La mummia è un romanzo scritto da Anne Rice, fa parte del genere fantasy e gotico, fu pubblicato nel 1989. Dopo aver bevuto un elisir di lunga vita, il grande Ramses è diventato Ramses il dannato, costretto a errare per il mondo in preda ad appetiti insaziabili, eternamente sospeso fra il passato e il presente.
“Per un istante i flash delle macchine fotografiche lo accecarono. Se almeno fosse stato possibile mandare via i fotografi… Erano mesi, ormai, che li aveva alle costole: da quando su quelle colline brulle a sud del Cairo erano stati rinvenuti i primi manufatti. Era come se anche loro lo avessero intuito. Stava per accadere qualcosa.”
1914. L’egittologo Lawrence muore, avvelenato dal nipote Henry, proprio dopo avere scoperto la tomba di Ramses II il Dannato, faraone egizio vissuto molti millenni prima. Il sarcofago e la mummia del faraone finiscono nella casa londinese di Lawrence, dove vive la figlia ventenne Julie. Oltre a sarcofago e mummia, giungono lì anche degli antichi scritti di Ramses, tradotti da Lawrence, nei quali sosteneva di essere il faraone Ramses I, sopravvissuto alla morte dopo aver bevuto un elisir di lunga vita, il grande Ramses è diventato Ramses il dannato, costretto a errare per il mondo in preda ad appetiti insaziabili, eternamente sospeso fra il passato e il presente. Il faraone si ritrova così nella Londra dell’Ottocento e assume i panni del dottor Ramsey, esperto di egittologia, diventando amante di una donna ricchissima. Ma il cuore e il corpo lo riportano al suo vero grande amore, alla leggendaria Cleopatra. Ossessionato dal suo ricordo e spinto da un desiderio immutato attraverso i secoli, Ramses è disposto a fare qualsiasi cosa per riaverla, anche a spingersi al di là dell’orrore…
“Ogni mummia era un mistero. Ogni forma disseccata e preservata costituiva un’agghiacciante immagine della vita in morte. E ogni volta che posava lo sguardo su uno di quegli antichi morti egizi, Lawrence veniva scosso da un brivido.”
Le recensioni sono molto contrastanti, non vi è via di mezzo, o si ama o si odia, una storia d’amore ed erotismo arricchita dal genere fantastico che si legge con facilità fino alla fine, un continuo crescendo di avventure e misteri che si intrecciano, avvinghiando il lettore alle pagine e immergendolo in una storia che merita di essere letta dagli amanti del genere, ma di certo non bisogna aspettarsi un romanzo d’avventura.
Dopo tanti anni, Lawrence Stratford era alle soglie di una scoperta eccezionale.
E così erano tutti là, con le macchine fotografiche e i flash fumanti. Gli fecero quasi perdere l’equilibrio quando s’infilò nello stretto passaggio appena sbozzato per vedere da vicino le lettere incise sulla porta di marmo, ancora per metà coperta.
Il crepuscolo d’un tratto si fece più buio. Riusciva a vedere le lettere ma non a distinguerle.
«Samir!» gridò. «Ho bisogno di luce.»
«Va bene, Lawrence.» Subito alle sue spalle sfolgorò la luce della torcia e, non appena la lastra di pietra fu colpita dal fascio di luce dorata, si rese perfettamente visibile. Sì, geroglifici, incisi in profondità su marmo italiano e splendidamente dorati. Non aveva mai visto nulla di simile.
Avvertì sulla propria mano il tocco caldo e setoso di quella di Samir, che aveva cominciato a tradurre ad alta voce: «’Predatori di morti, guardatevi da questa tomba se non volete svegliare il suo occupante, perché la sua collera è incontenibile. Il mio nome è Ramses il Dannato’.»