La Giornata mondiale dell’alimentazione (#WorldFoodDay), in programma il 16 ottobre, non è semplicemente un evento nel calendario, ma un’occasione cruciale per mettere sotto i riflettori un tema che non può essere ignorato: la sicurezza alimentare e la lotta contro la fame. Istituita dalla FAO nel lontano 1979, questa giornata si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle sfide più pressanti del nostro tempo. È incredibile pensare che, mentre le nostre tavole si riempiono di cibi prelibati, ci siano ancora milioni di persone che faticano a mettere insieme il pranzo con la cena. Garantire un accesso equo e sostenibile al cibo per tutti non è solo un obiettivo da perseguire, ma un imperativo morale.
Gli obiettivi della Giornata mondiale dell’alimentazione
1) sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della fame nel mondo;
2) stimolare l’attenzione per la produzione alimentare agricola e gli sforzi nazionali, bilaterali, multilaterali e non governativi diretti a tale scopo;
3) promuovere il trasferimento di conoscenze tecniche ai paesi in via di sviluppo;
4) rafforzare la solidarietà internazionale e nazionale nella lotta contro la fame, la malnutrizione e la povertà, ed attirare l’attenzione sui risultati ottenuti nello sviluppo alimentare ed agricolo;
5) incoraggiare la partecipazione delle popolazioni rurali, in particolare le donne e le categorie meno favorite, ai processi decisionali ed alle attività che influenzano le loro condizioni di vita;
6) incoraggiare la cooperazione economica e tecnica tra i paesi in via di sviluppo.
Il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2024
Il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2024 sarà: “sicurezza alimentare e della lotta contro la fame”.
Il tema di quest’anno ci obbliga a riflettere sull’urgenza di un cambio di passo nei sistemi alimentari globali. Non stiamo parlando di una questione da poco: si tratta di rendere questi sistemi più inclusivi, resilienti e, soprattutto, sostenibili. Milioni di persone nel mondo continuano a soffrire di fame e malnutrizione, mentre il nostro pianeta è assediato dai cambiamenti climatici, dai conflitti e dalle disuguaglianze che, come un virus, si propagano e aggravano la situazione.
Le comunità più vulnerabili, quelle che già vivono ai margini, sono le prime a pagare il prezzo di questa inefficienza sistemica. Ecco la buona notizia: ognuno di noi ha la possibilità di fare la differenza. Come? Adottando scelte alimentari più consapevoli e sostenibili. Non si tratta solo di un atto individuale, ma di una necessità collettiva. Perché, se non ora, quando?
Partecipa alla campagna #GiornataMondialeAlimentazione condividendo il materiale gratuito sui canali digitali e sul sito della Fao, per un mondo #FameZero
Noi nel nostro piccolo cosa possiamo fare?
1) Viviamo di più la natura. Curatela e proteggetela, anche l’aiuola sotto casa nostra, perché tutto è nostro. Aggiungete un po’ di verde con la creazione e il mantenimento di orti scolastici, orti comunitari su terreni abbandonati, o piante in vaso su tetti e balconi. Il verde crea ombra, pulisce l’aria, raffredda il paesaggio urbano. Proteggete le foreste e non sprecate la carta e preferite la carta riciclata.
2) Una spesa più consapevole. Comprate i prodotti del vostro territorio e preferite quelli biologici, perché il biologico aiuta il terreno a rimanere in buona salute. Acquistate solo quello che serve. Non lasciatevi ingannare dalle etichette, a volte il cibo è ancora consumabile dopo il “preferibilmente entro”, mentre è la dicitura “da consumarsi entro”, che ti dice quando non è più sicuro da mangiare, controllate prima di buttare.
3) Non sprecare cibo e acqua. Una grande quantità di gas serra vengono rilasciati per produrre il cibo che mangiamo ogni giorno. Sprecare cibo significa sprecare soldi, lavoro e risorse come l’energia, la terra e l’acqua che servono a produrre il cibo. Il cibo sprecato finisce in discarica, dove marcisce e rilascia gas metano, uno dei più potenti gas serra.
4) Diversificate la dieta, più verdure e meno carne, come dicevo gli antichi la carne due volte la settimana e venerdì pesce, ma preferite quello che si trova di più in abbondanza, come sgombri e aringhe, piuttosto che quelli a rischio di sfruttamento eccessivo, come il merluzzo o il tonno e rispettando sempre la stagionalità. Riscoprite ricette a base di legumi. Per trasformare la terra in pascoli per il bestiame vengono tagliati e bruciati milioni di acri di foresta.
5) Risparmiare energia. Acquistare elettrodomestici ad alta efficienza energetica, che consumano meno energia elettrica, spegnete le luci quando lasciate una stanza, utilizzate lampadine a basso consumo energetico. In inverno poi si potrebbe mettere un pullover in più e abbassare il riscaldamento, e in estate schermate le finestre dal sole. Se potete scegliete energie alternative come i pannelli solari.
6) Un’attenzione in più ai rifiuti che produciamo. Fate la differenziata, riducendo i rifiuti e utilizzando prodotti eco-compatibili è possibile limitare la contaminazione dell’acqua e il degrado del suolo. Limitate l’impiego della plastica, acquistare prodotti poco confezionati, portatevi una vostra borsa della spesa, usate bottiglie d’acqua e tazze di caffè riutilizzabili.