Lacrime e fango. Diversamente alluvionati è una raccolta di poesie, immagini e storie di Rocco Fodale e gruppo di narrativa e poesia “Per certi versi“.
L’iniziativa di lavorare ad un’antologia in memoria della tragica alluvione che ha flagellato la provincia di Messina nasce dal desiderio di non lasciare la comunità messinese chiusa nel suo pensiero di abbandono da parte delle autorità e dei media.
L’evento, che sembra non aver conseguito la giusta attenzione e la stessa partecipazione di alti simili, avvenuti nello stesso periodo – diversamente alluvionati – da parte delle autorità e di tutti gli organi d’informazione, trova dunque larga solidarietà all’interno di quest’antologia che si propone come chiara risposta civile ed umana agli infausti eventi che dall’ottobre del 2009 si sono abbattuti sui paesi di: Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore, Pezzolo, Guidomandri Superiore, Scaletta Zanclea e Itala. Si esprime la piena solidarietà con l’intera comunità siciliana.
Intento di tutti gli autori che hanno collaborato all’antologia, è quello di farsi testimoni di ogni sentimento delle popolazioni alluvionate: paura, delusione, lutto, ma anche speranza, coraggio, fede.
Con molta discrezione e rispetto si è volutamente protetto nomi e dolore, permettendo alla poesia di rendere il ricordo delle vittime, un pensiero di pace. Si sono ricordati assieme agli italiani, anche gli extracomunitari scomparsi, la loro ambizione di poter trovare fortuna in questo paese, ed è stato fatto nella piena convinzione di un ideale unico di cooperazione e fratellanza. Si è scelto il colore, l’illustrazione fantastica di Anna Burighel che ha prestato volto alla tragedia, con il suo mondo incantato, per attutire la violenza degli eventi, per arrivare al cuore di tutti con un’immagine diversa del disastro. Lo stesso intento è quello degli scatti fotografici di Rocco Fodale e Sebastiano Rapisarda che sembrano immortalare la rivalsa del tempo sulla morte e la solitudine dei sopravvissuti,
Nel libro, dunque, una sinfonia di poesie, racconti, fotografie, dipinti, uniti dal filo rosso della speranza, si alternano a dipinti emblematici. Si rivivono tra queste pagine cieli con nubi minacciose, alberi che volano, montagne che franano, case che vengono trascinate via come in un vento irreale, auto simili a pescherecci.
Lacrime di madri e padri in ginocchio dinanzi ai ruderi di un’ esistenza che crolla sotto il fango. Il Fango, firma implacabile che tradisce una terra. Assieme ai diversamente alluvionati di Messina, si trovano anche tante altre storie di gente delusa, colpita dall’egoismo umano.
I morti sono oltre 40, però vittime effettive della sciagura sono tutti coloro che si sentono coinvolti emotivamente nel disastro e vorrebbero quanto meno serie risposte al loro bisogno di verità.
All’antologia il compito di essere solo un faro, nell’incertezza di un possibile nuovo evento. Che siano tragedie annunciate o no, non si può ignorare lo sconvolgimento che resta, l’innocenza e la difficoltà dei superstiti. Tante belle parole, ma tardi, sempre troppo tardi.
IL FATTO
Il primo Ottobre 2009, su Messina e sul suo versante jonico si abbatte un evento alluvionale di eccezionale violenza sui paesi di Giampilieri Superiore, Giampilieri Marina, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore, Pezzolo, Guidomandri Superiore Scaletta Zanclea e Itala.
A causarlo un fenomeno relativamente raro, la convergenza di correnti da sud-est al suolo e sud-ovest in quota, tale da provocare la formazione di un temporale auto-rigenerante. In poco più di due ore cadono oltre 300 mm di pioggia. Molte delle case sono investite da un onda di fango e detriti provenienti dalle colline sovrastanti, onda che non trova sfogo nei torrenti presenti sul territorio, anche per la mancanza di una seria politica di prevenzione e manutenzione. Delle trentasette vittime, sei sono dispersi.
In seguito altri eventi colpiscono, sul versante nord, i paesi di Saponara e Villafranca Tirrena, causando quattro vittime; Barcellona Pozzo di Gotto, S.Fratello, Caronia, Brolo, Raccuja ed ultimo in ordine di tempo, Lipari.
Con la stesura di questa Antologia diventa atteggiamento comune di tutti coloro che ci hanno lavorato, una intima condanna all’indifferenza che distoglie le coscienze dalla priorità di un collettivo senso etico e umano.
Pagine 60, copertina rigida, rilegatura in brossura, interamente illustrato a colori.
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