Màkari è la serie televisiva targata Rai, diretta da Michele Soavi, incentrata sul personaggio di Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioè, dove la Sicilia è ancora protagonista. La serie ha sorpreso piacevolmente il pubblico, grazie alla simpatia dei protagonisti e alla storia del giornalista che si improvvisa detective, .
La serie “Màkari” è liberamente ispirata dai libri di Gaetano Savatteri, pubblicati da Sellerio, che utilizza abilmente il personaggio di Lamanna per esplorare non solo i misteri criminali, ma anche le sfumature della cultura siciliana, i rapporti di potere e le dinamiche sociali dell’isola.
Gli amanti della fiction posso leggere i racconti e i romanzi di Savatteri è continuare a seguire le avventure di Lamanna e Piccionello (Domenico Centamore), nate nel 2014, con il racconto “Il lato fragile”, pubblicato in “Vacanze in giallo”.
Màkari e i libri di Gaetano Savatteri
2014 – Il lato fragile (racconto in “Vacanze in giallo“)
2015 – Il fatto viene dopo (racconto in “La crisi in giallo“)
2015 – La regola dello svantaggio (racconto in “Turisti in giallo“)
2016 – È solo un gioco (racconto in “Il calcio in giallo“)
2016 – La fabbrica delle stelle (romanzo)
2017 – La segreta alchimia (racconto in “Viaggiare in giallo“)
2017 – I colpevoli sono matti (racconto in “Un anno in giallo“)
2018 – Il delitto di Kolymbetra (romanzo)
2018 – La città perfetta (racconto in “Una giornata in giallo“)
2019 – Tutti i libri del mondo (racconto in “Cinquanta in blu“)
2020 – Il lusso della giovinezza (romanzo)
2021 – Per l’alto mare aperto (racconto in “Una settimana in giallo“)
2022 – Ferragosto è capo d’inverno (racconto in “Una notte in giallo“)
2023 – Le stelle non vogliono saperne (racconto in “Cucina in giallo“)
A quale racconto o romanzo corrisponde ogni puntata di Makari?
Màkari prima stagione (2021)
La prima puntata è tratta dai racconti “I colpevoli sono matti“ e “Il fatto viene dopo“.
La seconda puntata è tratta dal racconto “La regola dello svantaggio”.
La terza puntata è tratta dal racconto “È solo un gioco”.
La quarta puntata è tratta dal romanzo “La Fabbrica delle Stelle”.
Màkari seconda stagione (2022)
La prima puntata è tratta dal racconto “Il delitto di Kolymbetra“.
La seconda puntata è tratta dal racconto “Il lato fragile”.
La terza puntata è tratta dal racconto “Il lusso della giovinezza”.
Màkari terza stagione (2024)
La prima puntata è tratta dal racconto “Il fatto viene dopo“.
La seconda puntata è tratta dal racconto “La città perfetta”.
La terza puntata è tratta dal racconto “Tutti i libri del mondo”.
La quarta puntata è tratta dal romanzo “La segreta alchimia”.
Chi è Saverio Lamanna
Saverio Lamanna è un giornalista disilluso, passato alla comunicazione politica. Si trova a suo agio nella Roma dei flirt occasionali e dei locali alla moda, nell’abito elegante del quarantenne disimpegnato. Ma un inciampo professionale fa crollare il suo castello di carte. Licenziato dal sottosegretario di cui era il portavoce, è costretto a tornare nella sua Sicilia e a rifugiarsi nella villetta di famiglia sul mare di Màkari. In questo approdo provvisorio, Lamanna ritrova Peppe Piccionello, esemplare locale in mutande e infradito, carico di una saggezza pratica e antica. E nel paradiso sul mare trapanese conosce Suleima (interpretata da Ester Pantano), una ragazza che potrebbe farlo perfino felice. Lamanna ha la battuta pronta, idiosincrasia ai luoghi comuni e soprattutto ai pregiudizi, perfino quelli positivi, che ruotano attorno ai siciliani. Per campare si inventa piccoli mestieri, decide addirittura di farsi scrittore di gialli. (da Sellerio)
Dove è stata girata la serie “Màkari”
Il piccolo paese di Màkari è un incantevole angolo della Sicilia nord-occidentale, situato alle porte della splendida San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, è questo è il suggestivo scenario della fiction.
Il luoghi dove è stata girata la serie MaKari sono di una bellezza assoluta, alcune scene sono state ambientate a Castellammare del Golfo, paese anche questo in provincia di Trapani e le bellissime spiagge come quella dell’Isulidda, la Baia Santa Margherita e del Bue Marino, una spiaggia davvero particolare di Favignana, ma anche la natura selvaggia della Riserva Naturale dello Zingaro, l’incantevole Tonnara di Scopello e le antiche cave di marmo di Custonaci, scenari naturali che lasciano senza parole.
La fabbrica delle stelle.
Un giornalista senza lavoro, sarcastico e realista. Il suo compare, in maglietta e infradito. Insieme indagano su un omicidio alla Mostra del Cinema di Venezia. Il primo attesissimo romanzo con Saverio Lamanna. Tra tappeti rossi e registi famosi, tra un vecchio frac e un paio di bermuda.
Nato e cresciuto in quattro racconti inclusi in altrettante raccolte di questa casa editrice, Lamanna ha la battuta pronta, idiosincrasia ai luoghi comuni e soprattutto ai pregiudizi, perfino quelli positivi, che ruotano attorno ai siciliani. Per campare si inventa piccoli mestieri, decide addirittura di farsi scrittore di gialli. La minuta celebrità locale gli procura qualche lavoretto atipico. Una ricca signora lo assolda per tenere d’occhio la sorella minore, dietro il paravento di ufficio stampa di una produzione cinematografica. Così Saverio Lamanna, con l’improbabile spalla Piccionello, fa irruzione alla Mostra del Cinema di Venezia: entrambi si muovono con disinvoltura tra star americane, registi famosi e tappeti rossi. Ma nel gioco tra realtà e finzione, la vita irrompe con il suo aspetto più violento. Saverio è uno che accetta il mondo, anche se fino ad un certo punto. E quando questo punto viene superato, vuole vederci chiaro.
Nel labirinto di delitti e bugie in cui si è infilato, Saverio mantiene il suo sguardo controcorrente sul mondo. «Amo il turismo di massa: se non ci fosse, lo inventerei. Questa gente comune, con le ciabatte e i bermuda, le magliette smanicate, le Lonely Planet di due anni prima avute in prestito dal cognato, ha spazzato via secoli di letteratura di viaggi, racconti di duchesse, cappelliere, pasticcini da tè, Orient Express, Gustav Aschenbach». L’umorismo sarcastico di Gaetano Savatteri, scoppiettante di citazioni e storpiature, è un bisturi che tagliuzza in brandelli di banalità lo spettacolo falso nel quale siamo tutti intrappolati.
La nuova avventura di Saverio Lamanna, giornalista senza lavoro, sarcastico e realista e Peppe Piccionello sua spalla, confidente e mentore. Irriverenti, appassionati e dissacranti i due investigatori involontari indagano nella Valle dei Templi su un delitto misterioso.
Il giornalista Saverio Lamanna, disoccupato di successo, in trasferta dal suo buen retiro di Màkari per raccontare una scoperta archeologica, si trova così a dover dipanare la matassa intricata dell’omicidio. Di intuito rapido, col vizio cronico della freddura indisponente, Lamanna viaggia con l’amico Peppe Piccionello che a sua volta deve svolgere una piccola faccenda familiare, apparentemente semplice: rintracciare una giovane parente che da qualche tempo non dà notizie di sé. Scomparsi lei e suo marito? Quasi. Una strana sparizione a intermittenza, molto incomprensibile. Una storia che sa di mafia.
Ma la disincantata lucidità di Lamanna per la prima volta è offuscata da qualche affare di gelosia. Ad Agrigento è piombata la sua fidanzata Suleima, architetta a Milano, accompagnata dal titolare dello studio dove lavora. Non sarà facile per Saverio Lamanna continuare ad essere irriverente e appassionato, icastico e disincantato nel condurre le sue indagini svagate e serrate accanto a Piccionello: due investigatori involontari dotati solo delle armi dell’intelligenza e dell’ironia.
Questo secondo romanzo con il personaggio di Saverio Lamanna (cui bisogna aggiungere i racconti nelle varie raccolte pubblicate da questa casa editrice) è sempre più movimentato e dissacrante. L’autore usa una doppia chiave narrativa. Da un lato un umorismo senza sosta, fatto di battute e controsensi che fustigano tutti i luoghi comuni più pop; dall’altro, una specie di «Sicilia come metafora», specchio di un mondo di disuguaglianze e miserie. Una forma romanzesca di cronaca diretta dall’Isola, delle sue magagne, delle sue piaghe, del suo quotidiano affondamento nel surreale di cui nessuno ha voglia di accorgersi. Sicilia alla Alfred Jarry: un posto assurdo dentro un mondo feroce.
Irriverenti, appassionati e dissacranti ritornano con una nuova avventura i due investigatori involontari, Saverio Lamanna, giornalista senza lavoro, sarcastico e realista, e Peppe Piccionello, sua spalla, confidente e mentore. Tra ironia e sarcasmo un giallo carico di riflessioni sociali e umane.
Si sa inoltre che due personaggi, come ombre scure in contrasto con la luminosità dei giovani collaboratori, incombevano sul percorso di vita e d’affari della vittima, il vecchio don Cesare e il potente imprenditore Nicodemo. Sembrano la vecchia mafia delle campagne e la nuova mafia del business. O è solo un’apparenza?
Lo scenario, in questo nuovo capitolo della serie, non è il mare azzurro e blu di Màkari. Ma siamo sulle Madonie dell’antica città di Castelbuono, che, seppure a pochi chilometri dal mare di Cefalù, si trova in montagna in mezzo alla neve.
L’intero romanzo è attraversato da alcune domande cruciali.
È possibile in Sicilia, laboratorio sociale d’Italia, una svolta che veda protagonisti i giovani? È possibile in questo scorcio di millennio per un giovane restare nel nostro paese, affermarsi professionalmente e contribuire al suo sviluppo?
Ma soprattutto è ancora possibile un dialogo tra generazioni?
Di fronte a questi interrogativi Saverio Lamanna appare del tutto spaesato, attraversa infatti l’età di mezzo, quella in cui si pagano i biglietti a prezzo pieno, senza riduzioni né per giovani né per vecchi.