Utente sconosciuto è un romanzo thriller scritto da Michael Connelly e pubblicato nel 2002. Il protagonista è Henry Pierce, un uomo comune che diventa un’investigatore, alla ricerca di Lilly, e alle prese con il progetto Proteus.
“La voce al telefono era un sommesso sussurro, ma aveva un tono deciso, quasi intransigente.
Henry Pierce disse all’uomo che aveva sbagliato numero. Ma questi insistette.
«Dov’è Lilly?» chiese.
«Non lo so. Non la conosco» rispose Pierce.
«Questo è il suo numero. È scritto sul sito.»
«No. Le ho detto che ha sbagliato. Qui non c’è nessuna Lilly. E non so di che sito stia parlando.»
Lo sconosciuto riattaccò senza replicare. Pierce riattaccò a sua volta, seccato. Aveva inserito il telefono appena quindici minuti prima e aveva già ricevuto due chiamate per una certa Lilly.”
Henry Pierce è un giovane scienziato, partner di una società all’avanguardia che si occupa di biotecnologie. Ha appena cambiato casa, nella speranza che un trasferimento lo aiutasse a rimettere ordine nella sua vita, lasciandosi alle spalle una storia d’amore finita male. Ma non poteva sapere che quel trasloco avrebbe innescato un meccanismo perverso e tragico.
Stranamente, infatti, la segreteria telefonica appena istallata inizia a lampeggiare di insistenti messaggi per una misteriosa Lilly, che, tra l’altro, sembra essere nei guai fino al collo. Improvvisamente i pensieri di Henry trovano una nuova direzione. Pian piano la sua curiosità si accende e finisce per sconfinare nell’ossessione. Come d’istinto si abbandona a un’indagine personale per ritrovare quella donna, addentrandosi in un mondo che non gli appartiene, fatto di sesso via Internet e identità segrete. Ma quando si rende conto di essersi spinto troppo oltre è ormai tardi. Perché talvolta il prezzo della verità può essere davvero troppo alto.
“La scala era immersa nel buio; il ragazzo aveva paura. Voltandosi a guardare verso la strada alle sue spalle, vide la macchina che aspettava.”
In “Utente sconosciuto”, come lo stesso Connelly ha spiegato che ha voluto affrontare un nuovo tipo di giallo: quello della tecnologia. Una tecnologia sempre più invasiva, capace di cambiare radicalmente le nostre vite. E questo romanzo ne è l’esempio, anche se estremizzato. I pericoli in questo nuovo Connelly non sono più soltanto sulle strade di Los Angeles. Perché la paura corre anche sul filo…
“Ritentò, ma niente da fare. Frustrato, attraversò la camera da letto per andare sul terrazzo. La brezza era forte e pungente. Le luci della ruota panoramica erano ancora accese, nonostante il luna park avesse chiuso a mezzanotte. Richiamò di nuovo, tenendo la cornetta all’orecchio. Questa volta la linea era libera …”
Le opere di Connelly si contraddistinguono per la semplicità della prosa. Frasi brevi. Dirette. Senza orpelli. In questo romanzo è apprezzabile l’assenza dei “pensieri” del protagonista. Anche nei momenti difficili, come quello del pestaggio, Connelly non ci distrae con monologhi interiori sull’imminente fine. C’è solo la nuda descrizione dell’azione. Qui si ritrova il giornalista di cronaca nera, l’anima che rende Connelly una delle rare, granitiche voci del noir moderno.
Recensione di Sam Stoner