Qualche tempo fa ho avuto la fortuna di imbattermi in un scrittore emergente, spulciando il suo sito ho scoperto questa poesia che dipinge alla perfezione cosa io sono oggi.
Io sono un grillo…
Io sono un grillo
e vivo con un filo d’erba,
salto nel mio metro quadrato
e sono tranquillo.
Per realizzarsi
attraversa gli oceani la balena,
sorvola i continenti la rondine,
striscia interi deserti la biscia,
Io no.
I grandi spazi non mi attraggono,
mi basta il mio fazzoletto di terra,
il mio spicchio di cielo
e non godo perché mi accontento,
ma perché
di ogni foglia faccio foresta.
di ogni sassolino montagna.
Estraggo dal poco il tanto che cela,
il segreto nascosto invisibile ai più,
non saltello mai come mio cugino canguro,
ma quanta fatica costa a lui la vita!
Io invece
con una goccia di rugiada mi disseto,
con un chicco di riso mi sazio,
con un soffio di vento mi vesto,
e poi solo con la mia arte
il mio canto gratuito
ai miei noti orizzonti.
Non mi morde
l’inquietudine del viaggio,
non mi brucia
il desiderio di esotici paesi,
non mi affligge l’ansia
di ascoltare lingue sconosciute.
Le risposte sono tutte qua,
le domande chissà.
Tratto da “Il giorno che vidi il tuo volto” di Simone Piazzesi.
Contiene 45 poesie scritte nel corso di più di dieci anni.
I testi non sono esposti in ordine cronologico ma in capitolo tematici: l’amore, la natura, la serenità esistenziale, le “perturbazioni” dell’animo.
Proprio a causa del lungo arco temporale che coprono, le poesie mostrano una chiara eterogeneità stilistica in cui si può riscontrare l’evoluzione poetica: dai componimenti più lunghi, articolati, quasi prosastici degli anni ’90, a quelli concisi e sintetici di oggi, forse influenzati dalla scoperta degli Haiku giapponesi.
Il libro è impreziosito da un’introduzione del poeta-filosofo Roberto Carifi che ha dato un’originale e affascinante lettura Zen delle poesie.
Il giorno che vidi il tuo volto si chiude con una raccolta di aforismi che, nel corso di questi anni, l’autore ha “pensato” e poi fissato in forma scritta.