La ragazza di polvere è un romanzo di Michael Connelly, uscito nel 2005, con protagonista il detective Harry Bosch.
“Sheree Riley era una detective che si occupava di crimini sessuali. Bosch aveva lavorato con lei di tanto in tanto, ma non avevano mai legato. Quando sesso e omicidio si intrecciavano, i casi di solito erano così brutali e complessi che non rimaneva molto psazio per dedicarsi ad altro che al lavoro. Bosch non sapeva che fosse sul punto di andare in pensione.”
Il detective Hieronymus (Harry) Bosch, protagonista di molti dei romanzi dello scrittore californiano Michael Connelly, vive nella caotica e violenta Los Angeles; agente capace ma dal carattere difficile, piccolo orfano, reduce dal Vietnam, un passato di eccessi (fumo e alcol), un matrimonio fallito, una casa semidistrutta da un terremoto, ne fanno un elemento importante per le indagini più complesse, ma “scomodo” per i superiori che subiscono pressioni politiche e d’immagine alle quali l’ormai cinquantenne detective non si è mai piegato: anzi, proprio in questa storia Bosch rientra in servizio dopo alcuni anni di lontananza dalla polizia.
Harry Bosch rientra in servizio dopo tre anni di congedo forzato e viene assegnato alla squadra che si occupa di risolvere quelli che vengono chiamati i cold case (Casi irrisolti), quelli che lui chiama “le voci dimenticate”. All’unità speciale è assegnata anche la vecchia partner di Bosch, Kizmin Rider.
Il primo caso da risolvere riguarda Rebecca Verloren,una ragazza di sedici anni, uccisa a colpi di pistola nel 1988, ben 17 anni, e ritrovata in un bosco sulle colline di Chatsworth, il cui assassino non è mai stato scoperto.
Le nuove tecnologie permettono di raggiungere risultati un tempo impensabili e quello che viene in aiuto alla squadra è un cold hit, un riscontro dato dal DNA ottenuto da un brandello di pelle rimasto incastrato nella pistola rinvenuta accanto al cadavere apre una pista che porta Bosch direttamente al presunto colpevole, un uomo con piccoli precedenti penali, all’epoca coinvolto con una banda di skinhead. Ma l’uomo viene misteriosamente ucciso e i giochi si riaprono. Con il procedere dell’indagine, Bosch si rende conto che la morte di Rebecca è ancora una ferita aperta, e che le resistenze più forti alla soluzione del caso provengono dall’interno della polizia. E a questo punto non può fare a meno di chiedersi se questo suo primo incarico non gli sia stato assegnato apposta, perché diventi anche l’ultimo.
Il mio amore per questo autore, non mi permette di fare un analisi lucida, ma devo ammettere che il libro è effettivamente un po’ lento ma si riprende alla grande nel finale.
Secondo la recensione di thrillercafe e loro si che se ne intendono, una tirata d’orecchio va invece per la Piemme, che spara un titolo che col romanzo non c’entra niente e pare essere stato scelto unicamente per fare il paio con il precedente La bionda di cemento, il titolo originale è The closers, che fa riferimento al baseball dove il closer è il lanciatore che entra in condizioni estreme per cercare di salvare la partita.