte per il nulla.
Stefano Simoncelli con Sotto falso nome (Pequod, voti 14). ACQUISTA
Dicono che me la sto cavando
e può darsi sia vero,
leggo scrivo e ogni tanto guardo la tua fotografia
l’unica che ho conservato
l’accarezzavo con la punta del dito mentre sorridi
e sorridi benissimo
come le volte che ti raccontavo qualcosa di divertente
o una sciocchezza
se ti vedevo triste o malinconica o con il muso lungo
(…)
Non me la sto cavando, affondo ogni giorno un poco
invecchio, stravedo (…)
se mi sembra di sentire appena un respiro alle spalle, (…)
è a te che penso
Christian Sinicco con Ballate di Lagosta (Donzelli, voti 10). ACQUISTA
spariti nelle onde così tanti corpi
sciame di stelle e nuvole, i pesci sul fondo
che erano sulla mia bocca chiusa dall’acqua,
che erano il frutteto della terra, voci senza suono
ingrossate dalla corrente, braccia, gambe legate le une alle altre
come filamenti
Trovate in dettaglio libri dei finalisti nel seguente link:
Premio Strega Poesia: la cinquina finalista