Domenica 21 luglio si è svolta la finale del PREMIO BANCARELLA 2024, giunto alla 72esima edizione, la giuria ha decretato, con 185 voti, la vincitrice: Aurora Tamigio con Il cognome delle donne (Feltrinelli).
“Concedetemi una dedica intimista: il più grande ringraziamento per la vittoria del premio Bancarella va alle donne a cui questo libro è dedicato”
Il romanzo d’esordio di Tamigio narra la saga di una famiglia siciliana lungo l’intero XX secolo, concentrandosi sulle vicende della matriarca Rosa e successivamente sulle peripezie dei suoi figli e nipoti, in un ideale passaggio di testimone tra cinque donne.
“il romanzo è dedicato alla mia mamma, alle mie zie e alle mie nonne perché mi hanno insegnato come si fa a essere femmine e anche come non si fa. Ho appreso da loro molto di quello che so”
All’origine c’è Rosa. Nata nella Sicilia di inizio Novecento, cresciuta in un paesino arroccato sulle montagne, rivela sin da bambina di essere fatta della materia del suo nome, ossia di fiori che rispuntano sempre, di frutti buoni contro i malanni, di legno resistente e spinoso.
Al padre e ai fratelli, che possono tutto, non si piega mai sino in fondo. Finché nel 1925 incontra Sebastiano Quaranta, che “non aveva padre, madre o sorelle, perciò Rosa aveva trovato l’unico uomo al mondo che non sapeva come suonarle”.
È un amore a prima vista, dove la vista però non inganna. Rosa scappa con lui, si sposano e insieme aprono un’osteria, che diventa un punto di riferimento per la gente dei quattro paesi tutt’intorno.
A breve distanza nascono il bel Fernando, Donato, che andrà in seminario, e infine Selma, dalle mani delicate come i ricami di cui sarà maestra. Semplice e mite, Selma si fa incantare da Santi Maraviglia, detto Santidivetro per la pelle diafana, sposandolo contro il parere materno.
È quando lui diventa legalmente il capofamiglia che cominciano i guai, e un’eredità che era stata coltivata con cura viene sottratta. A farne le spese saranno le figlie di Selma e Santi: Patrizia, delle tre sorelle la più battagliera, Lavinia, attraente come Virna Lisi, e Marinella, la preferita dal padre, che si fa ragazza negli anni ottanta e sogna di studiare all’estero.
Su tutte loro veglia lo spirito di Sebastiano Quaranta, che torna a visitarle nei momenti più duri.
Aurora Tamigio è nata a Palermo nel 1988 e ha trascorso la sua infanzia a Milano. Dopo aver conseguito una laurea in storia dell’arte contemporanea, ha approfondito lo studio della sceneggiatura cinematografica e ha lavorato come autrice freelance nel settore cinematografico. Attualmente, lavora come copywriter per aziende attive nei settori della tecnologia e del design. Inoltre, ricopre il ruolo di caporedattrice del magazine di informazione cinematografica Silenzioinsala.com e si dedica alla scrittura di cortometraggi. Alcuni dei suoi racconti sono stati pubblicati su ‘La Balena Bianca’, ‘Crack Rivista’ e ‘Il rifugio dell’Ircocervo’.
Il Premio Bancarella è nato nel 1953 a Mulazzo, all’ombra della Torre di Dante Alighieri ed in seguito trasferito nella vicina città di Pontremoli, in Toscana. Il vincitore viene decretato ogni anno e precisamente il penultimo sabato o domenica di luglio, dopo una prima selezione di sei libri finalisti e riceve una ceramica artistica raffigurante “S.Giovanni di Dio”, il santo spagnolo che durante la sua vita fu a lungo venditore di libri, realizzata da Umberto Piombino.
Gli altri finalisti del Premio Bancarella 2024
La casa delle Sirene di Valeria Galante (Mondadori) con 88 voti.
L’Iliade cantata dalle Dee di Marilù Oliva (Solferino) con 84 voti.
L’inventario delle nuvole di Franco Faggiani (Fazi) con 81 voti.
Tangerinn di Emanuela Anechoum (Edizioni E/O) con 66 voti.
Selvaggio Ovest di Daniele Pasquini (NNE) con 60 voti.
I dettagli dei libri li trovate nel link seguente Premio Bancarella 2024: la sestina finalista
Premio Bancarellino 2024
Accanto allo storico premio “Bancarella” vive il non meno storico PREMIO BANCARELLINO, l’edizione 2024 è stata vinta da Ariela Rizzi e Fabrizio Silei, con Hikikomori , edito da Einaudi ragazzi.
Il post dedicato: Premio Bancarellino 2024: il vincitore
PREMIO BANCARELLA DELLO SPORT 2024
E’ stato assegnato anche il PREMIO BANCARELLA DELLO SPORT 2024, giunto alla sua 61esima edizione, il vincitore è
Antonello Capurso con La piuma del ghetto (pubblicato da Gallucci).
Leone Èfrati è stato un campione del pugilato italiano. Un peso piuma di grande cuore e temperamento. Nel 1938 sfiora il titolo mondiale negli Stati Uniti, mentre in patria viene cancellato dagli annuari sportivi fascisti e dai giornali. Rimosso perché ebreo. Restare in America sarebbe la scelta più sicura, ma dopo la promulgazione delle leggi razziali decide di tornare a Roma per essere vicino alla moglie Ester e alla famiglia. Ed è in Italia che viene tradito e consegnato ai nazisti. Lo deportano ad Auschwitz e poi a Ebensee/Mauthausen, dove una squadra di kapò e di SS lo massacra di botte per aver difeso il fratello. Nel 1947 sarà un bambino a rendergli per primo giustizia. Romoletto, dieci anni, il figlio di Leone.
Gli altri finalisti del Premio Bancarella dello Sport 2024 erano
8000 metri di vita di Simone Moro (edito Corbaccio);
Al di là del muro. Storie e leggende del volley azzurro di Maurizio Nicita (Edizioni Minerva);
I tre. Federer, Nadal, Djokovic e il futuro del tennis di Sandro Modeo (66thand2nd);
Luciano Spalletti. Il vincente di Enzo Bucchioni(Tea Libri);
Un altro calcio è ancora possibile di Riccardo Cucchi (People).
Le Gerle d’Oro
Le Gerle d’Oro sono dei riconoscimenti speciali e sono stati consegnati a
Vi ricordo che nel mese di ottobre 2024 sarà decretato il vincitore del PREMIO BANCARELLA DELLA CUCINA 2024, giunto alla 19esima edizione.