Oggi è la GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, che triste pensare di aver bisogno di giornate dedicate, come la lotta alla strage delle foche, o alla lotta contro l’estinzione di alcuni animali, ma è importante constatare che qualcosa si sta muovendo, che gli organismi internazionali si stanno rendendo conto che bisogna fare qualcosa.
Perché questo interminabile corteo di donne con gli occhi bassi, con la testa chinata, possa finalmente alzare il viso senza paura di scontrarsi con un pugno, reale o mentale, perché le loro mani non debbano servire a ripararsi dalle botte, dalle violenze, perché il loro corpo non sia usato come un oggetto usa e getta, perché il diritto di essere, di esistere, di pensare, è inviolabile, perché il sole è di tutti….e tante…. troppe vivono nel buio del loro dolore, della loro disperazione.
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza alle donne, una data scelta in ricordo delle tre sorelle Miraball, torturate, stuprate e uccise dai servizi segreti militari di Santo Domingo, nel 1960 sotto la dittatura di Trujillo, per aver voluto visitare dei prigionieri politici.
La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. È sofferenza e umiliazione. È la prima causa di morte tra le donne nel mondo.
La violenza sulle donne è parte di una cultura globale che nega alle donne pari opportunità e pari diritti e legittima la violenta appropriazione del loro corpo per gratificazione individuale o scopi politici. Milioni di donne nel mondo sono terrorizzate da violenze domestiche, schiavizzate in matrimoni forzati, comprate e vendute per alimentare il mercato della prostituzione, violentate come trofei di guerra o torturate in stato di detenzione.
Tutti gli anni il 25 novembre diventa un’occasione per promuovere interventi contro la violenza alle donne e creare una coscienza collettiva in modo che gli autori di violenze non restino impuniti e le vittime prive di qualsiasi possibilità di risarcimento.
3 commenti
Hai ragione su entrambe le cose , è triste che ci sia la necessità di ricordare queste cose ,ma è un bene che ci sia qualcuno che ce le ricordi anche a chi sta bene e che troppo spesso dimentica chi non ha questa fortuna.Il mondo è in continuo movimento speriamo che si muova sempre dal lato più giusto quello della non violenza ….ciao
Regina
concordo pienamente
cara galatea purtroppo viviamo in un mondo malato,basta che guardi il tg 5 e ti rendi conto di quanto siamo gia’ dentro la fine del mondo..chi usa violenza soprattutto a donne e bambini non e’ un uomo..e’ una merda..insignificante….
La stupidità umana ancora non arriva a capire questa realtà