Domenica 27 ottobre 2024, nella spettacolare cornice barocca del Palazzo Dosi Magnavacca a Pontremoli, si è conclusa la battaglia per il Premio Bancarella Cucina 2024. Il notaio ha sfilato le schede dai plichi, ognuna con il voto dei grandi elettori, una giuria mista tra librai e maestri del gusto, e alla fine il verdetto è arrivato: Tommaso Melilli ha trionfato, portandosi a casa il prestigioso Premio e l’ambita statuina del “Libraio con la gerla”, simbolo degli indomabili librai indipendenti che, con un carico di cultura sulle spalle, hanno raggiunto ogni angolo del mondo.
La premiazione, condotta da Giovanna (Giò) Di Sarno, è stata un tuffo nella tradizione, tra piatti e sapori d’Italia, ripercorrendo insieme ai finalisti le ricette di una cucina tradizionale, regionale, storica e innovativa. Un Premio che non solo celebra un libro, ma anche una storia di passione, territorio e cultura che continua a far sognare.
Il vincitore del 19esimo Premio Bancarella della Cucina
Cucina aperta di Tommaso Melilli (66thand2nd, con 44 voti)
Le cucine dei ristoranti sono rimaste per oltre due secoli un luogo nascosto e inaccessibile, vissuto con intensità dai pochi che ci lavoravano e serenamente ignorato da tutti gli altri. Negli ultimi vent’anni vi è stata una decisa inversione di tendenza: ci siamo appassionati a quello spazio affascinante e curioso, che ci piace osservare sugli schermi in decine di programmi tv o dietro ai vetri delle sempre più numerose cucine a vista. Tommaso Melilli, cuoco e scrittore, ci invita a compiere un passo in più: una cucina non deve soltanto essere a vista, ma anche aperta. Perché la bellezza profonda di questo mestiere risiede nell’incontro quotidiano fra cuochi e camerieri da una parte, e un insieme di sconosciuti affamati dall’altra. Incontro che una cucina aperta può rendere ancora più prezioso e sincero. Questo libro è così il diario intimo e il quaderno di lavoro quotidiano, tra Milano e Parigi, di un giovane chef che alterna racconti di cose cucinate e avventure di persone che mangiano. Fra gusti e disgusti di un’infanzia intransigente, serate che non finiscono mai in bistrot sorprendenti, scoperte di altre culture e altre tradizioni culinarie, Melilli ci restituisce l’atmosfera di un mondo saporito e vitale dove, tra un piatto e l’altro, ogni giorno si incrociano mille storie.
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Gli altri finalisti del Premio Bancarella Cucina 2024
A sentimento. La mia cucina libera, sincera, selvaggia di Davide Nanni (Mondadori, con 38 voti)
Prima di raggiungere il successo, Davide Nanni ha affrontato una dura gavetta e un profondo percorso interiore. Cresciuto a Castrovalva, un piccolo paese di quindici persone nel cuore dell’Abruzzo, Davide si è fatto strada nel mondo della cucina lottando contro gli stereotipi e cercando di non scendere mai a compromessi con se stesso e con i suoi valori. Non è stato un percorso facile, soprattutto dopo le esperienze nei ristoranti di Londra, Roma e degli Stati Uniti, in cui ha toccato con mano il bello e il brutto del mondo della ristorazione. Ma il destino l’ha riportato a Castrovalva, alle sue radici. E quando ha smesso di rincorrere un ideale che non gli apparteneva, la vita l’ha premiato. «La mia felicità era intorno a me, ma ero cieco. Ho dovuto fare altre esperienze per poter vedere che la ricchezza era sempre stata lì, davanti ai miei occhi.» In questo libro Davide Nanni ci apre le porte della sua cucina e del suo cuore, alla scoperta dei piatti tipici della tradizione abruzzese, imparati dal nonno Angelo quando assieme portavano al pascolo le pecore, fino a quelli più innovativi sperimentati in Italia e all’estero. Il tutto amalgamato a sentimento, senza rigidità e imposizioni, mettendo sempre al centro le persone e le relazioni. Un viaggio culinario in un universo di gusti intensi e precisi: «una cucina fatta di semplicità e di sapori forti, di pastori e di donne che tiravano la pasta all’uovo fino a renderla trasparente. Ho abbracciato la mia terra, ma senza dimenticare le esperienze e le emozioni che mi hanno riportato nel mio nido».
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Cucina vegetale che spacca. Sapori e profumi dall’Italia e dal mondo di Annalisa Chessa (Gribaudo, con 38 voti)
«Il ragù vegano è il mio “punto zero”. Essendo uno dei miei piatti preferiti – o, meglio, la lasagna alla bolognese è uno dei miei piatti preferiti –, è la prima ricetta che ho provato a veganizzare quando sono diventata vegana. Non volevo rinunciare a quel comfort food che mi accompagnava sin da bambina. Per me la lasagna voleva dire mia madre che il giorno prima di ogni festa preparava il ragù lasciandolo cuocere lentamente, voleva dire aiutarla e, un po’ annoiata, stare a mescolare la besciamella sul fuoco per interminabili minuti, voleva dire l’intera tavola tappezzata di panni da cucina dove poggiare le sfoglie pronte sbollentate nell’acqua. E poi ancora voleva dire sedermi a tavola per pranzo, felice, sapendo che finalmente avrei riassaggiato quei sapori che amo così tanto, e che avrei potuto fare il bis la sera stessa, perché mia madre, sapendo quanto mi piacesse quel piatto, ne preparava due teglie. Così, nel lontano 2016, decisa a veganizzare il mondo, mi misi a cercare su internet un modo per cucinare il ragù vegetale e, con estrema felicità, scoprii non solo che era possibile, ma anche molto semplice.» Il cibo, attraverso le ricette, ci può portare in Paesi lontani, mai visitati, oppure ricondurci nei nostri luoghi del cuore, restituendoci profumi, sapori e colori che credevamo persi. Questo libro parla proprio di questo, di quei piatti che segnano la nostra vita, lasciando un marchio incancellabile nella memoria. Qui ogni ricetta, ogni “grande classico” italiano o internazionale, è anche un manifesto, il portavoce di una cucina vegetale cruelty free che ci dice che possiamo ritornare ai piatti delle nostre terre, dei nostri viaggi, della nostra memoria in un modo più etico, senza perdere sapori e profumi indimenticabili. Una rivisitazione che ad alcuni sembrerà un atto sovversivo. E invece è solo cucina vegetale che spacca.
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La cucina per tutti di Casa Pappagallo. Primi, secondi, dolci irresistibili in oltre 100 ricette da leccarsi i baffi di Luca Pappagallo (Vallardi, con 38 voti)
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Siamo tutti intolleranti. Sensibilità alimentari e altre reazioni ai cibi: come riconoscerle e come affrontarle di Enzo Spisni (Sonzogno Editori, con 37 voti)
Viviamo in un’epoca di intolleranze. Non solo politiche o ideologiche, ma soprattutto alimentari. Secondo le statistiche, le reazioni anomale ai cibi si sono triplicate negli ultimi quarant’anni. Crescono la celiachia e la sensibilità al glutine, le allergie al nichel e alla frutta. Per non parlare del 50 per cento della popolazione italiana che è geneticamente intollerante al lattosio e neppure lo sa. Molte persone hanno sintomi come emicrania, stanchezza, mal di pancia ripetuti oppure orticaria e non riescono a ricondurli a una patologia specifica. La causa può essere un’intolleranza alimentare, che va diagnosticata con i test adeguati, quando disponibili, o attraverso l’analisi ragionata della propria dieta. Enzo Spisni, direttore del laboratorio di Fisiologia traslazionale e nutrizione all’Università di Bologna, studia da anni su questi temi, affiancando la divulgazione scientifica al lavoro di ricerca sui grani antichi e moderni e sulle reazioni anche ad altre componenti alimentari, come gli additivi. In questo libro spiega in modo semplice perché il corpo si ribella a certi ingredienti. Insegna a scansare la giungla di test inaffidabili e a fare automonitoraggio per capire se si è intolleranti o sensibili a qualche cibo, risolvendo i propri problemi. Il libro fa parte della collana Scienze per la vita, ideata e diretta da Eliana Liotta.
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De gustibus. Sul gusto negli esseri umani e negli altri animali di Gabriella Morini e Davide Risso (Topic, con 21 voti)
Come la vista o l’udito, anche il gusto veicola un messaggio relativo alle possibilità e i pericoli dell’ambiente che ci circonda. Per questo scopriamo che il gusto è il protagonista del percorso evolutivo delle specie. Dolce, salato, acido, amaro e umami sono elementi fondamentali per comprendere le connessioni tra il mondo esterno e interno, tra nutrizione e cultura, tra scienza e cucina.
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Il Premio Bancarella Cucina
Il Premio Bancarella della Cucina non è solo un riconoscimento letterario: è un piccolo rituale che ogni anno si rinnova a Pontremoli, patria di libri e bancarelle. Nato nel 2006, questo premio premia il miglior saggio o manuale a tema gastronomico, che sia di autore italiano o straniero, purché abbia quel guizzo di sapore e competenza che colpisce. La giuria, poi, è un mosaico: c’è il Presidente, quattro rappresentanti della Fondazione Città del Libro (tra cui il Segretario del premio), cinque esperti di testate giornalistiche specializzate in gastronomia e qualche personaggio del mondo enogastronomico, che scelgono i sei titoli finalisti. Ma il vero cuore della selezione arriva nella finale, quando 80 votanti – 60 librai indipendenti divisi tra Pontremoli e bancarelle varie, e 20 specialisti enogastronomici – alzano il pollice o lo abbassano. Il verdetto? Un mix di passione e gusto, tutto al sapore di carta e inchiostro.