Giampilieri, Scaletta Zanclea e Altolia sono solo delle piccole frazioni del messinese e sono state abbandonate da anni al loro destino.
Morti, dispersi, feriti, case distrutte, famiglie distrutte, l’ennesima tragedia italiana legata al dissesto idrogeologico e alla mancata messa in sicurezza di un territorio notoriamente a rischio frane e smottamenti appena arrivano le piogge, ma queste tragedie possono essere evitate?
Le cause sono sia un’urbanizzazione disordinata e aggressiva che ha stravolto gli equilibri idrogeologici e violentato il territorio, sia la mancanze di adeguate azioni di tutela del reticolo idrologico e della copertura boschiva devastata dagli incendi, ma anche la mancanza della manutenzione ordinaria, come la pulizia di canali, fiumi e tombini.
Dicono che non c’erano i fondi per intervenire dal primo segnale già avvenuto due anni fa, ma alcuni si chiedono se i soldi immobilizzati per l’inutile e dannoso Ponte sullo Stretto possano essere meglio impiegati per risanare il territorio e ricostruirne la naturalità, come ha anche precisato il Presidente della Repubblica, Napolitano : “O c’è un piano serio che piuttosto che in opere faraoniche investa sulla sicurezza in questo paese o si potranno avere altre sciagure”.
Bisogna fermare la scellerata urbanizzazione considerando anche l’elevato rischio sismico del territorio.
Un pensiero rivolto alle vittime di questa tragedia.