Alle 1.12 della notte, mentre dormivano (o almeno ci provavano) migliaia di messinesi e calabresi, la terra ha deciso di ricordare a tutti chi comanda davvero: magnitudo 4.6, epicentro in mare a meno di dieci chilometri dalla costa, ma a una profondità di 45,4 chilometri. Io, per puro caso, ero fuori città, ma l’ho sentita lo stesso, quella scossa che ha fatto tremare letti e finestre, accendendo paure sopite. Nessun danno a persone o cose, dicono i primi rilievi della Protezione civile. Solo un grande spavento, che come sempre resterà nell’aria per giorni, in attesa che il sottosuolo decida se basta così o se ha altro da dire.
Speriamo che Colapesce sia solo un po’ stanco ed abbia solo cambiato spalla!
E nel frattempo, come sempre, qualcuno continua a sognare il Ponte sullo Stretto , quel meraviglioso progetto che, in teoria, dovrebbe collegare le due sponde. Peccato che la realtà sia un’altra: lo Stretto non è un placido lago, ma un crocevia di faglie sismiche che ogni tanto si divertono a ricordarcelo. Certo, c’è chi giura che il Ponte sarebbe costruito per resistere ai terremoti, ai venti, persino all’incompetenza di chi lo progetta e lo gestisce. Ma basterà una scossa un po’ più forte per ricordarci che la priorità forse non è un’opera faraonica, ma mettere in sicurezza tutto il resto: case, scuole, ospedali, strade. Perché i ponti servono, certo. Ma devono poggiare su una terra sicura. E qui, sicura, la terra non lo è mai stata.
7 commenti
Per fortuna non ci sono danni e feriti. In questi mesi ci sono state moltissime scosse tra la Sicilia e la Calabria e soprattutto nella zona del Pollino.
Saluti a presto.
Infatti per fortuna non ci sono state conseguenze, anche se ho cercato di sdrammatizzare con l’ultima frase la paura c’è ed è tanta
Immagino lo spavento. Io ero a Modena la prima notte del terremoto e so cosa si prova. Del resto l’ho sentito anche a Milano dopo qualche giorno, non fortissimo, ma di una durata infinita.
Carissima Ambra sono felice di ritrovarti, sei tornata dalle vacanze? Purtroppo il terremoto mette sempre tanta paura, ma dopo i disastrosi eventi degli ultimi anni ancora freschi nella nostra mente la paura è duplicata
Anch’io sono felice di ritrovarti. Sono tornata dalle vacanze, ma la prossima settimana sarò ancora assente da milano per 5 o 6 giorni. Questa volta vado in Toscana da mia figlia e dalle mie nipotine.
Però l’ultima frase me la devi spiegare… perdonami, sono piemontese!
Ciao Adriana, hai ragione dovevo specificare e con piacere che ti racconto la leggenda di Colapesce : si narra di Nicola (Cola di Messina), figlio di un pescatore, fu soprannominato Colapesce per la sua abilità nel muoversi in acqua, il ragazzo vive sempre di più in mare e le rare volte che ritorna in terra racconta le meraviglie che vede. Diventa un bravo informatore per i marinai che gli chiedono notizie per evitare le burrasche ed anche un buon corriere visto che riesce a nuotare molto bene. Fu nominato palombaro dal capitano di Messina.
La sua fama aumenta di giorno in giorno ed anche il Re di Sicilia Federico II lo vuole conoscere e sperimentarne le capacità. Il re e la sua corte si recarono pertanto al largo a bordo di un’imbarcazione e buttarono in acqua una coppa che venne subito recuperata da Colapesce,
il re gettò allora la sua corona in un luogo più profondo e Colapesce riuscì nuovamente nell’impresa ed al suo ritorno raccontò al Re d’aver visto che la Sicilia poggia su tre colonne, una solidissima, la seconda danneggiata e la terza scricchiolante, quella posta proprio sotto la punta di Messina, allora il re chiese aiuto al ragazzo per risolvere questo problema e gettò un anello in un posto ancora più profondo, Colapesce è titubante, ma decide ugualmente di buttarsi in acqua dicendo alle persone che avessero visto risalire a galla l’anello, lui non sarebbe più risalito. Dopo diversi giorni l’anello risalì a galla ma non il ragazzo, Colapesce era rimasto in fondo al mare per sostenere la colonna corrosa, da allora sorregge quel lato della Sicilia impedendo che sprofondi nelle acque.
E quando la terra trema, specialmente per tranquillizzare i bambini noi diciamo che:
Colapesce, ogni tanto può subire improvvisi attacchi di manciaciume (prurito) ed abbia sentito il bisogno di grattarsi in qualche parte del corpo.
Oppure Colapesce è un po’ stanco ed abbia dovuto cambiare la spalla che sorregge la colonna.