Brida è un romanzo di Paulo Coelho, pubblicato nel 1990 e nuovamente nel 2008. Tratta dei temi cari all’autore come la Grande Madre, le tradizioni cristiane ed esoteriche e il loro percorso di iniziazione.
“Voglio apprendere la magia,” disse la giovane.
Il Mago la squadrò: jeans scoloriti, maglietta e… quell’aria di sfida che le persone
timide sono solite assumere anche quando non dovrebbero. ‘Avrò il doppio dei suoi
anni,’ pensò. Eppure, malgrado ciò, sapeva di trovarsi di fronte all’Altra Parte di sé.
Brida O’Fern è una donna che in un caffè di Lourdes racconta con umiltà all’autore la sua personale esperienza di ricerca spirituale, chiedendosi se chi ascolterà la sua esperienza, potrà trarne realmente un aiuto poiché per raggiungere la conoscenza è necessario sperimentare personalmente e ogni esperienza sarà unica,diversa da tutte le altre, proprio come la “leggenda personale” de “L’alchimista”.
“Il mio nome è Brida,” continuò la ragazza. “Mi scuso per non essermi presentata.
Ho atteso a lungo questo momento, e sono più ansiosa di quanto pensassi.”
“Perché vuoi apprendere i segreti della magia?” le domandò lui.
“Per trovare una risposta ad alcune domande riguardo alla mia vita. Per conoscere i
poteri occulti. E, magari, per viaggiare nel passato e nel futuro.”
La storia inizia in Irlanda nell’agosto dell’83 per terminare nel marzo del 1984. Brida (nome che richiama la festa della Candelora,molto importante nel culto della Grande Madre) è una giovane ragazza che ricerca una strada,la sua personale strada attraverso la magia e il mondo del misticismo.Desidera conoscere la magia, non per egoismo ma per sete di conoscenza.
Incontra varie personalità che la accompagnano nel suo “percorso” che lei considera maestri di vita: un iniziatore uomo, il mago di Folk portatore della tradizione del Sole e una donna simbolicamente chiamata Wicca portatrice della conoscenza legata alla tradizione della Luna, tipica delle streghe.
Quello che Brida si trova a vivere è la lotta tra quello in cui crede e cerca e la palpabile e tangibile realtà di tutti giorni.
Brida in questo cammino, che descrive tecniche RAM vere legate all’esoterismo e sperimentate dall’autore stesso, si troverà a confrontarsi con paura, desiderio, scelte di vita.
“E come posso sapere chi è la mia Altra Parte?”
“Correndo dei rischi, ma non cessando mai di cercare l’Amore.”
Brida e tutti gli altri personaggi del libro, come tutti gli esseri umani cercano l’altra vera metà di sè, l’amore incondizionato,quello che Dio e il fato ha destinato per ognuno in ogni vita,ma la realtà si rivela in tutta la sua complessità anche in questa intensa ricerca.Questo libro narra della strada, del percorso che porta al traguardo e di quello che da ogni esperienza si può imparare che sia positiva o negativa.
Il
finale è inaspettato….
Prologo
Trascorrevamo tutte le sere in un caffè di Lourdes. Io, un pellegrino del Sacro Cammino di Roma, che avrebbe dovuto marciare per giorni alla ricerca del proprio Dono. Lei, Brida O’Fern, che controllava una parte di questo percorso.
Una sera, decisi di domandarle se avesse provato un’emozione davvero forte alla vista di una certa abbazia, una tappa di quel sentiero a forma di stella che gli iniziati percorrono nei Pirenei.
“Non sono mai stata lassù,” rispose lei.
Ne fui sorpreso. In fin dei conti, Brida possedeva già un Dono.
“Tutte le strade conducono a Roma,” aggiunse, adottando un vecchio proverbio: intendeva dirmi che i Doni potevano essere risvegliati in qualsiasi luogo. “Io ho compiuto il mio Cammino di Roma in Irlanda.”
Nei nostri incontri successivi, mi narrò la storia della sua ricerca. Al termine del racconto, le domandai se un giorno avrei potuto scrivere ciò che avevo udito.
In un primo momento, si disse d’accordo. Tuttavia ogni volta che ci incontravamo frapponeva un ostacolo. Mi chiese di cambiare i nomi delle persone coinvolte, di indicarle a quale tipo di lettore sarebbe stato rivolto il libro, e come avrebbero reagito le varie persone.
“È qualcosa che non posso sapere,” risposi. “Comunque, non credo che sia questo il motivo per cui stai creando tanti problemi.”
“Hai ragione,” disse lei. “In realtà, è perché penso che sia un’esperienza molto particolare. Non so se le persone potranno trarne un qualche profitto.”Questo è un rischio che ora corriamo insieme, Brida.
Un testo anonimo della Tradizione afferma che, nel corso della propria esistenza, ogni essere umano può adottare due atteggiamenti: Costruire o Piantare. I costruttori possono dilungarsi per anni nei loro compiti, ma arriva un giorno in cui terminano la propria opera. A quel punto si fermano, e il loro spazio risulta limitato dalle pareti che hanno eretto. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato.
Poi ci sono quelli che piantano: talvolta soffrono per le tempeste e le stagioni, e raramente riposano. Ma al contrario di un edificio, il giardino non smette mai di svilupparsi. Esso richiede l’attenzione continua del giardiniere ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere una grande avventura.
I giardinieri sapranno sempre riconoscersi l’un l’altro, perché nella storia di ogni pianta c’è la crescita della Terra intera.