La festa dei lavoratori oggi in Italia è solo il concertone a piazza San Giovanni?
Molti negozi commerciali oggi sono aperti per tutta la mattina, è giusto? Sono essenziali?
Il 1° Maggio nasce come momento di lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né tanto meno sociali, per affermare i propri diritti, per raggiungere obiettivi, per migliorare la propria condizione.
“Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire” fu la parola d’ordine, coniata in Australia nel 1855, e condivisa da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento.
Si aprì così la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo Maggio, appunto, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza. La storia del primo Maggio rappresenta, oggi, il segno delle trasformazioni che hanno caratterizzato i flussi politici e sociali all’interno del movimento operaio dalla fine del secolo scorso in poi.
Il mio pensiero va a tutti quelli che hanno sacrificato la loro vita per i diritti di ogni lavoratore, a quei lavoratori che oggi lavorano in tutti i settori essenziali e a chi non ha niente da festeggiare perché il lavoro non lo ha.