Il privilegio di essere guru è un libro scritto da Lorenzo Licalzi, edito da Fazi e pubblicato nel 2004, genere narrativa.
“Anche per chi naviga da una vita arriva un’età in cui deve sbarcare.”
Andrea fa l’infermiere all’Ospedale di Genova. Sala gessi. Ama il suo lavoro. Ha una bella casa, dei genitori che non va a trovare spesso. Quanto meno, non così spesso come le visite quotidiane da Ditasudicie, il venditore ambulante di panini e simili da cui sfila un campionario di umanità vario tanto quanto il numero imprecisato di panini che Ditasudicie sa confezionare. Ma il vero lavoro di Andrea è un altro: conquistare donne. Andrea è un conquistatore seriale.
“Ogni uomo è cacciatore, magari non spara, ma la mira la prende lo stesso.”
Un simpatico e presuntuoso dongiovanni che impiega tutte le energie e ogni minuto libero dal lavoro di infermiere per conquistare più donne possibili. Andrea Zanardi ha i suoi territori di caccia e i suoi infallibili sistemi: si aggira per il mercato con la calcolata goffagine di un single imbranato, abile a intenerire i cuori di floride casalinghe prodighe di consigli sulla spesa; è un entusiasta no global quando si tratta di sedurre una fotografa free lance durante gli scontri del G8 di Genova. L’impresa più ardua di Andrea inizia il giorno in cui incontra Maria, fanatica di prodotti biodinamici e cultrice di filosofie orientali: dovrà abbracciare alberi zeppi di resina per far sentire loro il suo amore e partecipare a una tre-giorni meditativa con un guru.
“Non è che fosse uno tanto di compagnia, recitava quasi sempre mantra o non so che cosa, e di notte russava. Una sera gli ho detto: «Maestro di notte russi e non mi fai dormire», e lui mi ha scritto che non russava ma recitava mantra notturni; invece secondo me russava perché quando una volta gli ho tappato il naso mentre recitava ‘sti mantra notturni, lui ha smesso subito di recitarli, poi però ha ripreso.”
Ancora una volta Licalzi non mi ha deluso, mi ha tenuto buona compagnia con questo frizzante,simpatico e lungo racconto sostenuto da un ritmo molto alto, nonostante la scelta di utilizzare periodi lunghi e parecchie parentesi che si aprono e si chiudono più o meno esplicitamente, la prima metà esilarante, la seconda metà forse un po’ forzata, ma ne vale comunque la pena.
I
Mi chiamo Andrea Zanardi e sono nato lo stesso giorno mese anno di Tom Cruise. Le differenze tra di noi sono sostanzialmente tre, trascurabili: lui vive a Los Angeles io a Genova, lui fa l’attore io l’infermiere, lui ha sposato Nicole Kidman e io no, ed è questa l’unica cosa che gli invidio, per il resto piacciamo alle donne tanto uguale… be’, insomma, quasi, ma solo perché lui è Tom Cruise, se fosse un infermiere come me non ci sarebbe partita, e se per caso Nicole Kidman fosse nata a Genova e lavorasse al «San Martino», come ausiliaria, poniamo, tra me e lui avrebbe scelto me, matematico.
Nicole Kidman è un archetipo, l’archetipo della donna lunare e io ho un debole per gli archetipi, infatti mi piace anche l’altro, quello della donna solare, formosa, tutta curve, e con un seno esplosivo. In ogni caso sono convinto che Nicole prima o poi sarà mia, ora che Tom l’ha lasciata. Se viene a Genova il modo di conoscerla lo trovo di sicuro, e poi tempo al tempo. Quella donna ha un segreto che non ha ancora scoperto nessuno, nemmeno Tom, nemmeno lei, forse, e io lo scoprirò, un giorno. Scherzo, naturalmente, è impossibile che Nicole Kidman venga a Genova.
Non vorrei passare per un presuntuoso ma esercito un certo fascino sulle donne. Eppure non sono poi tutta questa bellezza, sono passabile, diciamo, intrigante, forse, ma niente di più. L’esperienza, d’accordo, la tecnica sopraffina che ho perfezionato negli anni, ma anche l’esperienza non basta a giustificare l’interesse che spesso suscito nelle donne. All’inizio magari no, mi serve qualche ora, talvolta qualche giorno, raramente addirittura qualche settimana di duro lavoro, ma poi lo sento che in loro scatta qualcosa, che incominciano a guardarmi con occhi diversi.