L’uva è il frutto della vite (Vitis vinifera), che è una delle piante che venivano coltivate dall’uomo già nell’antichità, viene menzionata nella Bibbia e ritrovamenti archeologici ne testimoniano la coltivazione già dal periodo neolitico. Si tratta di un arbusto rampicante, originario dell’Asia mediorientale, ormai diffuso in coltivazione su gran parte del globo.
La vite ha un portamento rampicante, sottili fusti di legno elastico e compatto si ramificano raggiungendo la lunghezza di svariati metri, il fogliame è palmato, con margine dentellato, di colore verde chiaro e di grandi dimensioni.
I fiori appaiono in primavera riuniti in grappoli, infatti l’uva è una infruttescenza, cioè un raggruppamento di frutti, detto grappolo che è composto l raspo, o rachide, è l’asse centrale del grappolo, ramificato in racimoli e quindi in pedicelli, che portano i fiori ed in seguito i frutti, gli acini (detti anche chicchi o bacche), l’acino è a sua volta costituito dalla buccia (cuticola), dalla polpa e dai semi (vinaccioli).
Si distingue l’uva da vino, destinata appunto alla sua produzione e l’uva da tavola, destinata al consumo alimentare, sia come frutta fresca, sia secca (uva passa), infine dall’uva si estrae il succo d’uva (bevanda non alcolica) e dai semi si estrae l’olio di vinaccioli.
La differenza fra l’uva usata per fare il vino (che si può benissimo mangiare) e quella da tavola è negli acini, nella prima sono piccoli, con buccia grossa e polpa succosa, mentre nella seconda, detta anche cibaria, gli acini sono grossi, la buccia sottile, la polpa compatta con pochi semi.
Le due specie di vite più importanti per la produzione di uva sono:
la Vitis vinifera, originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale, dalla quale derivano tutti i vitigni destinati alla produzione di uva da vino e di uva da tavola
la Vitis labrusca, di importanza molto ridotta, originaria dell’America del nord, destinata marginalmente alla produzione di uva da tavola.
La varietà dell’uva è di due tipi:
Bianca, con acini di colore giallo chiaro, con o senza semi (Italia, Aledo, Gloria, Canicattì, Matilde, Regina, Moscatel, San Colombano,Vittoria);
Nera, con acini di colore rosato, viola o nero, con o senza semi (Red Globe, Rosada e uva fragola).
La pianta della vite sembra accontentarsi di qualsiasi terreno, riuscendo a svilupparsi anche in terreni sassosi e poco ricchi di sostanze nutritive, basta che il terreno sia leggere e ben drenato, e che l’acqua non ristagni; in realtà, come ben sanno gli enologi, la natura del terreno caratterizza profondamente i frutti, e di conseguenza il vino che se ne ricava. Una volta posta la vite in luogo soleggiato, generalmente questa non necessita di particolari temperature per potersi sviluppare al meglio, anche se può capitare che brinate tardive vadano a rovinarne la fioritura o i giovani frutti. In realtà questo fenomeno accade raramente, infatti sono presenti coltivazioni di vite dalla Germania settentrionale fino all’area mediterranea, con ottimi successi di coltivazione; questo avviene anche grazie al fatto che in ogni nazione vengono coltivati vitigni “autoctoni”, da secoli ibridati per meglio adattarsi al clima della zona.
L’ uva è molto ricca di zuccheri direttamente assimilabili (glucosio, levulosio, mannosio); contiene inoltre acidi organici, sali minerali (potassio, ferro, fosforo, calcio, manganese, magnesio, iodio, silicio, cloro, arsenico), vitamine A, del gruppo B e C, tannini (nella buccia), polifenoli. Occorre però ricordare che la composizione e il gusto dell’ uva variano molto secondo la zona di produzione, le condizioni climatiche e la varietà.
È indicata in caso di anemia e affaticamento, uricemia e gotta, artrite, vene varicose, iperazotemia, malattie della pelle. L’ uva ha proprietà antiossidanti e anticancro, dovute soprattutto al contenuto di polifenoli e di resveratrolo, presente nella buccia dell’ uva nera; ha inoltre proprietà antivirali, grazie al contenuto di acido tannico e di fenolo, in grado di contrastare il virus dell’herpes simplex (applicazioni di succo d’ uva o di mosto sulle labbra affette da herpes ne velocizzano la guarigione).
L’ uva Risulta anche particolarmente utile in caso di stitichezza.
Gli acini ridotti in puré, applicati sulla pelle di viso e collo, hanno un’azione astringente e rivitalizzante.
Chi soffre di disturbi digestivi, dovrebbe mangiare gli acini d’ uva senza buccia e semi. Deve essere consumata con moderazione in caso di diabete e obesità.
Il periodo di raccolta dell’uva va da fine di luglio a ottobre, ma alcuni tipi d’uva si conservano bene anche fino a Natale.
2 commenti
Eccomi di nuovo, a godermi le splendide foto che hai messo. Una rappresentazione viva e colorata dell’autunno nel quale stiamo per entrare.
Ciao Ambra ben tornata … e si stiamo entrando finalmente in autunno, forse perché qui da me è mite, ma io lo adoro