L’incontro ravvicinato è per le 23:28 (ora italiana) di martedì 8 novembre, ma resterà brillante ancora per due o tre giorni e visibile anche con telescopi amatoriali, la distanza minima dalla Terra è stata calcolata per le 00:28 di mercoledì 9 novembre. Per gli astronomi è come un grosso pacco dono recapitato a domicilio dal cielo, permetterà infatti di raccogliere molte informazioni utili su questo corpo celeste, che altrimenti dovrebbero essere recuperate con vere e proprie missioni spaziali.
Gli appassionati potranno vederlo fino a venerdì, il Planetario di Roma ha organizzato una serata speciale, anche il web si mobilita.
Il «2005 Yu 55» è stato scoperto nel 2005, il 28 dicembre, da RobertMcMillan, dallo Steward Observatory dell’Università dell’Arizona (Usa), partecipando al programma di sorveglianza dei pianetini che arrivano nelle nostre vicinanze, lo Spacewatch Program. Mentre volava verso di noi veniva puntato su di esso il più grande radiotelescopio del mondo, 300 metri di diametro, adagiato tra le montagne di Arecibo, in Costarica.
Sappiamo che ha un diametro di 400 metri, una forma quasi sferica ed è un oggetto scurissimo che ruota lentamente su se stesso in circa 20 ore, poco meno della Terra. Un corpo celeste di queste dimensioni non transita di frequente tanto vicino. L’ultima volta accadde nel 1976 e la prossima occasione sarà nel 2028. Ecco perché gli astronomi si sono mobilitati per indagarne le caratteristiche e raccogliere informazioni preziose. L’interesse è duplice. Prima di tutto questi corpi sono considerati dei relitti delle nostre origini, quando il sistema solare si formava plasmando i pianeti. Sono quindi testimoni molto utili per capire quelle remote epoche. Il secondo motivo è che ci sono 1.264 corpi celesti considerati «potenzialmente rischiosi » per il nostro pianeta perché le loro orbite solcano il nostro spazio.
Tutti col naso all’insù!
2 commenti
Il prossimo asteroide di grandi dimensioni da monitorare passerà nel 2028; salvo imprevisti.
Salutoni a presto.
Affascinante e misterioso! Affascinante perché lo è tutto quello che viene dal cielo e misterioso perché potrebbe svelare il nostro passato più remoto avvolto appunto nella nebbia del mistero.