Di che cosa è fatto il corno del rinoceronte?
A differenza delle zanne dell’elefante, che sono fatte d’avorio come i nostri denti e che se asportate provocano infezioni che uccidono l’animale (del mercato dell’avorio ne parlo in un altro post “Stop all’avorio!“), i corni del rinoceronte sono fatti di cheratina, come le unghie e i capelli, quindi se rimossi possono ricrescere. In alcune riserve africane i corni vengono tagliati appositamente dai veterinari per evitare che l’animale costituisca una preda appetibile per i bracconieri, che pur di impossessarsi dei corni in genere lo uccidono.
Come racconta il servizio “La guerra del corno” su National Geographic, il corno di rinoceronte è al centro di un conflitto sanguinoso, è molto ambito in Asia, dove viene utilizzato nella medicina tradizionale, viene venduto sul mercato nero a cifre astronomiche, il prezzo al mercato nero oscilla tra ai 33 ai 133 dollari al grammo, il che significa che alle massime quotazioni il corno vale il doppio dell’oro e più della cocaina.
La richiesta di corni è rimasta invariata, la medicina cinese ricorre ancora al corno del rinoceronte per curare malattie quali la febbre, l’epilessia, la malaria ed altre tipologie di malanni, ma l’ultimo rinoceronte in Cina è stato ammazzato più di mille anni fa.
Anche la moda, aumentata a partire dagli anni ’70, di possedere pugnali dal manico curvo realizzati proprio con il prezioso corno, ha contribuito non poco ad aumentare questa inutile, ingiustificabile carneficina.
Tra i giovani vietnamiti si sta diffondendo l’uso di polvere di corno di rinoceronte, considerato “infondatamente” una cura miracolosa per i postumi da sbornia.
Più costoso della cocaina, il corno di rinoceronte è stato descritto da un sito vietnamita di news come “il drink alcolico dei milionari”. Sta diventando una droga molto popolare nei party dei giovani vietnamiti ricchi, viene consumato in polvere aggiungendolo ad acqua o a vino, secondo la diffusa diceria che sia un vero toccasana per i mal di testa e le nausee del dopo-sbronza. In realtà, stando alla scienza, il corno di rinoceronte non avrebbe nessun valore curativo, essendo composto dalla stessa sostanza delle unghie, la cheratina. Eppure ciò non ha impedito che i nuovi ricchi in Vietnam lo eleggessero come droga elitaria, diventando i primi consumatori al mondo della ricercata polvere, ormai simbolo di agiatezza economica.
Un altro tipo di consumatori di corno di rinoceronte sono i malati gravi, specialmente persone con il cancro, che credono che la polvere di corno possa guarirli, nonostante la mancanza di qualsiasi prova scientifica. Un altro rapporto di Traffic ha portato alla luce l’inquietante fenomeno degli spacciatori di corno di rinoceronte che si aggirano nei corridoi degli ospedali cercando malati di cancro disperati cui tentare di vendere il prodotto.
I rinoceronti sono comparsi sulla Terra circa 40 milioni di anni fa e si sono diffusi in Asia, Africa, Europa e Nord America. Delle 30 specie che conosciamo, oggi restano solo 5 e sono costantemente in pericolo a causa del bracconaggio.
La guerra dei corni ha ucciso la metà dei rinoceronti durante gli anni settanta e oggi i bracconieri agiscono in modo sempre più devastante utilizzando elicotteri e armi automatiche. Combattere il bracconaggio è una vera lotta contro il crimine organizzato.
In soli 3 anni abbiamo perso 1349 corni, la richiesta del corno di rinoceronte è alla radice della quasi estinzione di queste specie e cercare di fermare la domanda potrebbe essere fondamentale per porre un freno a questo traffico barbaro che sta distruggendo una delle creature più belle del nostro pianeta.
Fonti:
www.nationalgeographic.it
www.wwf.it
www.scienze.fanpage.it
2 commenti
Uomini senza scrupoli questi barbari moderni, ai quali bisognerebbe tagliare il naso, visto che altro non capiscono. Ma anche peggio i consumatori che alimentano questa barbarie affidandosi a stupide credenze!
La barbaria umana non ha limiti.
Salutoni a presto.