Emma è un romanzo della scrittrice britannica Jane Austen, pubblicato per la prima volta nel 1815. Tema fondamentale del romanzo è il fraintendimento in amore. La protagonista Emma Woodhouse è descritta nel paragrafo di apertura del libro come bella, intelligente e ricca. Prima di iniziare a scrivere il libro, la Austen scriverà: “Sto per descrivere un’eroina che non potrà piacere a nessuno, fuorché a me stessa”.
“Che io sia affascinante non basta per indurmi al matrimonio; bisogna che, a mia volta, trovi affascinanti altre persone… o almeno una.”
Emma è il primo personaggio della Austen a non avere problemi economici, e per questo, come Emma stessa dice ad Harriet, non ha nessuna intenzione di pensare al matrimonio. Questa è la differenza fondamentale rispetto alle altre opere della scrittrice, in cui il matrimonio è il tema principale. Emma, inoltre, rispetto ad altri personaggi della scrittrice, è stranamente immune dall’amore romantico e dal desiderio. Il romanzo ricorda inoltre il genere di romanzo molto frequente nel settecento, denominato Quixotic Novel, in cui il personaggio principale, molto spesso una giovane donna, ha una visione di ciò che la circonda che non corrisponde in pieno alla realtà e viene solitamente redenta dall’eroe maschile.
È la storia di Emma Woodhouse, affascinante figura di donna che ha ispirato il film di successo. Ereditiera bella e un po’ viziata, giovane e sola, narcisista e intelligente, Emma, pur ritenendo di non doversi sposare, trascorre il suo tempo cercando di combinare matrimoni tra amici e conoscenti. In questo scenario, solo apparentemente tradizionale, si innesta una serie di fraintendimenti tra la protagonista e gli altri personaggi, quasi una “commedia degli equivoci” che costituisce il motore principale dell’intreccio. L’eroina austeniana scambia la realtà con la propria immaginazione manifestando, quasi fosse un don Chisciotte al femminile, una moderna difficoltà comunicativa con gli altri. Alla fine, Emma si rivela una satira divertente e spietata di ogni pretesa di razionalità assoluta.
Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un buon carattere, sembrava riunire in sé alcune delle migliori benedizioni dell’esistenza, ed era al mondo da quasi ventun anni con pochissimo ad affliggerla o contrariarla. Era la minore delle due figlie di un padre molto affettuoso e indulgente, ed era diventata, a seguito del matrimonio della sorella, padrona della casa paterna a un’età molto precoce.
La madre era morta da troppo tempo perché lei avesse più di un vago ricordo delle sue carezze, e il suo posto era stato preso da una istitutrice, una donna eccellente, il cui affetto era stato praticamente quello di una madre.
Per sedici anni Miss Taylor era stata con la famiglia Woodhouse, più come amica che come istitutrice, molto affezionata a entrambe le figlie, ma in particolare a Emma. Tra loro c’era più di un’intimità tra sorelle. Anche prima che Miss Taylor cessasse di ricoprire l’incarico ufficiale di istitutrice, la mitezza del suo carattere non gli aveva permesso di imporre alcuna restrizione, e ora che anche l’ombra dell’autorità era da tempo svanita, vivevano insieme come amiche, amiche con un forte affetto reciproco, ed Emma faceva solo ciò che voleva; aveva un’alta stima del giudizio di Miss Taylor, ma agiva principalmente a modo suo.
In effetti, il vero lato negativo della situazione di Emma era la possibilità di fare un po’ troppo a modo suo, e un’inclinazione a pensare un po’ troppo bene di se stessa; erano questi gli svantaggi che minacciavano di turbare le sue molte gioie. Il rischio, tuttavia, era per il momento talmente impercettibile che quei difetti non potevano essere in nessun modo ritenuti una sfortuna per lei.
Arrivò una pena, una pena lieve, ma non sotto forma di una qualche sgradevole presa di coscienza. Miss Taylor si sposò. Fu la perdita di Miss Taylor la prima fonte di dolore. Fu il giorno delle nozze di questa amica tanto amata che Emma si sentì per la prima volta afflitta con una qualche continuità. Una volta finita la festa di nozze e andati via gli invitati, lei e il padre si ritrovarono a pranzare da soli, senza nessuna prospettiva di una terza persona che rallegrasse la lunga serata.
Consiglio la traduzione di Giuseppe Ierolli, disponibile in ebook (formato PDF), oppure in formato cartaceo che trovare nel link sotto:
http://www.jausten.it/jarce.html
Nel 1996 dal romanzo è stato tratto l’omonimo film con la regia di Douglas McGrath e con protagonisti Gwyneth Paltrow, Jeremy Northam e Ewan McGregor. Particolarità di questo film è che per impersonare Mrs Bates e Miss Bates sono state scelte Phyllida Law e Sophie Thompson che sono realmente madre e figlia.
Nel 2009 è stata realizzata la miniserie britannica “Emma” con Romola Garai e Jonny Lee Miller.
Mentre nel 2020 è uscito il nuovo film diretto da Autumn de Wilde, con Anya Taylor-Joy e Bill Nighy.
1 commento
E’ uno dei libri della Austen che vorrei leggere. Non sapevo avessero fatto anche il film…buono a sapersi!