Buona settimana a tutti con la classifica dei libri più venduti che ci regala il solito mix di conferme, sorprese e piccoli scossoni. Beppe Severgnini mantiene il primo posto con il suo saggio, mentre Papa Francesco risale silenziosamente al terzo. Ma la vera notizia è il secondo gradino del podio, occupato da Maurizio de Giovanni, autore che i lettori italiani accolgono sempre a braccia aperte. Stavolta, però, niente commissari né delitti: con L’antico amore, tre storie che viaggiano nel tempo e nello spazio, l’autore si prende una pausa dai gialli e vola a un passo dalla vetta.
La sorpresa più intrigante della top ten, però, è Georges Simenon, perché certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano sugli scaffali. Il suo Il Grande Bob debutta al sesto posto e, anche senza Maigret, ci porta in un noir denso e inquietante, Simenon è uno di quei maestri che tanti autori contemporanei dovrebbero studiare a memoria. E per chiudere entra in classifica anche la serie a fumetti sudcoreana Solo Leveling.
“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.”
(Gianni Rodari)
Classifica libri – 10 Marzo 2025
- Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia – Beppe Severgnini
- L’antico amore Copertina – Maurizio de Giovanni
- Spera. L’autobiografia – Francesco (Jorge Mario Bergoglio)
- Tatà – Valérie Perrin
- C’era la luna – Serena Dandini
- Il Grande Bob – Georges Simenon
- Elogio dell’ignoranza e dell’errore – Gianrico Carofiglio
- Kaiju No. 8 (Vol. 13) – Naoya Matsumoto
- Solo leveling (Vol. 21) – Chugong
- La prima regina – Alessandra Selmi
In basso trovate i libri in dettaglio e altre curiosità letterarie della settimana.
Podio della classifica libri di narrativa italiana
- L’antico amore Copertina – Maurizio de Giovanni
- C’era la luna – Serena Dandini
- La prima regina – Alessandra Selmi
Podio della classifica libri di narrativa straniera
- Tatà – Valérie Perrin
- Il Grande Bob – Georges Simenon
- Il canto dei cuori ribelli – Thrity Umrigar
Podio della classifica libri di saggistica
- Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia – Beppe Severgnini
- Spera. L’autobiografia – Francesco (Jorge Mario Bergoglio)
- Elogio dell’ignoranza e dell’errore – Gianrico Carofiglio
Podio della classifica libri di narrativa per ragazzi
- Harry Potter e la pietra filosofale. Vol. 1 – J. K. Rowling
- Diario di una schiappa. Vuoto cosmico – Jeff Kinney
- Lucciole, squaletti e un po’ di pastina – Donatella Di Pietrantonio
I NatiOggi letterari della settimana
Gabriele D’Annunzio (12 marzo 1863 – 01 marzo 1938), scrittore, poeta, politico e giornalista italiano, simbolo del Decadentismo.
Dave Eggers (12 marzo 1970), scrittore, editore e saggista statunitense.
Eventi letterari della settimana
Dal 12 e 13 marzo 2025, si svolgerà il Convegno delle Stelline che si rinnova adottando una formula più partecipativa e articolata. Biblioteche e sviluppo sostenibile significa che le biblioteche non si limitano a perseguire obiettivi che garantiscano la loro sostenibilità, per certi aspetti un prerequisito, ma si propongono come agenti attivi in grado di favorire lo sviluppo sostenibile della società a ogni livello.
Dal 15 al 22 marzo 2025, a Pordenone, si svolge Dedica, Il Festival costruito attorno a una singola personalità della cultura internazionale, con l’obiettivo di offrire al pubblico l’opportunità di incontrare un grande autore e di conoscerne i percorsi intellettuali e le vicende creative e umane.
Dal 16 al 19 marzo ci sarà il settimo appuntamento con l’edizione 2025 di Tribùk, Incontri tra editori e librai, presso il Plaza Hotel di Abano Terme. Sul modello del Winter Institute americano è stato realizzato questo evento intensivo di 3 giorni in cui editori e librai da ogni parte d’Italia si confrontano appassionatamente su libri, autori, progetti editoriali.
Classifica dei libri più venduti della settimana in dettaglio
1. (1)
In classifica da 4 settimane. Stabile in prima posizione, Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia di Beppe Severgnini.
La vita umana, insegna l’induismo, si divide in quattro periodi: il primo serve per imparare, guidati da un maestro; il secondo per realizzare sé stessi; il terzo per insegnare e trasmettere la conoscenza; l’ultimo, segnato da un progressivo disinteresse verso le cose materiali, per prepararsi al congedo. Molti, oggi, non lo ammettono. Nonostante l’età, continuano a sgomitare, spingere, accumulare. Inseguono cariche, conferme, gratificazioni sociali. Non sanno rallentare, ascoltare, restituire. Con l’aiuto di una nipotina che insegna il disordine quotidiano (e mette i palloncini sul busto di Socrate), Beppe Severgnini riflette sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo attraversando. «Le cose per cui verremo ricordati – scrive – non sono le cariche che abbiamo ricoperto e i successi che abbiamo ottenuto. Sono la generosità, la lealtà, la fantasia, l’ironia. La capacità di farsi le domande giuste.» Don’t become an old bore, non diventare un vecchio barbogio: ecco l’imperativo. L’autore invita a «indossare con eleganza la propria età». Per farlo serve comprendere il potere della gentilezza, imparare dagli insuccessi, allenare la pazienza, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, che porteranno idee fresche. Serve accettare che c’è un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Non di anziani insopportabili.
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2.
Nuova entrata in seconda posizione, L’antico amore Copertina di Maurizio de Giovanni.
Ci inseguirà per tutto il tempo del romanzo. È la voce di un poeta latino del primo secolo avanti Cristo. È la voce di un condannato all’amore di una donna che l’ha straziato e continua a straziarlo rinnovando la smagliante ossessione di un desiderio inesausto. A quella voce sembrano rispondere le vicende di un giovane professore consumato dalla vita coniugale infelice, dalla vita accademica disertata dagli studenti, ma costantemente acceso dalla passione dello studio e, un giorno, dalla lama di luce che riverbera, a sorpresa, negli occhi di una studentessa. E poi ecco la quotidianità di Oxana, la devota badante moldava che si prende cura del Vecchio, e di lui, svagato e pensoso, riconosce il vento felice di una ossessione che lo sorprende, come dovesse tutto a un tratto essere lama di luce, un limpido verso latino, e amore, antico amore. Maurizio de Giovanni ci accompagna dentro tre storie parallele, dove i personaggi si rivelano figli di un solo destino, e sembrano cercarsi e riconoscersi, e infine conoscere noi.
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3. (5)
In classifica da 7 settimane. Sale in terza posizione, Spera. L’autobiografia di Francesco (Jorge Mario Bergoglio).
Per volontà di papa Francesco questo eccezionale documento avrebbe dovuto in un primo momento vedere la luce solo dopo la sua morte. Ma il nuovo Giubileo della Speranza e le esigenze del tempo lo hanno risolto a diffondere ora questa preziosa eredità. “Spera” è la prima autobiografia mai pubblicata da un papa nella storia. Un’autobiografia completa, la cui stesura ha impegnato gli ultimi sei anni, che procede dai primi del Novecento, con le radici italiane e l’avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per svilupparsi attraverso l’infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l’intero pontificato e il tempo presente. Nel raccontare con intima forza narrativa le sue memorie (non tralasciando affatto le proprie passioni), Francesco affronta senza alcuna dissolvenza anche i nodi cruciali del pontificato e sviluppa con coraggio, schiettezza e profezia i più importanti e dibattuti temi della nostra contemporaneità: guerra e pace (compresi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente), migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni. Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir emozionante e umanissimo, commovente e capace di umorismo, che rappresenta il “romanzo di una vita” e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future. Il volume è arricchito da alcune straordinarie fotografie, anche private e inedite, provenienti dalla disponibilità personale di papa Francesco.
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4. (3)
In classifica da 15 settimane. Scende in quarta posizione, Tatà di Valérie Perrin.
«Colette è rimorta, parola che non esiste da nessuna parte. Non esiste il termine rimorire».
Colette era una donna senza storia, o almeno così crede la nipote fino a quando una telefonata della polizia non la informa del suo decesso. Il fatto è che Colette, la sua unica zia, giace sepolta al cimitero già da tre anni…
Romanzo raffinato, in cui si intrecciano destini e trame palpitanti, con il quale Valérie Perrin, straordinaria narratrice delle nostre vite, firma il suo grande ritorno.
Agnès non crede alle sue orecchie quando viene a sapere del decesso della zia. Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide… In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta?
È l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo. Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo e al tifo sfegatato per la locale squadra di calcio, il FC Gueugnon.
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5. (8)
In classifica da 2 settimane. Sale in quinta posizione, C’era la luna di Serena Dandini.
«Volevamo essere avventati e liberi di sbagliare, sì, soprattutto di sbagliare». L’educazione sentimentale, politica, sessuale di un’adolescente nella seconda metà degli anni Sessanta, tra feste e proteste, risate e pianti, sogni arditi e drammatici risvegli. Un romanzo che trascina dentro la magia e il mistero della giovinezza. Roma, 1967. Sara Mei è stanca di essere una bambina. La terra di mezzo del ginnasio, su cui è appena approdata, già non le basta più. Il suo sguardo punta dritto ai piani superiori della scuola, dove ci sono le classi del liceo. Ad affascinarla è soprattutto un gruppo di ragazze spavalde, portatrici di una femminilità che ancora non conosceva: una femminilità “non” rassicurante. Una di loro ha un fratello, Saverio. È bello, colto, impegnato: impossibile non innamorarsene, anche se lui sembra sempre perso in pensieri immensi, o sospeso fra le note del suo pianoforte. Coraggiosa, piena di ironia, Sara si butta senza rete nel vortice di cambiamento che travolge la società. Passa senza sosta dal “Piper” ai cineforum, dalle prime impacciate esperienze con i maschi ai contrasti familiari, soffre e gioisce insieme alle amiche. Vive una stagione irripetibile, diverte, si diverte, sboccia. E arriva il 1969. Un anno incredibile, il 1969. Per il mondo è l’anno dello sbarco sulla luna, per Sara quello in cui si scopre grande, per una generazione, la sua, quello in cui le illusioni si sbriciolano nel fragore di una bomba. «Ci vuole una discreta tempra e tanto coraggio per fare una rivoluzione e io, per quanto mi fingessi spavalda, non mi sentivo all’altezza. Ero un po’ vigliacca e molto ignorante, ma almeno non ero più sola. Lola mi stava abbracciando e il suo profumo che sapeva di spezie orientali (mi pare si chiamasse patchouli) lentamente mi rianimava. L’amicizia è più potente dell’amore. L’amicizia guarisce e salva e ti assegna un posto nel mondo. E anche se io ero stonata come una campana non se ne sarebbe accorto nessuno perché le mie amiche avrebbero cantato in coro con me. Non c’erano più solo loro adesso, eravamo diventate noi».
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6.
Nuova entrata in sesta posizione, Il Grande Bob di Georges Simenon.
«Negli ultimi tempi aveva un modo particolare di guardarsi allo specchio dietro le bottiglie. Quando un uomo come lui comincia a scrutarsi negli specchi, mi creda, non è un buon segno». Una riflessione, questa del padrone del bistrot dove il suo amico Bob, morto da pochi giorni, andava a giocare a carte, che colpisce profondamente il dottor Charles Coindreau. Non appena ha saputo che quella di Bob non è stata una morte accidentale, come sulle prime si credeva, bensì un suicidio, ha deciso di condurre una sorta di indagine, e di interrogare chiunque l’abbia conosciuto, a cominciare dalla moglie e dall’ultima delle numerose amanti. Perché lui, come tutti, ma più di tutti gli altri, si arrovella sul motivo che ha indotto a togliersi la vita uno come Bob: sempre allegro, e allegramente sfaccendato, sempre pronto alla battuta, gran giocatore di belote e gran consumatore di «bianchini» a qualunque ora del giorno – non per caso lo avevano soprannominato il Grande Bob. Nella casa di Montmartre dove abitava insieme alla sua polposa, esuberante, forse un po’ volgare ma radiosa moglie Lulu, la porta era sempre aperta, e vi si potevano incontrare persone di ogni estrazione sociale, e «ognuno era libero di comportarsi o di parlare a suo piacimento, con la certezza di non scandalizzare nessuno». Così come nessuno si scandalizzava del fatto che Lulu accettasse i tradimenti di Bob: le bastava che lui fosse felice. Scavando nel passato dell’amico, immergendosi nei lati oscuri di un uomo che a tutti sembrava l’immagine stessa della gioia di vivere, e persino, a volte, sovrapponendosi a lui, Coindreau finirà per scoprire la verità sulla morte di Bob – ma soprattutto qualcosa su sé stesso.
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7. (4)
In classifica da 16 settimane. Sale in settima posizione, Elogio dell’ignoranza e dell’errore di Gianrico Carofiglio.
Biasimare gli errori e stigmatizzare l’ignoranza sono considerate pratiche virtuose. Necessarie. Ma le cose, forse, non stanno proprio così. Prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, Gianrico Carofiglio ci racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori. Imparando, quando è possibile, a trarne profitto. Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un’allegra celebrazione della nostra umanità. Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole, sbagliare è “fallire”. Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora più netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa. In realtà, l’errore è una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate. Così come osservare con simpatia la nostra sconfinata, enciclopedica ignoranza è spesso la premessa per non smettere di stupirsi e di gioire per le meraviglie della scienza, dell’arte, della natura.
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8.
Nuova entrata in ottava posizione, Kaiju No. 8 (Vol. 13) di Naoya Matsumoto.
Il Kaiju No. 9 è apparso a Tachikawa e Mina Ashiro è caduta in mano sua. Kafka vorrebbe andare a salvarla, ma i daikaiju sparsi in vari punti della capitale glielo impediscono. Come se non bastasse, comincia ad avvertire la presenza di un nuovo pericolo…
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9.

Nuova entrata in nona posizione, Solo leveling (Vol. 21) di Chugong.
Lo scontro tra Jinwoo e Thomas raggiunge l’acme e solo uno dei due ne uscirà intero. Però, nell’oscurità, il vero nemico sta portando avanti il suo piano di morte…
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10. (6)
In classifica da 4 settimane. Scende in decima posizione, La prima regina di Alessandra Selmi.
Nel giugno del 1868, quando per la prima volta entra nella Villa Reale di Monza, Nina è una ragazza travolta dagli eventi. Lei, una semplice sguattera, dovrà occuparsi della camera della principessa Margherita, da pochi mesi moglie dell’erede al trono d’Italia. Per Nina non è un sogno, bensì un incubo, perché presto si rende conto di essere uno strumento nelle mani altrui, una pedina in un labirinto d’intrighi. L’incontro con un anziano maggiordomo di Casa Savoia, però, le cambia la vita. Nina imparerà a leggere e a scrivere, studierà, troverà l’amore e, nel corso degli anni, la sua strada si affiancherà a quella della donna più ammirata d’Italia, la regina Margherita. Fino al giorno in cui dovrà fare una scelta difficilissima… Nel giugno del 1868, quando per la prima volta fa il suo ingresso nella Villa Reale di Monza, a Margherita sembra di vivere in un tempo sospeso. La sua intera esistenza è stata dedicata a prepararsi per quel ruolo, essere la degna e impeccabile consorte di un principe di sangue reale. Ma per suo marito Umberto è come se lei non esistesse. Il matrimonio è una finzione, il suo unico compito è procreare un erede maschio e poi scomparire all’ombra di Umberto. Eppure Margherita non ha intenzione di sacrificarsi in nome della Corona. E così sarà lei a conquistare l’amore del popolo, sarà lei ad affascinare la riottosa aristocrazia romana, sarà lei a diventare un’icona del suo tempo: la Prima Regina d’Italia. Fino a quel fatidico giorno del luglio 1900, quando tutto il suo mondo sarà stravolto in un solo attimo… Con passione e un autentico talento nel ricreare le atmosfere di un periodo affascinante della nostra Storia, l’autrice dà vita a due protagoniste indimenticabili, Nina e Margherita, due donne agli estremi opposti della scala sociale unite dalla stessa determinazione a non farsi ingabbiare dalle regole di corte, due donne diversissime che avranno il coraggio di battersi per forgiare il proprio destino.
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Fonte IBUK
(Questa classifica si riferisce alla settimana dal 24 febbraio al 2 marzo 2025)