Avvocato di difesa è un romanzo legal thriller di Michael Connelly, primo romanzo con protagonista l’avvocato Mickey Haller, pubblicato nel 2005.
“Non c’è cliente più angosciante di un cliente innocente
J. MICHAEL HALLER, avvocato difensore penalista.
Los Angeles, 1962”
Mickey Haller ha passato tutta la sua vita professionale con il terrore di non riconoscere l’innocenza quando se la fosse trovata di fronte. Haller è un avvocato di Los Angeles che prepara i suoi casi dal sedile posteriore della Lincoln a nolo, mentre si sposta da un tribunale all’altro per difendere piccoli criminali di ogni tipo.
Truffatori, spacciatori, magnaccia, prostitute. Un intero repertorio di squattrinati che gli garantiscono solo la sopravvivenza.
Quando un playboy di Beverly Hills, accusato di aver aggredito una donna rimorchiata in un bar, lo incarica della sua difesa, Haller ha l’impressione di toccare il cielo con un dito. Finalmente un cliente pieno di soldi, che potrà risolvere la sua situazione finanziaria. E in più l’uomo ha tutta l’aria di non aver commesso il fatto. Ma il giorno in cui Raul Levin, un investigatore privato che lavora a stretto contatto con lui, viene trovato ucciso, Haller scopre che la sua ossessione per l’innocenza l’ha condotto a scontrarsi con un abisso di malvagità.
Un gorgo pericoloso, da cui potrà salvarsi soltanto ricorrendo a tutte le sue armi, in una ricerca mozzafiato della verità.
Questa volta Connelly ci porta un punto di vista diverso, non più il poliziotto a caccia di cattivi, ma l’avvocato difensore che li difende e cerca di evitare loro il carcere nonostante sia consapevole della loro colpevolezza, argomento molto controverso.
“Mi affrettai all’uscita. Odio essere rinchiuso. Presumo sia perché la linea di confine a volte sembra impercettibile. Il confine tra l’avvocato e il criminale. A volte non so da quale parte delle sbarre mettermi. Mi sembra sempre un miracolo riuscire ad andarmene dalla parte da cui sono entrato.”
Le recensioni parlano di un romanzo scorrevole e avvincente, personaggi ben delineati, geniali trovate investigative ed una trama sorprendente che ha conquistato sia i fans di Michael Connelly che quelli che si sono accostati per la prima volta a questo grande maestro del thriller. Non resta che leggerlo.
PARTE PRIMA
ISTRUTTORIA PRELIMINARE
1Lunedì 7 marzo
In tutta la contea di Los Angeles non si respira aria più pura e cristallina di quella che proviene dal deserto di Mojave nelle mattinate di fine inverno. È la brezza che porta con sé il profumo della promessa. Quando comincia ad alzarsi e sono in ufficio mi piace lasciare una finestra aperta. Sono poche le persone al corrente di questa mia abitudine e una di queste è Fernando Valenzuela. Il garante, non il giocatore di baseball. Mi chiamò mentre stavo arrivando a Lancaster per un’udienza fissata alle nove. Probabilmente riconobbe il sibilo del vento in sottofondo nel cellulare.
«Mick,» mi disse «stai andando a nord?»
«Indovinato» risposi rialzando il finestrino per sentirlo meglio. «Trovato qualcosa?»
«Sì, credo di sì. Ho un pesce grosso per le mani. Però la prima comparizione è alle undici. Ce la fai a rientrare in tempo?»
L’ufficio di Valenzuela è al pianoterra su Van Nuys Boulevard, a due passi dal centro civico dove hanno sede due palazzi di giustizia e le carceri di Van Nuys. Lui si definisce “Garante delle Cauzioni per la Libertà”. Il suo numero di telefono, una scritta al neon, in rosso, sul tetto del palazzo del suo ufficio, si riesce a leggere dall’ala di sicurezza al terzo piano del carcere. Lo stesso numero è inciso sull’intonaco dei muri vicino ai telefoni pubblici di tutti i reparti del carcere.
Il suo nome è inciso in maniera altrettanto indelebile nell’elenco dei destinatari dei miei regali natalizi. Quelli che a fine anno ricevono un barattolo di noccioline salate. Una confezione regalo di noccioline miste Planters. Tutte ben confezionate, con tanto di nastro e fiocco. Dentro però non ci sono noccioline. Solo soldi. Nella lista figurano i nomi di diversi garanti. Le noccioline che tolgo dai barattoli le metto in un contenitore Tupperware e mi durano fino a primavera. Dopo l’ultimo divorzio, capita che possano costituire tutta la mia cena.
Per rispondere alla domanda di Valenzuela dovevo ripercorrere la successione delle cause in calendario. Il mio cliente si chiamava Harold Casey.